Liquidazioni, avviso per il governo di Lepri

Liquidazioni, avviso per il governo La Corte Costituzionale interverrà se non si modifica subito la legge Liquidazioni, avviso per il governo «Le tasse vanno alleggerite» - Se il Parlamento non provvedesse sarebbero grossi guai per il fisco ROMA — La Corte Costituzionale avverte il governo: meglio cambiare in fretta le tasse sulle liquidazioni, per evitare guai. C'è qualche mese di temilo, per fare una nuova legge. Altrimenti, si rischia un giudizio di incostituzionalità che avrebe effetti disastrosi. Il messaggio era stato inviato in via confidenziale nel giorni scorsi, e i partili hanno appena cominciato a muoversi. L'ultima parola spetta, ovviamente, al ministro delle Finanze. 1 quindici supremi giudici delle leggi han.no adottato una procedura insolita. In una ordinanza decisa martedì e pubblicata ieri, annunciano che prossimamente discuteranno la costituzionalità delle tasse sulle liquidazioni. Quando, non lo dicono, ma si sa che non sarà prima dell'autunno. E' la stessa ordinanza a far pensare che un giudizio di incostituzionalità è possibile, anzi probabile. Preoccupa la Corte il fatto che le attuali imposte sulle li¬ quidazioni non tengano 'adegualo conto delle caratteristiche proprie dell'indennità in discussione- e soprattutto non prendano «in considerazione l'arco di tempo in cui sono andati maturando i diritti alle indennità medesime-. In parole povere, il principale problema da risolvere è che 11 lavoratore fedele alla stessa azienda, e che percepisce quindi una unica liquidazione dopo molto tempo, è sfavorito rispetto a chi cambia lavoro spesso. A fare ricorso contro il trattamento fiscale delle liquidazioni sono stati in molti: c'è chi dice treccntomila. Alcune organizzazioni sindacali, come la Federazione dirigenti d'azienda, hanno preparato per 1 propri iscritti del formulari che spiegano come si fa ricorso. Altri lavoratori hanno ritardato 11 pensionamento sperando che l'imposta fosse abbassata. Nel caso la Corte arrivasse a pronunciare un giudizio di lncostltu zlonalità, e la norma fosse annullala, occorrerebbe rimborsare coloro che hanno fatto ricorso di tutta l'Imposta che gli è stata trattenuta sulla liquidazione, con un danno enorme per il fisco. C'è anche un altro motivo per fare in i -otta, che sta a cuore soprattutto ai sindacati operai. Nei prossimi mesi, dovranno essere erogate molte liquidazioni ai lavoratori che vanno in pensione anticipata, per ridurre l'occupazione nei settori industriali In crisi. Sono liquidazioni che serviranno a sostenere 11 tenore di vita di gente che ancora vecchia non è, e che potrebbe non trovare un altro impiego. La speranza consiste in una riduzione delle trattenute fiscali, con le nuove norme. La tassazione delle liquidazioni è rimasta la stessa, anche se con la legge del 1982 che evitò il referendum i «trattamenti di fine rapporto» sono diventati qualcosa di nuovo rispetto al passato. Sulla modifica di queste norme, con riduzione generale dell'Imposta, si era cimentata la propaganda elettorale del partiti per le elezioni politiche dell'anno scorso. C'era un progetto di legge che metteva d'accordo i gruppi parlamentari del 5 partiti della maggioranza, ma piaceva meno al ministero delle Fi nanze che ci avrebbe rimesso parecchio: non se ne fece nulla. Ora ogni partito si muove per conto suo. Solo la de ha ufficialmente presentato una proposta, anzi due, diversissime fra di loro, in questa legislatura. I comunisti ne hanno quasi pronta una propria. I socialisti sono orientati verso un decreto-legge, come ha sollecitato 11 sindacato. Ieri il presidente dei deputati de, Virginio Rognoni, ha mandalo una lettera al presidente della commissione Finanze e Tesoro di Montecitorio, 11 socialista Giorgio Ruffolo, per sollecitarlo a cominciare l'esame della proposta di legge democristiana numero 2, quella che ha come primo flrStcfano Lepri (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Giorgio Ruffolo, Virginio Rognoni

Luoghi citati: Roma