Rischiano la pena di morte i sikh arrestati nel Tempio

Rischiano la pena di morte i sikh arrestati nel Tempio Diplomatico indiano si rifugia in Norvegia Rischiano la pena di morte i sikh arrestati nel Tempio NEW DELHI — La maggior parte dei ribelli del Punjab catturati durante l'irruzione dei militari nel Tempio d'oro di Amritsar, massimo santuario dei «Sikh», rischiano la condanna a morte se riconosciuti colpevoli di «Insurrezione armata e massacri». Gli oltre duemila arrestati ed indiziati di attività terroristiche sono ora sotto inchiesta e la maggior parte di essi rischiano la pena capitale. L'esercito indiano che oggi dovrebbe ritirarsi definitivamente dal Tempio d'oro sta attuando la «terza fase» dell'occupazione militare, che consiste in rastrellamenti casa per, casa in alcuni piccoli centri del Punjab alla ricerca di terroristi latitanti. La «quarta fase», rappresentata dal graduale passaggio dei poteri all'autorità civile, verrà intrapresa, secondo le previsioni ufficiali, tra pochi giorni. , Nella regione la situazione sta lentamente tornando alla normalità. Funzionano parzialmente i treni e gli autobus, mentre sono ancora sospesi i collegamenti aerei. Intanto l'incaricato d'Affari indiano a Oslo, Harlnder Singh, ha chiesto asilo politico alle autorità norvegesi in segno di solidarietà con i «Sikh», suoi correligionari. Ncll'annunciare la sua decisione il diplomatico ha definito il1 regime di Indirà Gandhi «razzista» e ha precisato di essere «stanco di raccontare bugie su ciò che sta accedendo In India».

Persone citate: Gandhi, Singh

Luoghi citati: India, Norvegia, Oslo