Arrestato il colonnello Giovannone ero responsabile del Sismi a Beirut

Arrestato il colonnello Giovannone ero responsabile del Sismi a Beirut Accusato di rivelazione di segreti di Stato per il caso dei due giornalisti scomparsi in Libano Arrestato il colonnello Giovannone ero responsabile del Sismi a Beirut ROMA — Due le accuse: «rivelazione di segreti di Stato» e «rivelazione di notizie di cui è vietata la divulgazione», Il colonnello Stefano Glovannonc, 63 anni, da pochi mesi in pensione, per dieci anni — quelli più delicati — responsabile del Sismi per 11 Medio Oriente, da lunedi notte è detenuto nel carcere militare di Forte Boccea. Con Identiche accuse è stato arrestato anche l'appuntato del carabinieri Damiano Balestra, già addetto all'ambasciata italiana a Beirut. OH ordini di cattura sono firmati dal sostituto procuratore Giancarlo Armati, lo stesso magistrato che Indaga sulla scomparsa, In Libano del giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo. «Non ho alcun commento da fare. Posso soltanto dire che la difesa di mio marito è affidata al professor Franco Coppi-. La signora Giovannone conferma che nel tardo pomeriggio di lunedi due ufficiali In borghese si sono presentati al numero 404 di via della Pineta Sacchetti. Il colonnello non si è stupito. Forse, però, poteva immaginare una convocazione per l'Inchiesta sulla scomparsa di Toni e De Palo: è già stato Interrogato più volte, e 11 giudice Istruttore Renato Squillante l'ha anche incriminato per falsa testimonianza. Invece, le nuove accuse si riferiscono soprattutto ad una nuova Inchiesta. Il sostituto procuratore Armati ieri non ha voluto scoprire le proprie carte: Interrogherà Giovannone e Balestra nel pomeriggio di oggi. L'accusa di «rivelazione di segreti di Stato- sembrerebbe riferita al periodo — dal 1972 al 1981 — passato dal colonnello a Beirut, a contatto stretto con gruppi e fazioni, traffici'd'armi e di altro genere. Un vero esperto di Medio Oriente, 11 colonnello Giovannone. Da quando è in pensione, però, per lui sono cominciati gli interrogatori: l'inchiesta su Toni e De Palo, quella veneziana sulle armi fornite dall'Olp alle Brigate rosse, quella trentina sempre sul traffico d'armi. L'accusa di «rivelazione di notizie di cui è vietata la divulgazione» sembra riferirsi all'inchiesta sulla scomparsa di Toni e De Palo. Notizie che Giovannone e l'appuntato Balestra avrebbero raccolto In Libano e, poi, avrebbero riferito a qualcuno. Ma a chi? Jl Sismi e direttamente l'ex capo generale Giuseppe Santovlto, ora defunto, erano stati allertati per le ricerche subito dopo la scomparsa del due giornalisti italiani a Beirut. In un primo momento avevano dato esito: dal settembre 1980 al marzo 1981 11 Sismi trattò con le organizza¬ zioni palestinesi. Santovito si incontrò con Arafat. Quindi il silenzio. Poi le Incriminazioni. Interrogati dal magistrato, Santovito e Giovannone hanno dato versioni diverse. Tanto che, per smentire l'ex capo del Sismi, Giovannone affermò in un'intervista a L'Astrolabio di non condividere l'ipotesi che voleva Toni e De Palo rapiti dai «falangisti». Ma allora, se Santovito accredita l'Ipotesi falangista, perché 1 mesi di trattativa con i palestinesi, gli Incontri con Arafat, addirittura un aereo del Sismi che per due volte atterra a Beirut per riportare in Italia almeno Graziella De Palo? Contraddizioni che hanno portato alle incriminazioni di Santovito e Giovannone. Il nome del colonnello, appunto per la sua autorevolezza nei rapporti con tutto quanto si muove nel Medio Oriente, era stato citato da Aldo Moro in una drammatica lettera inviata durante i giorni del rapimento. I brigatisti avevano appena chiesto uno scambio con terroristi detenuti. «Non sarebbe del resto la prima volta die avviene uno scambio — scriveva il presidente de — come il colonnello Giovannone ricorderà-. Il riferimento era ai palestinesi e all'attentato a Fiumicino, quando Giovannone ebbe l'Incarico di evitare che l'Italia fosse nuovamente coinvolta negli attentati terroristici e negli scontri tra gruppi rivali. Per dieci anni Giovannone, da Beirut e dal Medio Oriente, è stato il portavoce degli interessi italiani. E, per dieci anni, come responsabile del nostro servizio segreto militare, ha avuto rapporti e contatti. L'inchiesta del giudice Armati, che è uno stralcio dell'indagine sulla scomparsa di Toni e De Palo, potrebbe aver imboccato proprio la strada dei contatti avuti da' Giovannone in una zona dominata dal traffico clandestino di armi. Le inchieste nelle quali è stato chiamato in. causa prima della pensione avevano bloccato la promozione di Giovannone a generale. Alle nuove contestazioni del magistrato, il colonnello risponderà oggi pomeriggio. Giovanni Cerniti