Gli alleati premono su Craxi di Luca Giurato

Gli alleati premono su Craxi I risultati del voto condizionano la posizione del presidente del Consiglio Gli alleati premono su Craxi Democristiani, repubblicani e liberali pongono dure richieste per l'imminente «verifica» che non dovrebbe però sfociare in una crisi - Probabile un rimpasto per risolvere il «caso Longo» - Il problema dei segretari nel governo ROMA — Non ci sarà,, almeno per ora, crisi di governo, ma dopo 1 risultati elettorali la «verifica» si annuncia assai piti difficile e complessa di quanto Craxi non potesse immaginare uri mese fa, al congresso di Verona. Lo si è capito ieri, dopo un vertice dell'ufficio politico della de e dopo una riunione della segreteria del prl, alla quale è seguito un Importante articolo di Spadolini sulla «Voce». Prima di entrare nel dettagli dei due avvenimenti, è bene darne subito 11 senso politico: né la de né 11 prl, due partiti più che mal fondamentali per l'alleanza di governo, hanno intenzione di rovesciare Craxi da una sedia che ha dato al presidente socialista magre soddisfazioni. La de, per ora, non pone il problema del ritorno di un suo uomo a Palazzo Chigi. I due partiti sono però più che mai decisi a porre Craxi, e tutti 1 «partner» di governo, davanti a una fitta serie di questioni che riguardano sia la struttura sia 11 programma dell'esecutivo. In altre parole, per de e pri, non si può andare avanti cosi. O si rispettano, magari cambiandole di comune accordo, molte regole del gioco, oppure tutto, governo compreso, rischia d'essere rimesso in discussione. Anche Zanone (pli) non sembra disposto a scherzare: «Il chiarimento nella maggioranza si impone: Per Craxi si annuncia dunque una «lunga estate calda». Tra l'altro, 11 presidente ha problemi anche dall'interno del suo partito. Molti socialisti dicono che 11 psl ha sbagliato tono e sostanza della campagna elettorale e che è ora di finirla con un appiattimento assai poco proficuo su Palazzo Chigi senza, tra l'altro, mai convocare un organo come la direzione (si riunirà dopo le elezioni sarde). Alla de, De Mita e 1 leader del partito hanno discusso ]>cr molte ore su quelli che' dovranno essere i contenuti della «verifica». Dopo l'incontro, si è cercato di non «reclamizzare» troppo i temi del dibattito, di tenere un po' tutto1 in sordina. Ma indiscrezioni importanti sono ugualmente trapelate. SI è discusso sul criterio della cosiddetta «pari dignità»: nel governo tutti dovranno essere uguali. Poi, la struttura: l'opportunità o meno che 1 segretari del partiti entrino nel governi in ministeri-chiave. Ci si è chiesti se questa scelta, fatta soprattutto da Craxi, abbia funzionato. Non si è arrivati a conclusioni ma la questione è posta. Qualcuno ha detto che, con un eventuale rimpasto, i segretari dovrebbero star tutti dentro oppure fuori. Se entreranno, meglio mi¬ nisteri senza portafoglio che j posti-chiave nel governo. Si è poi parlato del «caso» Formica. Alla vigilia delle elezioni, il capo del deputati socialisti ha riproposto intese psl-pcl. Verrà chiesto a Craxi qual è la vera linea del psl:, quella del governo o quella di Formica? Forlani è stato duro con Formica. E' stato altrettanto duro con la situazione interna della de. Al presidente del senatori Blsaglia, dopo la riunione, è stato chiesto se con 1 risultati delle elezioni 11 compromesso storico era più vicino o più lontano, "Il coìnpromesso storico si è allontanato perché nel momento in cui il pei cambia politica si rafforza ma, politicamente, si isola — ha dichiarato Blsaglia —. // governo deve ora rafforzarsi con una vera verifica del programma e con un miglior rapporto all'interno, per far emergere la politica della coalizione più che quella di ogni singolo partito. Sono state deluse le sperarne di chi pensava che Palazzo Chigi portasse automaticamente all'aumento del consensi e le previsioni di chi, dentro la de, riteneva che senza Palazzo Chigi la de non avrebbe retto il passo-. Queste ultime parole sono rivolte a Rognoni. Le prime a Craxi. Con Craxi sembra assai critico anche 11 prl. DI certo, Spadolini, alla «verifica», non mollerà di un centimetro sui grandi temi della questione morale e dell'emergenza economica. .Non abbiamo mai abbassato la guardia sul tema della rigorosa gestione finanziaria, e non siamo minimamente disposti ad abbassarla — scrive il leader del prl —; non abbiamo mai abbassato la guardia su un retto funzionamento delle istituzioni, e non siamo disposti ad abbassarla. La verifica deve ancora cominciare. Con la verifica, si deve avviare il confronto vero fra tutti i partiti sui grandi teitii, in primo luogo quello della moralità pubblica, in tutte le direzioni'. Al prl, dunque, non bastano le future conclusioni della commissione P2 sul «caso Longo». Interessano anche altri casi, non citati. Qualcuno pensa anche alla vicenda «Eni-Pctromin». In un'intervista al Giornale Zanone spiega perché il chiarimento si impone: è indispensabile aggiornare gli accordi del 1983 e ristabilire tra i partiti un rapporto accettabile. Come se ciò non bastas se, la questione politica si intreccia con la questione mo rale: la conclusione dell'in chiesta sulla P2 rischia di bloccare il chiarimento politico come un autotreno rove sciato sulla strada. Luca Giurato

Luoghi citati: Roma, Verona