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Speculazione edilizia ad Anacapri Speculazione edilizia ad Anacapri Bloccato l'ampliamento del palazzotto arcivescovile CAPRI — Petizioni popolari al Vaticano, proteste di associazioni culturali, di «Italia Nostra», della «Lega città e ambiente» non erano valse a sottrarre alla speculazione edilizia un palazzotto arcivescovile di Anacapri, da anni al centro di una complessa vicenda testamentaria e di compravendita. Ora t carabinieri, su provvedimento del pretore Luigi Sansone, hanno posto i sigilli all'edificio, una costruzione in piazza Boffe, in pieno centro storico, testimonianza di indiscusso valore ambientale. L'accusa è di non aver rispettato 1 limiti Imposti dalla licenza edilizia e di avere eseguito non soltanto opere di restauro, come era previsto, ma dato Invece inizio ad un'azione di ristrutturazione con demolizioni e ampliamenti. Il palazzo, che sorge su di un'area di oltre 500 metri quadrati, fu donato nel 1951 alla Mensa arcivescovile di Sorrento dal defunto parroco Raffaele Farace. Nel testa mento il religioso precisava che l'edificio doveva essere destinato a oratorio per •!' educaslone civile e religiosa della gioventù di Anacapri Soltanto dieci anni dopo la Mensa arcivescovile accettò 11 lascito testamentario, ma non venne tenuto In alcun conto 11 desiderio del vecchio parroco. L'edificio è rimasto appunto abbandonato e 1' azione erosiva del tempo, la mancanza di adeguati lavori di manutenzione contribuirò' no ad accrescerne lo stato di degrado. La proposta avanzata nel 1970 dal Comune di Anacapri di acquistare l'immobile fu lasciata cadere da parte della Curia di Sorrento. Soltanto tre anni or sono, dopo 11 ter. remoto, l'arcivescovo Antonio Zama decise di vendere per 60 milioni Palazzo Farace acquirente l'ingegnere napo letano Ugo Carputi che, oltre alla somma di danaro, metteva a disposizione del prelato anche due appartamenti nell' edificio ristrutturato.