Era ricercato da un anno il «boss» che voleva il trono di Badalamenti

Era ricercato da un anno il «boss» che voleva il trono di Badalamentì L'arresto di Vincenzo Pipitone nel Palermitano Era ricercato da un anno il «boss» che voleva il trono di Badalamentì DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Ricercato da oltre un anno, Vincenzo Pipitone, di 28 anni, considerato uno dei boss emergenti nella mafia della cosca ad ovest di Palermo — è stato individuato dal carabinieri e rinchiuso nel carcere dell'Ucclardone in una cella di isolamento. «Siamo sei ad uno» ha detto sprezzante, con aria di sfida, ai militari dell'Arma che lo portavano via, alludendo alle sei volte in cui recentemente era riuscito a sfuggire alla cattura seminando 1 carabinieri che lo ricercavano. Pipitone è stato rintracciato In una lussuosa villa (cancello con apertura collegata a un monitor) nelle campagne del suo paese, Villagrazla di Carini, a breve distanza da Clnisl e da Carini, paesi dove da alcuni anni è in corso una feroce guerra tra opposti gruppi mafiosi scatenata per la successione a Gaetano Badalamentì, l'ex presidente del tribunale della mafia che, coinvolto nella cosiddetta «pizza connection», è stato arrestato due mesi fa a Madrid. I tre fratelli Pipitone (oltre a Vincenzo sono nel «giro Angelo che è introvabile e Giovambattista preso in aprile) secondo 1 carabinieri e secondo il gjudice istruttore Giovanni Falcone che ha spiccato contro di loro man dati di cattura per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale degli stupefacenti, aspirano a diventare i veri eredi di Badalamentì. Il nome di Vicenzo Pipitone assieme a quelli di altri giovani mafiosi della zona, figurava già in un primo rapporto di denuncia redatto dai carabinieri del gruppo Palermo a carico del capomafia Bernardo Provenzano e di altre 18 persone. -Si tratta di elementi di spicco che teniamo d'occhio da tempo e die occorre assolutamente neutralizzare fin d'ora perché rischiano di crescere in manic- ra preoccupante», ha commentato uno degli investigatori che sono stati impegnati nella battuta conclusa positivamente con l'arresto di Pipitone nella villa intestata a sua suocera. Sul conto della famiglia Pir pitone d'altronde 1 carabinieri hanno raccolto da tempo una scric di indicazioni interessanti ad incominciare da quelle che riguardano i loro affari che nel tempo sono andati assumendo dimensioni crescenti. E' stato scoperto ad esempio che le mogli del tre fratelli, Francesca Gallina, Francesca Pellerlto e Giovanna Seminatore' sono azioniste della società «Gecota» impegnata nel settore turistlco-alberghiero, costituita il 3 agosto déll'81. Uno dei primi atti della «Gecotà» è stato l'acquisto per 600 milioni dell'Hotel Riva Smeralda dagli credi di Carmelo Janni, assassinato 11 28 agosto del 1980. Janni aveva messo la polizia sulla pista giusta per rintracciare il capomafia Gei-lamio Alberti e» per scoprire l'organizzazione Internazionale capeggiata dal boss che gestiva due raffine rie di eroina nel Palermitano. Janni fu assassinato a pistolettate dietro il bancone della hall del piccolo albergo e tre giorni dopo l'arresto di Gerlando Alberti che era ricercato da tre anni. a_ ri

Luoghi citati: Carini, Madrid, Palermo