«Corriere» maggioranza per Ostellino direttore di Alberto Cavallari

E* arrivato venerdì alla commissione P2, ieri il pr l'ha reso noto te Corriere maggioranza per Ostellino direttore MILANO — L'assemblea dei redattori del «Corriere della Sera» ha espresso ieri, con una votazione a scrutinio segreto, il suo gradimento alla nomina di Piero Ostellinò a direttore del quotidiano quale successore di Alberto Cavallari. 11 parere del giornalisti, non vincolante ma obbligatorio secondo 1 patti integrativi vigenti nell'azienda, è stato espresso nel corso di una consultazione iniziatasi sabato e conclusasi domenica sera. Ostellino ha ottenuto 110 si, 63 no, 27 schede Man che e una nulla. Hanno votato 201 giornalisti su 213. coro di un intervento compiuto contro la pubblicazione di alcune foto del Papa». Probabilmente, si tratta di quelle vecchie foto che ritraevano Giovanni Paolo II in piscina. C'è dell'altro: -Gelli scrive anche di un incontro avvenuto quattro anni fa, all'hotel Excelslor di Roma, con Almirante, e dice che il segretario del msl-dn 'gli chiese del finanziamenti. Parla anche di versamenti compiuti alla lega dei diritti dell'uomo, e destinali al pri, tramite il colonnello Lo Coscio. Nega di aver mai collaborato coi servizi segreti dell'Est o con il controspionaggio americano, definisce la sua collaborazione col Sid come "un'illazione", e svolge un'accurata contestazione della sua supposta partecipazione a vicende come il golpe Borghese, il Sid parallelo o la Rosa dei Venti». Gli argomenti a Teodori vengono In mente solo in ordine sparso, frecce che partono In molte direzioni: -Gelli per esempio — continua 11 deputato radicale — ricorda che Calvi gli parlò di una sua di scussionc alle Botteghe Oscu re con Adalberto Minucci, del pei: gli fu detto che il finan ziamento scaduto di 18 miliardi non gli poteva essere restituito. Come contropartita gli fu offerta una compartecipazione». Il riferimento tocca le vicende proprietarie di «Paese Sera», quotidiano di Roma. Ancora: «Gelli sostiene che la P2 non ha mai avuto un progetto politico. Ancìie il " piano di rinascita democratica", secondo lui, consisteva solo in una serie di appunti per articoli e relazioni, sul tipo di quella consegnata al presidente Leone. A un certo punto chiama in causa anclie Piccoli, affermando di non avergli mai mandato minacce attraverso Del Gamba, perché se avesse voluto avrebbe potuto farsi ricevere di persona, come molte altre volte in passato». In sostanza, il capo della loggia segreta «tenta di accreditarsi solo come un grande intermedlalore». Gli elementi che fornisce, secondo Teodorl, sono comunque tali da richiedere «un'immediata riapertura dell'indagine». La prima reazione, a sera, è del repubblicani: «Accuse assolutamente false». Giuseppe Zaccaria

Luoghi citati: Milano, Roma