A Lamezia il Fokker iraniano in fuga

À Lamezia il Fokker iraniano in fuga A mezzanotte è nuovamente decollato per Nizza, rilasciati due ostaggi À Lamezia il Fokker iraniano in fuga Dirottato venerdì in Egitto - Lo scalo autorizzato per fare rifornimento - A bordo 5 militari e tre civili NOSTRO SERVIZIO LAMEZIA — Il Fokker-27 della Marina Militare iraniana dirottato venerdì scorso in Egitto, di dove è ripartito solo ieri pomeriggio, è atterrato all'aeroporto di Lamezia Terme poco dopo le 19,30. Gli otto occupanti hanno ottenuto di fare uno scalo tecnico per rifornirsi di carburante, assicurando che avrebbero poi proseguito per un'altra destinazione; hanno poi chiesto di rilasciare due ostaggi. L'aereo si è fermato a fondo pista tra eccezionali misure di sicurezza, dopo che il direttore dello scalo, Bardare si era messo in contatto con il ministero dell'Interno. Imponente lo spiegamento di polizia e carabinieri, tra i quali tiratori scelti. Il traffico è rimasto interrotto dalle 19 Qui si è appreso che a bordo vi sono cinque militari e tre civili, dei quali due ostaggi. I dirottatori hanno chiesto via radio di parlare con le autorità: «E' nostra intenzione rilasciare due passeggeri». Bardaro ha risposto: «Se ci sono persone die vogliono restare, le accoglieremo in base alle convenzioni internazionali». Da bordo dell'aereo, 1' interlocutore iraniano ha' precisato: «Vogliamo parlare con qualcuno, o che qualcuno venga a parlare con noi. I due passeggeri sono ammalati. Poi andremo.in Francia». Mentre continuavano le operazioni di rifornimento, è stato concordato l'invio di un' auto ai piedi dell'aereo. E' sceso un uomo che si è definito soltanto «un intermediario», e ha raggiunto la torre di controllo, dove ha spiegato, a quanto si è appreso, che gli ostaggi sono due operai: che gli autori del dirottamento sono quattro, e che a bordo vi sono due militari contrari all'azione, i quali riporterebbero 11 Fokker in Iran dalla Francia. L'uomo è tornato sull'aereo, poi ha chiesto di raggiungere nuovamente la torre di controllo, dove ha parlato a lungo con il prefetto di Catanzaro Miceli. L'intermediario non avrebbe voluto rivelare l'identità dei compagni, definendoli solo «antikhomelnisti». A mezzanotte, i due ostaggi sono stati consegnati alle autorità; un quarto d'ora dopo, l'aereo è decollato per Nizza. Sulla vicenda dei fuggia¬ schi da venerdì regnava un fitto mistero. Si ignora ancora la destinazione originarla del Fokker, che viaggiava su un volo interno. Secondo 1' agenzia di stampa egiziana Mena, il primo pilota è il te- nente colonnello ' Hussein Thaterman, il secondo pilota il tenente colonnello Mohamed Shawbak (ma a Lamezia l'intermediarlo ha affermato di essere il secondo pilota e di essere un civile). L'aereo era atterrato nel primo pomeriggio di venerdì a Bahrein; ripartito dopo due ore, aveva invano chiesto l'autorizzazione a scendere in Arabia Saudita e al Cairo. Infine (il Fokker-27 lia scarsa autonomia) aveva potuto fare scalo a Luxor, nell'Alto Egitto. Ieri mattina, il Fokker è decollato da Luxor. Dopo alcune ore di sosta al Cairo (dove vi sarebbero stati contatti con alcune ambasciate straniere), alle 14,50 è nuovamente decollato per destinazione ignota: fonti ufficiose parlavano di Atene o di Heraklion, nell'isola di Creta. Più tardi, le stesse autorità aeroportuali di Heraklion hanno annunciato che l'aereo non aveva chiesto l'autorizzazione all' atterraggio e faceva rotta su Roma. e- st_

Persone citate: Bardaro, Hussein Thaterman, Miceli, Mohamed Shawbak