I delusi del neogollismo con la destra di Le Pen

I delusi del neogollismo con la destra di Le Pen Anche gli scontenti della sinistra sul fronte opposto I delusi del neogollismo con la destra di Le Pen PARIGI — Del suo passato di duro del paras, Jean-Marie Le Pen ha conservato gli accenti arroganti, quel suo modo di guardare gli altri sporgendo in fuori la mascella grassoccia e volitiva. Della' sua carriera di deputato per 11 movimento pou jadista (avviata a 27 anni, nel '56, e conclusa sei anni dopo) ha mantenuto l'aggressività verbale, gli slanci contro il parlamentarismo e la fiscalità, gli inni all'ordine e al nazionalismo. Per tutta la campagna elettorale, 11 presidente del Fronte nazionale, la risorta estrema destra, non ha nascosto la sua grinta. Girando le piazze di Francia, Intonava ogni sera il suo canto prediletto: il paese è in pericolo, comunisti e immigrati lo condurranno alla rovina. Dal suo palchetto decorato con la fiamma trico¬ lore (come 11 ms di Almlrante) concludeva ogni sera: «I francesi, innanzitutto». E levava le braccia, 1 pugni serrati, a gustare gli applausi. Ieri, tutti s'interrogavano (con sgomento, a sinistra, con fastidio, all'interno della destra parlamentare): quali sono le radici del «fenomeno» Le Pen? Perché tanti voti (l'il per cento, come 11 pcf)? E da chi? Dietro di lui ci sono, probabilmente, scontenti di destra e di sinistra. I sondaggi dicono che il «fronte» ha raccolto consensi soprattutto tra gli ex elettori del partito neogollista (il rpr) di Simone Veli, stanchi di «un'opposizione fiacca, molle, inadeguata e incerta» al governo Ma che hanno votato per lui anche alcuni «delusi della sinistra». Gente sedotta dal suo linguaggio brutale, dal suoi appelli all'Immaginazione, al desiderio. Dalla sua facile demagogia. Dove nasce la fortuna di Le Pen? Alle elezioni municipali dcll'83, nel 20° Arrondlssement di Parigi. Il «fronte» esiste da undici anni, ma nessuno ne parla, 1 suol tentativi elettorali fino allora sono falliti. All'Improvviso, Le Pen trova 11 tono «giusto»: punta tutto sulla lotta agli immigrati. E sfonda: diventa, subito, un fenomeno. La sua storia è avventura, una continua rincorsa alla rispettabilità politica e sociale. Un misto di azzardo e abilità. Con tappe sulle quali, oggi, l'eurodeputato preferisce sorvolare (la guida dei gruppi neofascisti, gli scontri di piazza che gli fanno perdere un occhio, i tentativi di riabilitare il regime hitleriano, la condanna per «apologia del crimini di guerra»). E altre che entrano in ogni biografia ufficiale: gli anni in Parlamento, la fondazione del «fronte». Oggi, Le Pen è un ricco signore di 56 anni: vive in un castello alle porte di Parigi, che ha ereditato nel '76 dal rampollo di una dinastia di cementieri, riconoscente. Ha mezzi, fa buone letture. Dopo l'annuncio della vittoria, è comparso in tv: calmo, sorridente. Ha lasciato l'arroganza, ha parlato con tono insolitamente pacato, ha dimenticato gli elettori xenofobi. L'operazione charme è cominciata?

Persone citate: Le Pen, Marie Le Pen, Simone Veli

Luoghi citati: Francia, Parigi