C'è già la scuola enologica del 2000

C'è già la scuola enologica del 2000 Tradizione e tecnologie d'avanguardia all'Istituto di San Michele all'Adige C'è già la scuola enologica del 2000 I vantaggi dell'autonomia - Laboratori di ricerca attrezzatissimi - Numero chiuso e cantina con molti tesori DAL NOSTRO INVIATO TRENTO — Le cantine del castello di San Michele all' Adige celano anche un tesoro d'arte: sono le decine di botti col frontale scolpito dai mastri intagliatori trentini. Ognuna di esse ricorda un momento della vita dell'Istituto agrario. Fondata nel 1874, per volontà della Dieta di Innsbruck che estendeva 1 suol poteri su tutta l'attuale provincia di Trento, la scuola di San Michele è da sempre al vertici della didattica e della ricerca enologica. La «cittadella», oltre al castello (un monastero del 1200) comprende il recente complesso delle aule e dei laboratori (gli scolastici e quelli dell' istituto sperimentale), una stalla didattica e circa 90 ettari di terreno (dei quali una quarantina di vigneto) coltivati a frutteto e pascoli. Qui venne sperimentato, dopo l'epidemia di fillossera d'Inizio secolo, il metodo di coltivazione a pergola che si è esteso in tutta la regione. Ma questo non è che uno del primati che l'istituto può vantare. La sua influenza sull'economia agricola della zona è continua a costante. Basti ricordare che, dopo soli pochi anni dalla sua istituzione ,la superficie-coltivata a vite In Trentino si è più che raddoppiata. '•"■' • ■• - •• s •Per generazioni di viticoltori slamo stati e siamo un punto di riferimento preciso — dice Giovanni Manzoni, preside dal 1958, figlio di quel professor Luigi Manzoni che lanciò la scuola enologica di Conegllano —, da queste parti tutti coloro che si occupano di vino sono passati dalle nostre aule e oggi riceviamo richieste di iscrizione perfino dal Cile dove ci sono comunità di emigrati trentlnU. Iscriversi all'Istituto di San Michele non è facile. C'è una sorta di numero chiuso che limita di fatto a una sessantina l'anno i nuovi ingressi. La scuola non è statale: la gestisce un ente giuridico autonomo (tre membri del Consigliò sono eletti dalla Provincia di Trento e due dalla Stato) con ampi poteri per i programmi e le metodologie di studio. E' uno del vantaggi dell'autono-, mia del Trentino-Alto Adige. La scuola di San Michele consente al suol 400 iscritti la possibilità di scegliere vari corsi: quello triennale per esperti coltivatori (con specializzazioni In zootecnia, frutticoltura e viticoltura) e quello per periti agrari (diploma legalmente riconosciuto) con la sezione speciale per enotecnici (6 anni di studio). «Con questa articolazione rispondiamo alle varie esigenze della nostra agricoltura — spiega 11 preside —, t corsi di qualifica sono adatti per col¬ tivatori diretti, piccoli imprenditori, operai agricoli spedalizzati, i periti sono invece ricercati come tecnici, direttori di aziende, responsabtli delle cantine sociali». Coloro che si iscrivono al corsi di qualifica hanno la possibilità, dopo due anni, di passare al periti agrari, mentre la specializzazione enologica deve essere scelta fin dall'inizio. JlfV, La scuola ótìrc'àglf studenti un ricco panorama di stage, tirocini, borse di studio. Per 1' apprendimento del tedesco (indispensabile In una regione dove il bilinguismo è lai norma) l'Istituto organizza soggiorni estivi in Baviera, presso famiglie contadine; 1 futuri enologi seguono un tirocinio obbligatorio durante la vendemmia nelle cantine della zona. Ed ecco l'altro flore all'occhiello: l'istituto sperimentale con 50 tecnici di laborato¬ rio (nella maggioranza ex allievi della scuola) che lavorano con apparecchiature modernissime, da far invidia alle migliori università. Vi si compiono ricerche agronomiche e enologiche al massimi livelli. Il laboratorio funziona anche come ufficio repressione frodi. Nella cantina gli studenti seguono tutte le fasi di produzione. •Lavoriamo circa quattromila quintali di uva — spiega lì direttore Riccardo Zanetti —, produciamo circa 250 mila bottiglie, compreso lo spumante metodo champenols*. I vigneti didattici danno tutta la varietà delle doc trentine: dal Tramlner al Rlesllng, dal Teroldego al Pinot. Dalle uve marzemlno e merlot è stato ricavato un nuovo vino, il Rebo rosso (dal nome dello sperimentatore che lo ha ideato). Sergio Mira valle

Persone citate: Giovanni Manzoni, Luigi Manzoni, Pinot, Riccardo Zanetti

Luoghi citati: Baviera, Cile, Innsbruck, San Michele All' Adige, Trentino, Trento