I preti svizzeri chiedono al Papa aperture su celibato e autonomia

i preti svizzeri chiedono al Papa aperture su celibato e autonomia Un incohtrxreon gli immigrati a Lucerna conclude la visita di Giovanni Paolo II i preti svizzeri chiedono al Papa aperture su celibato e autonomia LUCERNA — E' alle battute conclusive 11 viaggio di Giovanni Paolo II In Svizzera. Una visita pastorale marcata, in molti incontri — con le Chiese evangeliche e protestanti, con i giovani, e infine con 11 clero svizzero — da una franchezza spesso inconsueta. Sia da parte del pontefice clic da parte dei suol interlocutori. In particolare, ieri l'altro a Einsledeln, nel monastero che 6 da un millennio punto di riferimento del cattolicesimo a nord delle Alpi, a Wojtyla 1 preti svizzeri hanno presentato un lungo «cahiers des delcances-, toccando alcuni fra I temili più scottanti per la Chiesa d'oggi. Hanno parlato 1 rappresentanti del clero delle tre lingue: francese, italiano e tedesco. Quest'ultimo, don Markus Fischer, è stato il più esplicito. Don Fischer ha esordito, augurandosi che il nunzio apostolico sia di maggiore aluto per l'opera del sacerdoti svizzeri «informandola correttamente-. Ed ha proseguito in maniera ancora più franca: «Ci fa soffrire il fatto die i nuovi ministeri, che si sono delincati nella Chiesa, non vengano riconosciuti da Roma e anzi vengano visti con scetticismo-. Molti dei sacerdoti che assistevano non erano vestiti secondo le recenti disposizioni che prevedono un ritorno rigido alla «talare», o al massimo al clcrgyman. Don Fischer, vestito di un abito blu, con cravatta dello stesso colore, ha chiesto che anche gli uomini sposati con prole, di provata moralità, 1 «viri probatl», possano accedere al sacerdozio, senza lasciare la famiglia. E per le donne ha chiesto un ruolo diverso nel ministeri: «I/no nostra sincera richiesta è l'integrazione della donna nel ministero ecclesiale; per esempio il diaconato femminile-. Ed lia concluso accennando al problema dei sacerdoti sposati, in attesa di una riduzione allo stato laicale. «Il sllenzlo è una lingua dura — lia concluso — Noi vorremmo rimanere in dialogo e preferiamo tenderle la mano piuttosto die nascondere il pugno chiuso-. Prima di congedarsi, Don Fischer ha estratto di tasca un astuccio, ed ha offerto al Papa 11 suo contenu¬ to: una spilla di sicurezza. «Quest'oggetto è utile, ma per essere utile deve essere aperto — ha detto —. Come preti sappiamo che non possiamo offrire nessuna sicurezza Tuttavia il messaggio di Cri sto esige da noi un'apertura Giovanni Paolo II ha rispo sto ricordando la tradizione e l'insegnamento della Chiesa nel problemi già esposti. Che devono essersi rlpresentatl nel lungo colloquio a porte chiuse con 1 sei vescovi della conferenza episcopale. Papa ha Invitato 1 vescovi a Roma per una conferenza, cosi da approfondire le questioni. Un precedente si ebbe con la Chiesa olandese, per la quale fu Indetto un Sinodo straordinario. Ieri invece il Papa ha In contrato 1 lavoratori immi grati, a Lucerna. A Tri bscheen am See, vicino a Lu cerna, ha parlato a circa quindicimila persone, la metà di quanti erano attesi, a causa, si dice, del mancato Invito, da parte della Chiesa Svizzera, alle associazioni degli immigrati. Il Papa ha so stenuto che «é necessario promuovere una maggiore so lidarictà fra i lavoratori e sai vaguardare i loro diritti così come le loro legittime aspira zloni. Non deve essere trascu rato l'impegno di ottenere ulteriori miglioramenti-. Numerosi i cartelli di Soli darnosc, e 1 gruppi in costumi nazionali. Oggi 11 pontefice celebra a Sion una messa, durante la quale ordinerà oltre cento sacerdoti. Sion è a poca distanza da Econc, la casa madre del vescovo «ri belle» Lefevbre. Kinsiedcln. Il Pnpa bacia un neonato tra le braccia della madre, durante la visita di Giovanni Paolo II all'ospedale, ieri mattina, prima di partire per Lucerna, nuova tappa del viaggio in Svizzera (Tclefoto)

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Invito, Lefevbre, Markus Fischer, Wojtyla

Luoghi citati: Roma, Svizzera, Tclefoto