Inflitte condanne da sei a 25 anni ai trafficanti di Quarto Oggiaro

Inflitte condanne da sei a 25 anni ai trafficanti di Quarto Oggiaro Milano, 429 anni di carcere a 36 imputati, dodici assoluzioni Inflitte condanne da sei a 25 anni ai trafficanti di Quarto Oggiaro MILANO — Si è concluso con 36 condanne a 429 anni complessivi di reclusione e 12 assoluzioni con formule varie il processo per un vasto traffico di droga che aveva al centro il quartiere milanese di Quarto Oggiaro. Le pene più gravi sono state inflitte a Francesco Scaglione^ Gerenza.» Depisto e Francesco ' Giapponése ' condannati a 26*nnfcSkwclusiOr ne e 150 milioni dì multa; 20 anni a Antonio Di Bisceglie, 18 a Dario Baraggia, Vincenzo Piromalll e Ruggero Daloisio, 15 a Gennaro Totta. Le altre condanne vanno da un minimo di sei a un massimo di sedici anni. Michele Daloislo, il giovane che con le sue confessioni ha inchiodato alle loro responsabilità il padre, lo zio e la zia, è stato condannato a 8 anni. Il momento di maggiore tensione del processo si è avuto con la sua testimonianza: «Confermo tutto quello die ho dichiarato in istruttoria» ha detto impassibile il giovane. «E io nego tutto, quello che ha detto mio figlio sono solo menzogne — gli ha gridato il padre Ruggero, seduto accanto a lui —, quando un figlio dice queste cose non è pili figlio, ma un estraneo». «Invece io ho detto la verità» ha ribattuto il giovane. E' stata preziosa la testi¬ monianza di Michele Daloislo perché, assieme a quella di altri imputati come Angelo Di Gerolamo (decisosi a parlare dopo l'assassinio del fratello Carlo), ha fatto capire agli inquirenti come funzionava il commercio della dro- ga. A sentire le sue parole sembra di ripercorrere 11 copione di un film di malavita. Si comincia dalle riunioni tra capi e gregari (come suo padre e suo zio) per spartirsi la città in zone di influenza. Cioè da gestire il traffico di droga, ma non solo: ci sono anche «l'imposizione di tangenti agli esercitala gestione delle bische», i-La-droga arrlva.dai grandi: spacciatori agli Intermediari ogni giorno, in quantità variabili da alcuni etti a alcuni chili. Queste persone che gli inquirenti hanno definito «veri e propri grossisti» provvedono poi a tagliarla e à distribuirla. «Sono loro — ha raccontato sempre il Daloislo — die consegnano la merce agli spacciatori come me in quantitativi di non più di 10 grammi a testa, anche più volte al giorno». Un rifornimento continuo, trattato dagli imputati con regole commerciali; si sceglieva eroina o cocaina a seconda delle esigenze di mercato; assegni e cambiali venivano utilizzati per 1 pagamenti. Sopra 1 grossisti c'erano 1 fornitori come Gennaro Totta, anche lui pentito: la struttura dell'organizzazione è fortemente gerarchica e chi tenta di scavalcare 1 gradini paga con la vita, come è successo a due personaggi dell'inchiesta: Totta trattava di¬ rettamente con 1 fratelli Gra> do di Palermo che a loro volta erano in contatto con i clan della mafia internazionale. Ai Grado la droga arrivava dalla Turchia con dei Tir, a livello di alcuni quintali per volta: «A Palermo la droga veniva raffinata — ha rac co ntato Totta — e successi vamentejventva spedita a Mi làho in autovetture con dop p^Cs^(ioI1e.,cqn. ynq periodi cita continua». Dai luoghi di produzione fino alle bustine per i drogati della periferia di Milano. Il processo — iniziato con l'irruzione nel ristorante «Il grillo» luogo di riunione e di scambio della droga — ha permesso di smascherare un'organizzazione criminale incentrata sul traffico di stupefacenti. E non certo una banda di quartiere, isolata, ma legata a doppio filo con la mafia Internazionale come ha dimostrato anche il caso di Hans Nienhaus, un chimi co tedesco assunto da Sca gitone per produrre anfeta mine. Aveva fatto sapere di essere disposto a testimonia' re in aula, ma all'ultimo mo mento si era tirato indietro, minacciato — a suo dire — da «un'autorità italiana». Certo che In Germania aveva rlce vuto molte minacce e altrettanto è succcesso a tutti quelli che hanno «parlato». m. f,

Persone citate: Antonio Di Bisceglie, Dario Baraggia, Di Gerolamo, Francesco Scaglione, Gennaro Totta, Hans Nienhaus, Michele Daloislo, Ruggero Daloisio, Vincenzo Piromalll

Luoghi citati: Germania, Grado, Milano, Palermo, Turchia