Tra la gente che fantastica sui 20 progetti del Lingotto di Marco Neirotti

Tra la gente che fantastica sui 20 progetti del Lingotto Già 70 mila visitatori, dagli studenti alle madri con figli ai pensionati Tra la gente che fantastica sui 20 progetti del Lingotto Giudizi senza peli sulla lingua: «Gli stranieri sono megalomani, gli italiani realistici» - «Niente alloggi, troppo caos» - «Un grande ospedale» - «No, piscine, musei, centri commerciali» Al Lingotto tra la gente. Un tunnel bianco con venti progetti: pannelli, video, altoparlanti e una folla d'ogni età che osserva, ascolta, giudica, col piacere di scoprire uno storico pezzo di Torino, riappropriarsene e pensarlo vestito di nuovo. Fino a ieri circa 70 mila visitatori. In pullman fino alla pista sul tetto, lungo la rampa circolare, un'occhiata al padiglioni, poi — dopo 11 bagno nel passato — comincia la passeggiata tra 1 progetti del futuro: l video conquistano, qualcuno slede a terra assorto. Pochi resistono al gusto di affidare al computer 11 loro parere, qualche ragazzino ne fa gioco. «La prima impressione? Gli stranieri sono megalomani, più. realistici gli italiani». Drastici nel giudizio, Marco Spinogllo, 23 anni, e Silvano Anghilente, di 25, prossimi architetti, riservano complimenti all'allestimento della mostra. Chi 1 migliori? "Renzo Piano e Gae Aulenti». Ma non tutti hanno la stessa sicurezza, allora gli stranieri diventano "l'americano là all' inizio» o «il tedesco che farà gli alloggi». Il pubblico sembra diviso in due: chi vuol ricavare abitazioni (pur col timore di un «ghetto di lusso») e chi approva Interventi sulla linea ferroviaria. «E' giusto spostare qui la stazione e liberare Porta Nuova: un tempo era un emblema, ora deve ospitare altri servizi» dice Giuseppe Bertetti, bancario in pensione. Dello stesso avviso è Cesare Pesce, ex insegnante: «Far retrocedere la stazione vorrebbe dire renderla più moderna e crear spazi in centro per un parco». Predilige 11 progetto di Gaetano Pesce, Ima scherza: «Forse è percìiè porto lo stesso cognome». «Niente alloggi o attività commerciali: troppo caos» rincara Aristide Nicolino, commerciante, ma precisa: «£' presto per giudicare: il primo impatto è confuso, fac¬ cio un giro per ambientarmi Condivide comunque le Idee di Gottfried Bohm, Hans Holleln, Pellegrln e quanti prevedono attività culturali: «Musei, mostre, auditorium. Torino smetterebbe di essere emarginata». No agli alloggi anche da Walter Pacchiottl, 30 anni, animatore di spettacolo: • Non sarebbero appartamen ti, bensì alveari». SI alle proposte di intervenire sui trasporti, ma contesta: «Troppi ■progetti futuristi, slegati dalla realtà». Come lo vorrebbe Aventina Zerbone? «Utile a Torino, con alloggi, come dice Gae Aulenti, con centri sportivi e molto verde. Farei anche un grande ospedale». «Niente ospedale», ribatte il nipote, Luca Nacci, 15 anni, studente al liceo classico: «Basta sistemare le Molinette. Qui vedrei alloggi, piscine... E poi enormi musei. Deve diventare il cuore culturale e commerciale della città». Sport innanzitutto secondo un suo amico, Fabrizio Borglone, 15 anni: «Piscine, palestre, impianti vari, tipo il progetto dell'americano». «Una città nella città» vorrebbe una giovane mamma, Emilia Pescarbona, colpita dall'Idea dell'irlandese Kevin Roche, che prevede «un triangolo culturale che dal Lingotto si estenda al palazzo del Lavoro e a Italia 61», e dai progetti che parlano di zone residenziali, giardini, attività commerciali. Drastico 11 figlio Roberto: «Tutto un enorme parco giochi». Meno disimpegnato ma altrettanto lontano dal venti progetti Alessandro Magllano, dipendente dell' Atm: «Si potrebbe trasferire qui tutta l'azienda trasporti». Nel tunnel bianco, dove una folla eterogenea si aggira con serietà fra pannelli e schermi, porta sorrisi la sincerità di Emilia Pescarbona di fronte ai progetti più avveniristici: «Io mi sto divertendo moltissimo. Ma quel che è certo è che gli architetti si sono divertiti più di me». Marco Neirotti Alla mostra del I.ingolto i giovani sono atfratti anche dai computer che registrano i giudizi dei visitatori sui venti progetti

Luoghi citati: Emilia, Italia, Torino