Gli industriali hanno una ricetta per curare l'aeroporto ammalato di Gianni Bisio

Gli industriali hanno una ricetta per curaro l'aeroporto ammalate In uno studio della Federpiemonte (250 pagine) diagnosi e terapia per Caselle Gli industriali hanno una ricetta per curaro l'aeroporto ammalate «Le attuali strutture sono in grado di movimentare un quantitativo di merci dal 50 al 100 per 100 superiore all'attuale» spiega Sergio Pininfarina - E lo dimostra con un ricco dossier di due esperti ■Mettiamo da parte le polemicìie e le recriminazioni sugli errori del passato: l'interesse degli industriali è che da Caselle si voli meglio e ci siano più servizi. Con l'Alttalla, che non deve lavorare in perdita, dobbiamo trovare punti di convergenza, non di scontro: Sergio Pininfarina, presidente della Federazione delle associazioni industriali del Piemonte (Federpiemonte), rompe 11 silenzio degli imprenditori sul dibattito per lo sviluppo del nostro aeroporto con un apporto concreto: uno studio, realizzato da due esperti, gli Ingegneri Riccardo Qrlsoglio e Claudio Galasso, sul trasporto aereo delle merci nella nostra regione. •L'unico modo di convincere l'Alltalla a operare su Caselle — aggiunge — è presentarle i dati reali di un potenziale mercato piemontese di merci che attualmente fuggono verso vettori stranieri, raggiungendo .<;. strada Zurigo, Parigi, Francoforte, Bruxelles, scali da cui partono per tutto il resto del mondo. In altre parole, la compagnia potrebbe recuperare, direttamente o in pulì, almeno 16 mila tonnellate all'anno di merci». Lo studio della Federpiemonte (250 pagine, 10 mesi di lavoro, 4 mila aziende contattate) mette In evidenza una serie di dati. Delle 52 mila tonnellate all'anno di merci spedite o ricevute via aerea dalle industrie piemontesi, soltanto 8600 passano attra¬ verso Caselle. Anche se 11 traffico del bacino torinese è, in realtà, di sole 28 mila tonnellate annue (le restanti 24 mila per ragioni geografiche gravitano su altri aeroporti) è evidente lo squilibrio fra 11 trasportato e 11 trasportabile. Secondo lo studio sono almeno 18 mila le tonnellate di merci che potrebbero potenzialmente essere movimenta¬ te dalle strutture di Caselle invece che da altri aeroporti stranieri: «Questo — dice Pininfarina — non è un ele-> mento di discussione, ma un obiettivo sul quale lavorare insieme e subito per ottenere un primo positivo risultato. Le attuali strutture aeroportuali sono già in grado di movimentare un quantitativo di merci dal 50 al 100 per 100 su¬ pcriore all'attuale». Pur ricordando che oggi si paga il prezzo di decisioni -quanto meno non sufficientemente meditate» per 1 mancati investimenti sul potenziamento di Caselle, Pininfarina è convinto che sia ancora possibile recuperare 11 tempo perduto con nuovi collegamenti, miglioramenti delle radioassistenze subito e. In un secondo tempo, dell'aerostazione merci. Per quanto riguarda il potenziamento del collegamenti, sempre per 11 settore merci, la ricerca suggerisce l'utilizzo 01 aerei di maggior capacità (A.310) per Francoforte (una delle linee-chiave dello scalo torinese, gestita inf pulì da Alitalla e Lufthansa) e per Parigi. SI potrebbe inoltre ripristinare 11 volo per Bruxelles (quotidiano) con un aereo in grado di trasportare solo 3040 passeggeri, ma con un notevole spazio a disposizione per le merci: ad esempio il B.737 Combi, di cui la Sabena dispone e che è già stato proposto per il volo con Torino. Per Ginevra o Zurigo si potrebbe impiegare un De 9 nei soli giorni lavorativi, mentre per 11 Nord America la Federpiemonte chiede un collegamento diretto con frequenza periodica. Infine si chiede, come sostiene la Sagat, una maggior capacità di carico per le merci nei voli con Roma. Lo studio presentato ieri è una base per discutere, «una proposta di lavoro e di metodo»: Pininfarina è consapevole che 11 dialogo con Alitalla e ministero dei Trasporti non è facile: «Ma vogliamo in ogni caso provarci, perché crediamo nel nostro aeroporto, nei passi avanti che ha fatto». E conclude: -Se ancora una volta .troveremo una porta chiusa, ci riproveremo. Fra sei mesi, fra un anno». Gianni Bisio

Persone citate: Claudio Galasso, Combi, Ingegneri Riccardo, Pininfarina, Sabena, Sergio Pininfarina