Dal nostro inviato a Strasburgo di Alfredo Venturi

Dal nostro inviato a Strasburgo raggio tra i candidati alle elezioni per il Parlamento europeo Dal nostro inviato a Strasburgo Molti giornalisti in lizza, alcuni dei quali già veterani dell'europarlamento - Impegno su tutti i fronti, dalla droga alla moneta comunitaria alla ricerca scientifica - «Tra tanti burocrati, può far comodo un po' di fantasia» - La campagna elettorale: «La gente ha la sensazione di una cerimonia rituale, ma su certi temi l'interesse è evidente» C'è una buona rappresentanza di giornalisti fra 1 candidati al Parlamento europeo. Si addensano soprattutto in alcune liste: come quelle dell'alleanza «per la federazione europea», liberal repubblicana, o le liste democristiane. C'è anche un capolista, Enzo Bettiza (pll-prl, Nordest). Bettiza è un veterano: sedeva già al Parlamento europeo nel '77, prima che fossero 1 cittadini a eleggerlo direttamente. Poi fu confermato alle prime elezioni popolari, cinque anni fa: a Strasburgo è membro della commissione politica, vicepresidente del gruppo liberaldemocratico. Nella sua campagna, del resto, preferisce sottolineare la propria qualità di giornalista e scrittore, piuttosto che di politico sperimentato. Ancora nel Nord-est è In corsa (lista de, numero 14) un altro veterano, Gustavo Selva. Veterano non perché eu rodeputato uscente, ma perché fu già in lizza nel '79. Con esito travolgente: 400 mila voti, i grandi notabili de, da Piccoli a Rumor, lasciati a distanza. Poi Selva, costretto a scegliere fra Strasburgo e la direzione del GR2, optò per la professione. Stavolta andrà al Parlamento: per concentrarsi sui temi della scuola, della televisione europea, della sfida tecnologica. «Abbiamo in Europa dieci politiche della ricerca scientifica, dice: se vogliamo rispondere all'offensiva americana e giapponese, dobbiamo coordinare gli sforai». Veterano a Strasburgo è Jas Gawronski (pll-prl, Nordovest, numero 3). Nel '79 primo fra i non eletti del prl, subentra ncii'81 a Susanna Agnelli. Gawronski concentra la sua campagna su tre temi: 11 dramma della droga, 11 superamento dei superstiti Intralci doganali, la necessità di accentuare il ruolo della moneta europea. Trova che la moneta ha un potente contenuto simbolico: «Dà alla gente il senso dell'unità'. Registra rispetto al '79 un diverso clima elettorale: «Allora troppa euforia, inevitabile poi la delusione, oggi c'è più realismo-. La droga è il problema che più sta a cuore a Guglielmo Zucconi (de, Nord-ovest, numero 22, deputato a Montecitorio dal '76 al '79). «E' ilprodotto mostruoso di due realtà ritenute finora inconciliabili, il benessere e la disoccupazione». Bisogna anche lottare contro le stupidità nazionalistiche: «C'è più veleno in un manuale di storia che in una bottiglia di cianuro». Bisogna decidersi insomma a raccontare la storia in chiave europea. Trova che «i contabili hanno assassinato l'Europa», e che a Strasburgo può far comodo «la fantasia, il gusto, il rametto di follia» del giornalista. Livio Caputo (pll-prl, Nordovest, numero 11) accanto alle necessità di una autentica educazione europea, e di uno «scudo» che da semplice unità di conto si trasformi in una vera e propria moneta fisica, allinea un'altra priorità. «E' necessario, soprattutto di fronte all'accentuata pressione sovietica, procedere a qualche forma di cooperazionc militare». Il progetto di trattato per l'unione europea, e la svolta federalista della Francia di Mitterrand, secondo Caputo rendono realistico questo proposito. Della necessaria risposta europea alla sfida delle superpotenze tecnologiche, anche in relazione ai problemi dell'occupazione giovanile, si occupa Beatrice Rangonl Machiavelli (pll-prl, Nordovest, n, 6). Attenta anche ai superstiti problemi della condizione femminile, Rangoni Machiavelli insiste sulla' necessità di fronteggiare l'Impatto delle nuove tecnologie Informatiche e di favorire il salto di qualità Implicito nel progetto di unione. Il Mezzogiorno è al centro dell'attenzione e dell'Interesse di Giovanni Russo (prl-pli Sud, n. 4): «Vii doppio cordone ombelicale mi lega al Sud e all'Europa». Tratta nei suoi incontri con gli elettori un tema assai concreto: come utilizzare al meglio le risorse della Comunità. «Per via delle note disfunzioni burocrattcìie, del fondi destinati al Mezzogiorno nemmeno la metà è stata spesa». Cosi la campagna per l'Europa è anche l'occasione di affrontare 11 problema delle amministrazioni locali e della loro efficienza. Un approccio eminentemente tecnico quello di Arturo Guatelll (de, Nord-ovest, n. 13), da undici anni attento alle cose d'Europa come corrispondente da Bruxelles, «Girano molte sciocchezze retoriche — dice Guatelll — è In atto una vera e propria campagna di disinformazione sull'Europa». Lamenta un diffuso «europeismo all'italiana», generico, inconcludente, basato sul desiderio, della delega a «un governo europeo che ci liberi dal governo italiano». Laura Bergagna (pll-prl, Nord-ovest, n. 10) focalizza la sua campagna sul tema ecologico. Presidente della sezione WWP di Capri, si autoproclama una «verde» al di fuori del tradizionale schieramento libertario. Si è infatti decisa all'avventura elettorale, come indipendente, su invito repubblicano: perché tutto è fermo, lamenta, in materia ecologica. Eppure «andiamo verso l'apocalisse, muoiono le foreste, slamo alllnlzlo del Sahel, e nessuno si muove». •Metti Fede nell'Europa»; è lo slogan con cui Emilio Fede (psdl, Centro,, n. 9; Nordovest, n. 18) è passato dalla recente disavventura giudiziaria all'avventura elettorale. «L'Europa non è più un sogno», dice Fede. Ricorda la sua esperienza di inviato in Africa, gli statisti africani che l'interrogavano sul ruolo europeo, sulla presenza europea negli affari mondiali. «Ci credevo allora, et credo oggi, nell'Europa». Candidato o no, il giornalista è osservatore per abito professionale. Dunque come valuta questa campagna eleitorale? Russo: «La gente ha la sensazione di una nuova cerimonia rituale, ma' se parli dt cose concrete si accende d interesse». Caputo: «Bisogna ripetere che questo non è un sondaggio per lq verìfica del pentapartito». Gawronski «Si finirà coi, dare a questo t>oio un'interpretazione arbttrarla, perclié riferita ai para metri nazionali». Rangonl Machiavelli: «La vera difficoltà è riuscire a parlare eu ropeo». Guatelll: «C'è apatia, ma se vai fra gli agricoltori puoi registrare rabbia, frustrazione, impotenza». Selva: «C'è inolio scettlcisino, ma negli ultimi giorni la campa gna si è svegliata: Berga gna: «Il tema ecologico la gerite lo avverte, eccome». Alfredo Venturi