«Non potevamo salvarlo» Tatò ricorda le ultime ore

m «Non potevamo salvarlo» Tato ricorda le ultime ore L'ictus era imprevedibile, i soccorsi sono stati pronti m «Non potevamo salvarlo» Tato ricorda le ultime ore ROMA ^- Il suo piv(;;stretto collaboratore. Antonio Tato, e i medici di Padova che hanno tentato invano di salvarlo, ricostruiscono il calvario di Enrico Berlinguer. Nella sala del partito piena di cronisti Tato, durante la conferenza slampa, 11 rlngranzla a nome del pei e della famiglia «per aver sostenuto la battaglia die Berlinguer ha combattuto per la vita». L'ictus cerebrale che lo ha stroncato era Imprevedibile, 1 soccorsi sono stati pronti e in ospedale è stato fatto tutto il possibile. Sia 1 familiari, sia il partito, spiega Tato, hanno avuto totale fiducia nei sanitari ed hanno rifiutato, -gentilmente ma fermamente», le offerte di collaborazione venute dall'Urss e da altri Paesi. Come si è svolta questa tragica vicenda? Tato ripercorre il drammatico film della morte del leader comunista, dal momento In cui ha avvertito i primi sintomi del male, alle 22,10 di giovedì scorso in piazza della Frutta a Padova, fino all'epilogo dell'altro Ieri. -Ho vtsto die stentava a proseguire ti discorso — racconta Tato —. Si è interrotto più volte, gli si è riempita la faceta di sudore. Mi sono avvicinato e gli ho detto: "Basta Enrico, concludi". MI ha rassicurato con un gesto della mano ed )ia:voJu(o,pro.seguÌre. Ma a fatica; la lingua gli si inceppava, le parole uscivano opache. Tratteneva del conati di vomito». Poi, appena finito di parlare. Berlinguer si è come afflosciato. «L'ho sorretto fino alla macchina — dice il professor Luciano Lencl —. E durante II percorso fino all'hotel Plasa gli ho chiesto: " Hai dolori al pctto?"."No, ho voglia di vomitare". Il polso era buono, non aveva difficoltà respiratorie». Nella camera d'albergo Berlinguer ha vomitato ancora: «Sembrava un malessere digestivo-alimentare — spiega Lencl — provocato, come mi ha detto Enrico, dal pranzo di mezzogiorno». Poi con la «prova di Bablnski» 0' alluce del piede invece di flettersi si estende), 11 medico ha capito che il segretario del pel, ormai assopito, aveva una emorragia cerebrale. La corsa all'ospedale. -Il primo soccorso per Berlinguer, che aveva perso conoscenza e presentava difficoltà respiratorie, è stata l'Intubazione — dice 11 professore Salvatore Mlngrlno —. Qultidt la tomografia assiale computerizzata ha confermato subito la diagnosi di Lencl: Ictus cerebrale iniziato dalla regione frontale destra». L'Intervento chlrurglcq,.per, svuotare l'ematoma e drenare gli ematomi interventrlcolarl, è durato un'ora e mezzo e alla fine, confessa Mlngrlno, «avevamo un filo di speranza. Poi abbiamo affidato il paziente alle cure intensive del professor Giron, nel reparto di rianimazione». «La situazione — afferma dal canto suo Giron — è rimasta stazionarla fino a sabato mattina, quando il quadro è apparso tale da non lasciare speranze». Parla Francesco Ingrao, fratello dell'ex presidente della Camera, medico personale di Berlinguer da oltre quatanta anni. «Enrico aveva dal 1974 una lieve ipertensione (170 di massima, 90-98 di minima) — dice —, ma seguiva un trattamento die aveva ridotto la pressione a valori quasi normali». Il medico scorre la cartella clinica del •leader» comunista: «/Iveva problemi digestivi die erano quelli die gli davano più fastidio, il fegato leggermente Ingrossato e un lieve enfisema polmonare, in quanto fumava una ventina di sigarette al giorno che aumentavano nei momenti di maggior fatica. Non aveva però né colesterolo, ìié diabete». g. f e.

Persone citate: Antonio Tato, Berlinguer, Enrico Berlinguer, Francesco Ingrao, Salvatore Mlngrlno

Luoghi citati: Padova, Roma, Urss