L'intellettuale maldestro e la crisi della coppia

L'intellettuale maldestro e la crisi della coppia Grande successo a Londra de «I benefattori» di Frayn L'intellettuale maldestro e la crisi della coppia LONDRA — Dagli Anni Sessanta, e cioè dai tempi di Osborne, i commediografi inglesi non parlano più di re e di regine, di aristocratici eccentrici, di politici. Sul palcoscenico si avvicendano invece coppie in dissidi matrimoniali, amiclie die litigano nel tinelli di casa loro, figli e genitori, marito e moglie, amico ed amico clic hanno difficoltà nel comunicare. Per la verità, lo stesso Osborne aveva tentato di uscire dal tunnel (il suo trattava della classe operaia piuttosto che della borghesia) mettendo sulla scena Martin Lutero. Più avanti i commediografi inglesi più scaltri avevano scoperto che i grandi personaggi vendevano: Mozart che si racconta sulla scena, poi Gesù Cristo addirittura. Oppure, in due ore di spettacolo si splegaim tutto Freud (Equus) o la filosofia contemporanea (Jogglers). L'alta borghesia accorreva, anche perché non aveva voglia di leggersi dei tomi e se qualcuno spiegava senza far fare troppo sforzo agli spettatori, una commedia poteva evitare la lettura e lo studio. Ma i commediografi più seri, come Michael Frayn, continuavano ad osservare la vita dal proprio tinello. I personaggi che campeggiano sui ]>alcoscenici inglesi sono minuti, degli pseudointellettuali clic vivono ad Hampstead e che mettono i sandali sópra i calzini, han710 mogli incapaci e pasticcione; e ci sono traumi nei matrimoni che non funzionano. La penultima commedia di Frayn. Noiscs off, sulle incende di una compagnia di attori vista da dietro le quirite sta avendo enorme successo a Neu> York, e raccoglie quattrini a palate. A Londra c'è una sua nuova commedia, Benefactors («I benefattori») in scena al teatro Vaudeville sullo Strand. E'una delizio¬ sa vignetta, ?reo appartiene al neo-intimismo, al verismo-liampstediano del teatro inglese. Stupendamente diretta da Michael Blakemore, e ben recitata dai quattro attori che formano l'intero cast, I benefattori fotografa una situazione di scarn¬ bfo di due coppie inglesi (e così tipicamente inglesi.'). David (Oliver Cotton) è un giovane architetto di successo, cravatta più chiara della camicia, ciuffo di capelli invadente. Ha una bella moglie, Jane (Patricia Hodge, l'interprete del film Betrajal di Harold Pintcr) pratica, attiva. I due si vogliono bene, hanno un ottimo rapporto. L'unica ombra è, in un certo senso, la vicinanza di due seccatori, una coppia che ha sempre bisogno di qualche cosa. Colin è di quegli intellettuali die lo sono troppo per riuscire a fare qualcosa di serio, così che, eccessivamente autocritico, scrive dei pezzettini per le enciclopedie, collabora a giornali, specie se lo può fare dall'anonimato, distruggendo qualcuno, e possibilmente il suo migliore amico. La persona più vicina a lui è naturalmente la moglie Sheila (Brenda Blethyn, magnifica attrice) patetica, incapace di organizzare i bambini, la scuola, la casa e infatuata di Jane e di David. Il marito, comunque, la tratta male. Per pietà, per aiutarla, Jane la chiama a far da segretaria-assistente al marito architetto. E, naturalmente, a poco a poco I benefattori, e cioè la coppia che aveva aiutato l'altra, viene sfruttata e divisa. E' un quadro, un oggetto ben cesellato, questa commedia, con ottimi momenti; ben scritta, superbamente allestita. Ma non so quanto sia interessante capire i problemi di due coppie. Michael Frayn, commediografo di talento, ha lavorato come giornalista e prima ancora (o allo stesso tempo, come nelle migliori tradizioni) con i servizi segreti inglesi. Ha scritto cinque romanzi, ha tradotto classici dal russo e dal francese e ha lavorato per la televisione. Questa è la sua ottava cominefia. Gaia Servadio

Luoghi citati: Hampstead, Londra