«E' ora che la giunta se ne vada»

«E* ora che la giunta se ne vada» «E* ora che la giunta se ne vada» In Regione il capogruppo de lo ha chiesto esplicitamente dopo una risposta del presidente sul Piano di sviluppo - La Promark dentro il mirino del Consiglio: costa molto e realizza poco La bomba era nell'aria da settimane, e ieri il capogrup.po de Brlzio l'ha innescata: •I governi di sinistra in Piemonte, che hanno gestito il periodo della grande ristrutturazione produttiva, non sono più idonei oggi per guidare lo sviluppo. Le forse economiche convengono su questo nostro giudizio». Un chiaro invito alle dimissioni, ma non ha avuto Interlocutori nella maggioranza, perché Brlzio ha fatto la sua richiesta In sede di Interrogazione. Aveva chiesto spiegazioni su un giudizio negativo del socialista on. La Ganga sugli 84 progetti e 11 presidente VI gitone, rispondendogli, aveva chiarito: «Quei numero non mi ha mai trovato d'accordo. Ora i progetti sono nove, come lia pubblicato La Slam pa e come risulta dal Piano di Sviluppo che vi abbiamo appena consegnato». Gli altri gruppi avrebbero voluto intervenire, ma non era possibile: 'Slamo disposti a trasformare l'interrogatine in mozione per consentire il più ampio dibattito, ma lo faremo a tempo debito» ha det' to Brlzio. Il che significa: dopo le elezioni europee e quando si potrà cominciare a ragionare sul Plano di Sviluppo che, promesso dal 1980, viene presentato adesso con la prospettiva di approvazione negli ultimi mesi della legislatura regionale. Gli spunti critici non sono mancati, specie nella discussione sulla Promark mossa da un'interrogazione del socialista Moretti e da una delibera di giunta sugli «indirizzi di politica promozionale». La dettagliata relazione dell'assessore al commercio Bruclamacchle — che 11 suo predecessore Marchesottl, l'unico che l'ha difesa, ha definito '■meritevole riflessione metologica, autocritica» — ha messo in rilievo non poche difficoltà e anche l'esigenza di «riguaii/icare lo staff dirigenziale come premessa indispensabile per il rilancio della società che dovrebbe caratterizzarsi in funzione progettuale più che esecutiva delle attività promozionali, utilizzando di volta in volta, per V attività operativa, strumenti esterni». Quanto alle strutture fieristiche «è necessario un nuovo centro espositivo a Torino, collocato su un'area di almeno 700 mila metrtquadrati, di cui 70 mila coperti». L'indicazione è l'ex campo volo, corso Marche. «Afa esiste anche il Lingotto» è sbottato Vlgllone. Anche su questo tema 11 confronto sarà notevole. «Afa quanto ci costa oggi la Promark?» si è domandato 11 de Lombardi. Dal bilancio ha fatto un conto: 27 dipendenti, 47 milioni l'anno di stipendio al presidente e 36 al vice, più i gettoni. »Ha organizzato la mostra dell'artigianato e poi ha capito di aver sbagliato e l'Ita abbandonata; ha abbandonato Vinincontri e /orse ha fatto bene, visto che per propagandare i vini l'assessorato all agricoltura ha speso 5 miliardi e l'export è diminuito. Assessorato e Promark non hanno mai pensato al selton: ortofrutticolo». 'Contrasti e incertezze» sono stati segnalati dal de Cerchio; la repubblicana Vetrino ha insistito sulla necessità di una politica delle comunicazioni contemporanea a quella promozionale; Moretti (psl) ha chiarito che «ta Promark non deve sostituirsi al normali settori commerciali»; Majorlno (msl) parla di 'abusivismo e concorrenza sleale per mancanza di direttive»; Marchlnl (pll) chiede •una struttura meno rigida che valorizzi realmente i prodotti». Forse dopo 1117 le polemiche saranno più esplosive ancora. Su tutto.

Persone citate: La Ganga, Moretti, Vetrino

Luoghi citati: Piemonte, Torino