Reviglio non teme la crisi petrolifera ma denuncia i ritardi in campo nucleare di Mario Salvatorelli

Reviglio non teme lo crisi petrolifero mo denuncia i ritordi in campo l II presidente dell'Eni sollecita una diversificazione delle fonti energetiche Reviglio non teme lo crisi petrolifero mo denuncia i ritordi in campo l ROMA — Kertiergenza ' energetica; "derivante^n da' un'eventuale scarsità di petrolio, è ormai un ricordo del. passato, anche nel caso di crisi internazionale, come quella attualmente provocata dalla guerra nel Golfo Persico. L'ha confermato il presidente dell'Eni, Franco Reviglio, durante l'assemblea del Cnel, svoltasi ieri a Roma e presieduta da Bruno Storti, per la presentazione del «Rapporto sull'energia 1983». Revlglio ha aggiunto, però, la denuncia del gravo ritardo dell'Italia nella diversificazione delle fonti di energia, in particolare per quanto riguarda il nucleare, tale da mettere )1 nostro Paese in una situazione di costi di produzione più sfavorevole, nei confronti degli altri grandi Paesi industrializzati, di quanto già fosse nel 1979. Infine, nella sua replica ad altri oratori, 11 presidente dell'Eni si è dichiarato favorevole a meccanismi automatici di variazione del prezzi di vendita, anche per le benzine, per evitare che un eventuale ritiro dall'Italia del grandi operatori internazionali ripresemi 11 dilemma: interventi dell'Eni a costi elevati, oppure carenza di energia per 11 Paese. •Non possiamo assolutamente ritenere superata l'e- mergentta — ha detto. Infatti, Revlglio — per quanto riguarda t costi di energia per il sistema economico, perché, se è vero che le attuali quotazioni del greggio sono ben al di sotto del massimi toccati nel 1981, è altrettanto vero che in termini reali sono pari a quattro volte quelle del 1973*. Quindi, non bisogna «abbassare la guardia», ma occorre intensificare il processo di diversificazione delle fonti, che è tanto piti vantaggioso quanto più è rapido, come Insegnano gli altri Paesi. Il ritardo è già grave, per 11 fabbisogno energetico In complesso, perché la nostra quota da petrolio è ancora pari al 64 per cento, contro il 60 del Giappone, il 48 della Francia, il 43 della Germania Occidentale. Ma lo squilibrio diventa drammatico nella produzione di energia elettrica, dove, di fronte al nostro 50 per cento d'origine petrolifera, stanno 11 43 del Giappone, il 9 della Francia, 11 5 per cento della Germania! tcon<le:»;on9egi*enze che si possono immaginare sul costi per le industrie. L'unico settore, ha aggiunto Revlglio, in linea con gli obiettivi fissati dal Pen, il plano energetico nazionale, attualmente in vigore, è quello del gas naturale. Questi obiettivi, anzi, saranno superati, con gli accordi d'importazione dalla Libia, dall'Olanda, dall'Unione Sovietica, con l'entrata in esercizio del gasdotto Algeria-Italia, che «/a del nostro Paese un ponte tra Africa ed Europa*, e con il recente nuovo contratto con .'Urss, che assicura, in contropartita, alle industrie ìta~( liane, pubbliche e private, commesse per 50 mila miliardi di lire nei prossimi anni. Diverso discorso per l'energia nucleare, che, «per una serie di fattori sfavorevoli*, potrà dare un apporto assai limitato. Per quanto riguarda l'Eni, ha detto Revlglio, 11 gruppo si è trovato «nella spiacevole situazione», di non poter valorizzare gl'investimenti realizzati nel ciclo del combustibile nucleare, con una perdita di mille miliardi di lire nel periodo 1081-86. Ma «il costo d'una scelta strategica non realizzata* è stato e sarà ben superiore per 11 si stema industriale. E Revlglio irU^àu:/ ili tVfì^y) ha raccbavatiitatò di- evitare, nel 'fùtimjr-i altre «falsff'partenze» ;dl questo genere, come quella ohe si va delincando per 11 carbone, la cui domanda risulta assai più bassa di quella prevista. Nella sua replica, infine, in polemica con il direttore generale per l'energia-al ministero dell'Industria, Giuseppe Ammassarl, che aveva osservato dbrite Ebe-ritratti Eni. per forniture di uranio (il combustibile nucleare), fossero precedènti all'attuale Pen, e fossero stati confermati nonostante la disponibilità degli altri,«pàrthers» a ridurli, 11 presidente Bell'Eni ha ricordato che questa «sceltaPaese» per .1,1.,nucleare era stata confermata. Alle critiche di Revlglio si sono aggiunte, a, nome dell'Enel, quelle del prof, Valtorta, secondo 11 quale non c'è stata, e non c'è, la vpiontà politica di scegliere i siti per le nuove centrali nucleari, anche contro l'eventuale opposizione degli enti locali, come-la nuova legge in vigore consentirebbe. Di.pqsltl.vo, nell'intervento di rVarHorta, c'è stato l'annuncio ohe,,! consumi' di energia elettrlqa, nel primi cinque mesl.,;dj quest'anno, confermano che una vivace ripresa economica è in corso. Mario Salvatorelli Veiidìte di petrolio sul mercato Interno (Fonte: Il Mondo) •) Stime

Persone citate: Bruno Storti, Franco Reviglio, Giuseppe Ammassarl, Reviglio, Valtorta