Andreetti chiede un summit per varare l'Unione europea di Tito Sansa

Andreetti per varare l'Unione europea iwniil| Alla Camera positivo giudizio sulla «svolta francese» Andreetti per varare l'Unione europea iwniil| ROMA — Il ministro degli Esteri Giulio Andreotti è d'accordo con 11 presidente francese Francois Mitterrand. Anche lui ritiene necessario riunire un vertice dei Paesi membri della Comunità dei Dieci per splanare il terreno alla ratifica del trattato per l'Unione europea da parte del parlamenti nazionali. L'occasione per preparare la conferenza viene offerta — secondo Andreotti — già entro questo mese dal Consiglio europeo che si terrà a Fontaincbleau. La proposta del ministro degli Esteri è venuta meno di due settimane dopo il discorso dinanzi al Parlamento europeo di Strasburgo, con cui Mitterrand annunciò la «svolta» francese, l'accettazione di Parigi del «progetto Spinelli» di puntare su un'unione politica europea, visto che la comunità economica 6 bloccata e impastoiata. Andreotti ha parlato ieri mattina per un'ora abbondante, leggendo alla Camera un testo di 53 cartelle (al ter¬ mine dèi dibàttito è stata approvata una mozione del gov verno) e ha risvegliato l'interesse alquanto sopito nell'opinione pubblica per le elezioni, etiròpcé del 17 giugno. Nel trattato per l'Unione europea ir'ministro vede la «possibilità 31 uscire dalla crisi». Ma'è necessario risolvere ùria serie di problemi, superare e appianare ostaco- li, sovente dettati da egoismi. «La storia della Comunità europea — ha detto Andreotti — è una storia costellata di crisi. A me sembra che, al di là dell'attuale oggetto del contendere, rappresentato dal rimborso al Regno Unito e dall'aumento del gettito dell'Iva, occorra mettere l'accento sul venir metto del cosiddetto spirito comunitario o sul prevalere della tenace difesa degli interessi nazionali sulla ricerca costante dell'interesse comune». Questo «spirito comunitario» deve venire anzitutto «recuperato», poi sarà possibile «ridefinire gli obiettivi della costruzione europea». Secondo Andreotti, che ha parlato con accenti convinti e convincenti, «u?ia tappa importante della vita della Comunità europea sta volgendo al termine: quella in cui si è trattato, principalmente, di abbattere le barriere, di far cadere gli ostacoli, di sopprimere le restrizioni. Oggi bisogna dare la priorità a un'azione in positivo. Occorre armonizzare le legislazioni, coordinare i comportamenti dei Paesi membri e soprattutto si>tluppare le politiche comuni, dotando la Comunità delle risorse necessarie». Sostanzialmente positivo, ma con una riserva, è il giudizio che 11 capo della nostra diplomazia ha dato sulla stretta cooperazione tra la Francia e la Germania concordata nel giorni scorsi tra Mitterrand e il cancelliere tedesco Helmut Kohl. «Niente più della cooperazione franco-tedesca può dimostrare il rifiuto del passato, il rigetto del nazionalismo politico ed ecojjomico, la rinuncia all'uso della forza per risolvere le dispute tra Paesi europei», ha detto Andreotti che ha però subito ammonito: «Ma non siamo disposti a riconoscere a nessuno il ruolo di motore, che in una comunità a dieci verrebbe ad avere soltanto due motori». Rifiutato cosi uno dei due concetti mlttcrrandlanl quello dell'Europa «a due velocità» — Andreotti ha accolto l'altro, quello della «geometria variabile», cioè l'adesione in forme diverse da Paese a Paese alla nuova struttura Istituzionale e politica della Comunità, come previsto dal nuovo trattato, Tito Sansa

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