Il Giro non va sullo Stelvio

li Giro non irte sullo Stelvio TAPPA DI RISERVA Resta il traguardo di Merano ma valicando il Tonale ed il Passo delle Palade li Giro non irte sullo Stelvio Per un responsabile «no» dell'Anas di Bolzano, Torrìani ha perso la scommessa con la «Orna Coppi» • Il passo è pieno di neve, con pericolo di valanghe: inutile insistere - Ieri a Lecco successo dello svizzero Bruggmann in una frazione resa durissima dal freddo DAL NOSTRO INVIATO LECCO — Vincenzo Torriani, organizzatore del Giro d'Italia, ieri molto tardi ha annunciato in sala stampa, stravolto in viso, la rinuncia allo Stelvio, tetto del Oiro, Cima Coppi, quota 2758, montagna che oggi doveva decidere tutto o molto, e che è stata «vietata» da un telegramma dell'Anas di Bolzano, diretta dall'ingegner Ortolani, vecchio amico (anzi, ex amico, stando a Torrlahl) della corsa rosa. Lo Stelvio è pieno di neve, salire in qualche modo da Bormio si può, scendere a Merano no, fra pericoli di slavine e di frane. Il telegramma è arrivato alla Rai chissà come, è «sfuggito» a Torrlani, il quale invano ha cercato di farlo annullare o sospendere ricorrendo al ministro del Lavori Pubblici, Nicolazzl, ieri introvabile. Comunque, è il telegramma responsabile di un dirigente pieno di responsabilità. Torrlani, alla fine di una lunga giornata, si è sovrapposto a tutto e a tutti, compreso 11 vincitore della Bardonecchia-Lecco, innocua per la classifica, lo svizzero Jurg Bruggmann della Bottecchla Malvor, e ha annunciato, anzi urlato: «Io tenevo allo Stelvio, io so che it'còtte può essere superato dalla corsa, via mi devo arrendere alla burocru^ z. Sono "sconvolto. Non vorrei che l'annullamento dello Stelvio venisse inteso come una manovra per favorire Moser». Torrlani' cioè è andato al di là di certe attese, ha dato assurdamente, ancorché, magari, Sentimentalmente e perfino pateticamente, corpo à voci Che lui stésso ha ingigantito. In realtà 11 Oiro intero «sentiva» da tempo che lo Stelvio è impraticabile, la tappa di riserva, sempre una Lecco-Merano, però con il Tonale e 11 Palade, era pronta da tempo, e davvero pare che giù dallo Stelvio, anche se ieri sera ha smesso di nevicare o di nevischiare, 1 rischi siano enormi. Qualcuno parl,a dtalta recitazione di Torrlani, accusato di avere disegnato un Oiro troppo per Moser, ieri ancora in rosa, sempre con l'03" su Visentin!, 2'06" su Argentin, 2'07" su Flgnon. Altri parlano di sua rabbia per non avere — questa, volta dominato gli eventi, e.neppure,,l'Arias di Bolzano. Molto semplice¬ mente, potrebbe trattarsi di sconforto (ad alta tonalità, però) di chi crede ai simboli, e nello Stelvio vedeva appunto un simbolo. O ancora potrebbe trattarsi di paura grossa di ulteriori annullamenti: venerdì è in programma il tappone dolomitico, si annuncia neve valangosa sul Gardena (sempre sotto la responsabilità dell' Anas di Ortolani), nonché frane sul Pordol, che adesso, con i suol 2239 metri, diventa il tetto del Oiro. La corsa insomma, fatta facile da Torrlani in fase di ideazione, è piallata dalla neve. Per fortuna (!) che lo stesso maltempo provvede a creare piccole apocalissi estemporanee, come quella di ieri: da Susa, località reale di partenza, fin quasi a Lecco, per 230 dei 249 chilometri, non solo pioggia, ma anche gelo, paura, fatica bestiale, corridori vicini alla legittima difesa, cioè allo stop. E niente agonisticamente, almeno in termini classici, già essendo agonismo 11 tirare' avanti. E quel Bruggmann — chissà come, chissà perché — primo, schizzando dal gruppone nel finale, davanti a Mutter svizzero come lui, Van der Velde olandese, Zadrobilek austriaco, Lejarreta spagnòlo All'arrivo i corridori aggrediti di domande sul «no» allo Stelvio. Visentin! : «Se volevano far vincere il Giro a Moser, tanto valeva dircelo subito». Beccla: «Non è una cosa bella, non è una cosa giusta*. Panizza: «Vado verso i quarantanni (compleanno ieri, auguri! n.d.r.), volevo passare primo lassii». Flgnon e Lejarreta: 'In ogni caso dovevano dircelo prima, da un mese nevica ogni giorno, in alta quota-. E infine Moser: «Non ci capisco niente, comunque cosa direste se fossimo noi corridori, adesso, ad annunciare cosa fare?». Moser è vicepresidente dei corridori, oltre che «presidente» del Giro d'Italia. Mai il Oiro ebbe addosso un slmile maltempo. Lo Stelvio fa parte di una scommessa periodica, ma stavolta Torrlani poteva davvero appellarsi al più allucinante giugno dell'ultimo millennio. Non lo ha fatto, ieri sera era disperato, sembrava un bam< bino al quale hanno rotto 11 giocattolo, Gian Paolo Ormezzano Lecco. Moscr (a sinistra) e Amadorì, con passamontagna e calzamaglia per vincere il freddo (Tel.) LA STAMPA Direttore responsabile Giorgio Fattori Vicedirettori Lorenzo Mondo Giovanni Trovati Editrice LA STAMPA SpA. Presidente Giovanni Agnelli Amministratori Vittorino Chiusano Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cuttica Giorgio Fattori Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli' Sindaci Alfonso Ferrerò (presici ) Luigi Demartin! Giovanni Peradotto Direttore Generale Paolo Paloschi Stabilimento tipografico: La Stampa Via Mar eneo 32, Torino Stampa in fac-simile: G.E.C. SpA. via Tiburtina 1089, Roma Stampa tn lac-almlla: S.T.S. SpA. Quinta Strada 35. Catania (£/ 1984 Editrice LA STAMPA S.p.A Registrazione Tribunale di Torino n 613/1926 CERTIFICATO N. 590 DEL 20-12-1993 * y * • *