La seconda, nostalgica invasione della Normandia

La seconda, nostalgica invasione della Normandia Tra reduci (e turisti) sui campi di battaglia dove 40 anni fa cambiò la storia dell'Europa La seconda, nostalgica invasione della Normandia DAL NOSTRO INVIATO CAEN — La settimana dei ricordi è cominciata: da Ieri la Normandia è in festa. In attesa delle cerimonie di oggi, le più solenni, le più imponenti, le più grandiose (vi parteciperanno, con Mitterrand, Il presidente americano Reagan, la regina Elisabetta, la regina Giuliana d'Olanda, Baldovino del Belgio, Olav di Norvegia, Il premier canadese Trudeau) il «Comitato per il quarantennale dello sbarco In Normandia» c alcuni governi stranieri hanno avviato Ieri le celebrazioni. Con sfilate, omaggi ai caduti, discorsi, Te Deum. In mattinata, 11 principe Henrlk di Danimarca ha Inaugurato un monumento alla memoria degli ottocento marinai danesi sbarcati Insieme con gli alleati, 11 6 giù gno del '44 («Coloro che hanno avuto l'onore di partecipa' re all'operazione-). Un rappresentante del governo americano ne ha scoperto un altro a Utah Beach. Ma la cerimonia più fastosa è stata forse quella di Ranville, il primo villaggio francese ad essere liberato dagli inglesi. Un centinaio di paracadutisti britannici ha ripetuto il lancio di quarant'annl fa, alla presenza del principe Carlo (tornato a Londra In serata) e del ministro della Difesa francese Charles Hernu. Il principe di Galles, in uniforme di colonnello, ha poi visitato II cimitero militare inglese, dove ha incontrato I familiari di alcuni soldati morti durante la battaglia di quarant'annl fa. Cerano migliala di persone e, alla fine della cerimonia, Carlo ha scoperto una lapide in memoria del generale Gale, che comandava la Sesta divisione avlotras potata, quella che liberò RanvUle la notte tra il 5 e U 6 giugno del '44. «Per me che sono nato quattro anni dopo la battaglia di Normandia — ha detto — è l'occasione di onorare la memoria di uomini coraggiosi, morti perché la mia generazione potesse vivere In pace». Sulle strade della regione — molte delle quali oggi saranno chiuse al traffico — 1 controlli si fanno sempre più severi, 1 dispositivi di sicurezza si infittiscono. Al largo delle coste normanne Incrociano navi da guerra, lungo le spiagge sono stati Installati mezzi antl-aerei nel timore di attacchi suicidi dal cielo contro Reagan e gli altri capi di Stato. L'accesso al luoghi nei quali si svolgeranno le cerimonie più Importanti è vietato a chi è privo del lasciapassare del governo, chilometri di barriere metalliche sono stati stesi sulle spiagge storiche. Ieri sera, una trentina di militanti di estrema sinistra (tedeschi, baschi e italiani, secondo fonti ministeriali) sono stati assegnati a residenza obbligata. Tra loro, ci sarebbe anche una gior nallsta tedesca residente In Francia. e.n. DAL NOSTRO INVIATO CAEN — Ecco il conquistatore di Pegasus Bridge a pochi chilometri da Cacti, capelli bianchi sul viso arrossato dalle robuste bevute di primo mattino. Si chiama John Howard, era maggiore della Fanteria leggera Bucklnghamshtre, comandata ad atterrare nei pressi del canale di Caen per prendere e occupare il grande ponte 7H0bf.'e, di importanza strategica essenziale. Gli alianti •Horsa- scesero con gran fracasso proprio a cinquanta metri dal ponte e in tre minuti il presidio tedesco fu liquidato mentre l'alba del 6 giugno slava per spuntare. Colonne di auto e camion, molti con i vecchi colori militari, passano e ripassano su quello che una volta era semplicemente il ponte di Ranville e ora si chiama Pegasus, com'era stato battezzato nei piani inglesi. Grandi saluti e grida di hurrà partono dai veicoli che transitano davanti al bar vicino al ponte. Anche il bar è ribattezzato, -6 Giugno-, Su uno spiazzo accanto è stato eretto uno dei tanti musei del -débarquement-. Grandi bandiere sventolalo tese alle raffiche da terra. Quasi tutti riconoscono il.maggtore Howard sulla porta del -bistròc gli mandano grandi saluti. Lui alza il bicchiere di birra e sorride felice. In città, a Caen, in quello slesso momento st sta svolgendo una manifestazione di qualche migliaio di persone contro l'intervento americano nell'America Centrale. Un'ombra che viene ufficialmente definita itrotzktsta-, sulle granii feste per il DDay. «Gente venuta da fuori», dice Madame Gondré, proprietaria del bar -6 Juin-. Pochi in questi giorni sono disposti ad ammettere in Normandia che ci si possa occupare d'altro die dello sbarco, il gran giorno die cambiò la storta dell'Europa. Tutta la regione è stata lustrata e rimessa a nuovo, non c'è ricordo di quarant' anni fa die non venga commemorato con targhe, frecce, indicazioni di ogni genere. I grandi cartelli colorati del -Circuit du débarquementsi ripetono per chilometri e chilometri a ogni incrocio. E' Impossibile perdere la strada che porta al posto dove c'era una batteria tedesca famosa soltanto perché non sparò, erano cannoni finti. Il maggiore Howard dev'essere stanco di raccontare a decine di televisioni, Il davanti al ponte, come distrusse con i suoi novanta uomini d'assalto il bunker tedesco. La sua storia (che aveva l'ordine di tenere il ponte a ogni costo fino a mezzogiorno del 6 giugno per dare il tempo alle truppe sbarcate sulla spiaggia di arrivare) l'ha già raccontata tante volte che a un certo punto pare quasi di veder apparire il comandante della prima brigata del -Commandos- alla testa del suol, preceduto soltanto dalla cornamusa di Bill Milltn che suona Highland Laddle. Il comandante è Lord Lovat, ha un maglione bianco con il collo arrotolalo e lo st riconosce soltanto dal basco. Arriva dalla battaglia, e dice: «Sorry, sono tre minuti in ritardo, scusi maggiore Howard». Pegasus Bridge in queste ore è saldamente nelle mani del reduci inglesi, molti del quali a giudicare dall'età non dovevano essere nati nel 1944 e forse anche i loro genitori erano troppo piovani per essere qui. E' una grande kermesse sull'epopea del giorno più lungo della seconda guerra mondiale, in cui si Franco Pierini (Continua a pagina 2 In quarta colonna) Omaha Beach (Francia). Sorridente e amichevole stretta di mano fra nemici di 40 anni fa: due americani, a destra, che parteciparono allo sbarco, e due tedeschi allora di stanza in Normandia