Decreto, il governo porrà la fiducia anche al Senato di Alberto Rapisarda

Decreto, il governo porrà la fiducia anche al Senato Oggi ìFConeiglio dèi ministri prenderà la decisione ufficiale Decreto, il governo porrà la fiducia anche al Senato 11 pei pare deciso ad abbandonare i lavori - In questo caso sarebbe subito approvato il provvedimento ROMA — Craxl è andato Ieri mattina a far visita al presidente del Senato Cessina, per comunicargli che il governo ha Intenzione di porre la fiducia anche sul secondo decreto che taglia la contingenza. Il Consiglio del ministri di oggi dovrebbe rendere ufficiale questa scelta. Domani la richiesta della fiducia verrebbe presentata nell'aula del Senato, dove il pròvvedlmento - del governo sta avendo vita difficile a causa della decisa opposizione del pel. Questa volta, però, non c'è l'atmosfera arroventata del giorni in cui si discusse 11 primo decreto, poi decaduto. I senatori della maggioranza (de, psi, psdl, prl, pli) e quelli delle opposizioni sentono il peso di dover ripetere un copione già recitato, e sembrano avviarsi con rassegnazione più che con spirito batta¬ gliero verso una conclusione scontata. Tutti si rendono conto che 11 decreto potrà essere approvato in tempo, prima del 16 giugno. Il dubbio riguarda ormai 11 come sarà approvato. La maggioranza si era fissala una tabella di marcia che prevedeva 11 voto finale per sabato 9. I comunisti sono però riusciti finora a far perdere due giorni con manovre ostruzionistiche. Il voto, di conseguenza, potrebbe slittare oltre sabato, ma questa non sembra la conclusione più probabile. Stando alle voci che circolano con sempre maggiore insistenza a palazzo Madama, 11 pel avrebbe In serbo un colpo di scena. DI fronte alla probabile richiesta della fiducia che 11 governo farà giovedì, il pel potrebbe decidere di abbandonare 1 lavori. Un gesto clamoroso che pare non abbia precedenti per 11 dibattito su un decreto. L'abbandono dei comunisti significherebbe il via libera per la maggioranza, che potrebbe approvare 11 provvedimento immediatamente, nella stessa giornata di giovedì. A quel punto, però, la soddisfazione per il risultato potrebbe essere turbata dall'Imbarazzo per 1 passi successivi da compiere. La maggioranza si è impegnata a discutere e approvare la prossima settimana 11 blocco dell'equo cancne. Il capo del senatori democristiani Blsaglia aveva addirittura proposto che se ne cominciasse a parlare sabato. Ora c'è il rischio che 11 problema possa essere affrontato sin da venerdì. SI parla di rischio, perchè la maggioranza non sembra più disposta a fare una scelta tanto impegnativa ad una settimana dalle elezioni. Il blocco accontenterebbe alcu¬ ni, ma scontenterebbe altri che potrebbero «vendicarsi» con la scheda del 17 giugno. I liberali hanno comunque detto già con chiarezza ai colleghi di governo che 11 blocco non si deve fare. Dubbi serpeggiano nella de, che è divisa in due e tra 1 repubblicani. I socialisti invece dicevano ieri che si potrebbe arrivare al blocco degli affitti prima delle elezioni. Forse per queste posizioni divergenti dalla commissione del Senato che si sta occupando del blocco, cominciano a trapelare voci cne parlano della necessità di affrontare la riforma globalmente, e quindi almeno alla fine di giugno. In questo clima il pel avrebbe buon gioco a chiede re l'immediato esame del provvedimento, visto che non esiste più la giustificazione dell'ostruzionismo, per provocare altri ritardi. Alberto Rapisarda

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