Scotti è in difficoltà per Napoli Dopo le elezioni cadranno i veti? di Giuseppe Fedi
Scòtti è in difficoltà per Napoli Dopo le elezioni cadranno i veti? Il neosindaco spera ancora in un accordo a sei, nonostante i «no» Scòtti è in difficoltà per Napoli Dopo le elezioni cadranno i veti? ROMA — A'poco più di un mese dal suo insediamento a Palazzo San Giacomo, 11 pentapartito minoritario guidato da Enzo Scotti si sta sgretolando. S'allontana l'Ipotesi d! una giunta a sei, dal pel alla de, per un governo stabile di Napoli, l'obiettivo che il sindaco aveva fissato ; come sbocco' finale. Dopo H «no»: 'del socialisti, le' perplessità del libérali è dt'uha parte della stessa de, IT Confronto tra 1 partiti segna 11 passo. Scotti prosegue le consultazioni (Ieri ha Incontrato De Mita e 1 segretari' cittadini), parla del programmi che si debbono realizzare: Il piano complesslvo.'tla presentare al governo, per costruire alloggi, Infrastrutture e servizi. E si augura che, passata la bufera elettorale, si torni a ragionare, «perché questa città ha bisogno di impegni concreti, non di giochi e furbizie da parte di chicchessia». A complicare 11 quadro, in una drammatica realtà come quella napoletana, c'é l'Incerta posizione del vicesegretario nazionale della de. Giovedì scorso, la giunta per le elezioni della Camera ha sancito l'Incompatibilità tra 11 doppio incarico di deputato e di sindaco. Ora Scotti, che riceverà il verbale della commissione parlamentare questa settimana, ha trenta giorni per scegliere. Nessun dubbio che opterà per 11 Parlamento, anticipando di circa un mese la conclusione, alla fine di giugno, del suo governo del «cento giorni». insìsterà sulla giunta a sei '-flnòi,è"a<Sp6ft',,e^VópTeel, per .vedere se i veti-di questi giorni ribtì sono sólamente iniziative elettorali e se esiste la possibilità di costruire un'al leanza che veda tutti e sei 1 partiti uniti. In caso ncgatl! vo, Scotti aprirà la crisi. E dopo? Giura, che non abbandonerà Napoli e continuerà ad avere comunque responsabilità in Consiglio comunale o In giunta. Accusati di aver fatto marcia Indietro dopo aver detto si alla giunta col pei, 1 sociali stl si difendono. «Dove sono le condizioni per arrivare ad una' coalizione di questo tipo?», domanda 11 capogruppo Giulio DI Donato. «Nella de si parlano più linguaggi, mentre i comunisti tacciono. Democristiani e comunisti devono spiegare cosa vogliono fare. Perciò riproponiamo l'unica strada praticabile: un pentapartito con la partect pazlone degli indipendenti eletti nelle liste del pei». «Ufficialmente — rileva Giusi La Ganga, responsabile degli enti locali del psi — nessuno dice di fare la giunta a sei. Tutti dicono: dobbiamo accordarci col pei, è questo il prezzo da pagare per la stabilità della giunta. Per quanto ci riguarda, non slamo mai stati contrari a coinvolgere i comunisti». La risposta del pel non si è fatta attendere. «E' paradossale che il psi — commenta Umberto Ranieri, segretario della federazione di Napoli — non riesca ad andare oltre la ripetizione di una proposta già rivelatasi impraticabile, un pentapartito minoritario cui dovrebbero fornire un'assurda copertura gl'indipen¬ denti di sinistra, i quali han no già respinto come offensl va tale richiesta». Berlinguer parla di una situazione politi ca «avvilente, dominata dalle manovre e dagli interessi egoistici». Napoli, dice Angelo Sanza responsabile dei grandi Comuni per la de, ha bisogno di «un governo democratico: tutte le forze sinceramente preoccupate del futuro di questa città devono fare scelte non strumentali, come quella dei socialisti di una giunta allargata agli indipendenti di sinistra eletti nelle li ste comuniste. Una scelta strumentale, fatta soltanto per creare difficoltà alla de mocrazta cristiana e al pei». Giuseppe Fedi
Persone citate: Angelo Sanza, Berlinguer, De Mita, Enzo Scotti, Giusi La Ganga, Umberto Ranieri
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