Networks: spot sì ma con giudizio
Networks: spot sì ma con giudizio Networks: spot sì ma con giudizio MILANO — L'unica reaefone ufficiale è quella della rete televisiva direttamente interessala. Italia 1, in un comunicato emanato ieri a firma dell'ufficio stampa, fa • riferimento a notizie pubblicate da alcuni organi di stampa relativamente a un provvedimento del giudice istruttore nel film "Serafino"» e precisa che «11 provvedimento in questione non è una sentenza ma una ordinanza, per sua natura interlocutoria, emessa in sede di urgenza, con Indagine sommarla e è soggetta a giudizio di convalida. Il provvedimento in questione non afferma alcun principio contrarlo all'inserimento di spot pubblicitari nel film trasmessi dalle televisioni priva te, ma anzi esplicitamente ne ammette in via generale la legittimità». «Il giudice romano — prosegue il comunicato — ha invece sollevato un problema di modalità e quantità degli inserimenti, da verificarsi quindi caso per caso. Nell'lpo tesi sottoposta dogli eredi Germi, ha ritenuto, con valu (azione che tuttavia dovrà essere confermata dal tribù naie, che, per frequenza t lunghezza, le Interruzioni pubblicitarie nella trasmissione del film "Serafino" di alcuni mesi fa, abbiano reca to pregiudizio all'opera e al diritto morale del suo autore e ha inibito la trasmissione del film con quei medesimi Inserti pubblicitari o con altri analoghi per numero, frequenza e durata». «Italia 1 fa comunque pre sente — si continua — che già da tempo ha attuato una limitazione delle Inserzioni pubblicitarie nel propri programmi, stabilendone 11 numero, frequenza e durata su livelli sensibilmente inferiori rispetto al passato e rispetto tinche al -caso esaminato dal giudice del tribunale di Roma». Per il 3 luglio, intanto, è fissala l'udienza die dovrebbe concludersi con l'emissione ! della sentenza. I Canale 5, il network di Ber¬ lusconi legato a Italia 1, tace. Almeno per quanto riguarda le dichiarazioni ufficiali, ma di reazioni ce ne sono, e non sembrano per nulla preoccupate, anzi. Si commenta, infatti, che la dtspostzlo?ic del gtudeie è in realtà favorevole alle reti privale, in quanto legittima l'esistenza degli inserti pubblicitari, imponendo solo di metterne in discussione modalità e tempi. Identico atteggiamento per Rctequaltro. Nessuna risposta ufficiale, solo una serie di considerazioni, fra cui la prima, in ordine di importanza, riguarda l'urgenza assoluta — ribadila per l'ennesima volta proprio da questo caso — di una legge che finalmente regolamenti l'intero settore delle reti televisive private. «Questo è l'unico problema vero», ripetono unanimi i dirigenti di Ketequattro, sottolineando clic, per quanto riguarda specificamente la pubblicità, la televisione privata è un mezzo commerciale come lo sono ad esempio i giornali, per i quali quell'apporto è di importanza vitale. Si uggiunge che da qualclie tempo a Ketequattro è invalso l'uso per cui, di fronte a film di particolare rilevanza artistica, a dire l'ultima parola sul dove, quanti e quali inserii ammettere è una équipe di esperti in cinematografia e non il gruppo, direttamente interessato, dei pubblicitari, una volta tanto esautorati almeno parzialmente. Si continua auspicando die dalla futura legge sulle televisioni private emerga una precisa normativa ?iel confronti degli inserti pubblicitari. «Altrimenti rischiamo una causa liei- ogni film, 11 che fa anche un po' ridere». ' Infine, i dlrLgcnlVta Retequattro mostrano grande perplessità nei confronti di certi «intellettuali- che individua no nel mezzo tclci'isivo (e nelle sue inevitabili esigenze) una sorta di 'demonio- clic ucciderebbe la cultura. Ornella Rota
Persone citate: Germi, Ornella Rota
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