Qui, con aragoste, agnelli e porcetti si avverano i sogni del buongustaio

Qui, con aragoste, agnelli e porcetti si avverano i sogni del buongustaio Qui, con aragoste, agnelli e porcetti si avverano i sogni del buongustaio Capita spesso, al sardi, di sentirsi chiedere, andando a trovare un amico del Nord conosciuto la scorsa estate, di mettere in valigia una bottiglia di Vernaccia, un pezzo di pecorino, un chilo di malloreddus, un po' di bottarlga e, tanto per gradire, due o tre sebadas. Nel caso (non malaugurato) dovesse rimanere un piccolo spazio In un angolo della valigia, perché non occuparlo intelligentemente (direbbe lo stesso amico di Milano) con del pane «carasau»? La Sardegna, una prima volta scoperta per le sue bellezze, viene, cosi, ad essere ricordata come regione gastronomicamente generosa che trova spazio in quella parte di noi troppo debole e senza carattere: la gola, appunto. Ma il carattere e la forza si perdano pure davanti a un buon bicchiere di Malvasia di Bosa. Ci sono altre tante occasioni nella vita per dimostrare di avere entrambi Ma quali sonbo le caratteristiche della cucina sarda e soprattutto per quali motivi la stessa place e suscita molto interesse da parte di chi visita questa regione? Innanzitutto dobbiamo dire che la gastronomia dell'isola è strettamente legata al prodotti fonda mentali della terra e del mare circostante per cui tutte le pietanze vengono preparate utilizzando 1 prodotti del pa¬ trimonio agricolo, ittico e della molta selvaggina presente. La gastronomia sarda può essere suddivisa in tre grandi gamme: quella pastorale (la più antica), quella che proviene dalle campagne e quella del mare. Nella prima «trionfano» 1 piatti a base di carne che formano la tradizione gastronomica nelle zone Interne dell'Isola. Agnello, capretto e, soprattutto, il mataletto di latte (non deve pesare più di tre chili e mezzo) vengono cucinati arrosto con lo spiedo • furrla, furrla» (letteralmente: gira, gira) oppure, secondo un'antica tradizione, a -carraxiu» cioè dentro una buca scavata nella terra e ricoperta di brace ricavata dalle radici profumate della macchia mediterranea. Tra le pietanze più conosciute nate dalla civiltà pastorale vi è «su pani frattali.: sottilissime foglie di pane biscottato fatto di semola, bagnate nel brodo e quindi messe sul piatto con la salsa di pomodoro e formaggio. Sopra 11 tutto un uovo in camicia. Questo pane, più comunemente conosciuto come «carta da musica» era 11 cibo tipico del pastori della Barbagia che ancora oggi ne fanno largo uso per il suo potere nutritivo e per la lunga durata nel tempo. I pastori sono anche maestri nella preparazione del formaggio e degli insaccati che possono fare la gioia di qualsiasi gastronomo. Ottima la «gianduia» del maiale e le salsicce (dello stesso animale) vengono preparate con la •grana» grossa e con poco lardo contrariamente a quelle in vendita. Tra i dolci bisogna ricordare la «aranzata» (miele, farina, mandorle e buccia d'arancia candita) e le «seadas» ripiene di formaggio che vengono prima fritte sull'olio bollente e poi servite con miele dolce o amaro. Le specialità che vengono, Invece, dalla campagna parlano molto di minestre e asciutte, ma dove le donne del Campidano (l'unica grande pianura della Sardegna) sono bravissime è nella preparazione del dolci e del pane. Molto curioso è «su pani cocco!, di pasta dura tagliuzzato con le forbici in mille piccoli intagli che lo rendono simile a una vera opera d'arte. Per 1 dolci: «ptrlchlttus», «gueffus», •amarettus» e, soprattutto, i •candclaus» di mandorla fresca e zucchero che formano con l'acqua di fior d'arancio una delicatissima pasta. Per ultima la cucina di mare. Ultima anche in senso storico poiché 11 sardo non solo non è mal stato pescatore, ma ha anche sempre «snobbato» il pesce per la più nobile carne. Tra le tante specialità gastronomiche diffuse lungo la costa si possono ricordare la «bottarga» (11 caviale sardo) ricavata dalle uova del muggine essiccate dopo esser state pressate per perdere ogni traccia di acqua. La bottarga si mangia come antipasto e, grattugiata, può essere un ottimo condimento per la pasta. GU spaghetti si trovano anche con il sugo di aragosta p con quello di granchi, con le vongole o con 11 nero delle seppie. Ottimi 1 risotti al frutti di mare e le zuppe di pesce e 1 grandi fritti misti con le «orzladas» (anemoni di mare), 1 gamberi, I calamari e 1 piccoli «mangiatutto». Una vera specialità è l'aragosta arrosto oppure alla catalana con cipolle e pomodori e la «merca» orlstanese fatta con 1 muggini bolliti in acqua salata e, una volta raffreddati, avvolti con erbe palustri. Poi le grandi grigliate di anguille, orate, spigole, sai-aghi, pagelli, triglie, sogliole e seppie.

Persone citate: Agnello

Luoghi citati: Bosa, Milano, Sardegna