In collina, tra sagre e gli ultimi mufloni

In collina, tra sagre e gli ultimi mufloni In collina, tra sagre e gli ultimi mufloni Per la maggior parte del turisti, o di coloro che conoscono l'Isola attraverso il «sentito dire, o tramite la sua meritata fama di ultimo paradiso, questo nome evoca il mare. Il mare e le grandi spiagge, 11 mare e le rocce del Nord, il .mare e le dune del Sulcls. Ma la Sardegna non è solo mare. E neanche solo montagna. La Sardegna è, principalmente, collina. Media, bassa e alta collina, questa è la vera Sardegna, quella ancora realmente inesplorata da parte del turista e, In parte, anche dallo stesso sardo «cittadino». E' finalmente sulla collina, nel paesi disseminati sul vasto territorio sardo, che si possono ritrovare il cuore ed 11 senso della vera Sardegna; quella che, lontana da miraggi turistici o industriali, lavora e produce, quella che con serva, gelosamente e con amore, le tradizioni e la Un gua, quella che custodisce un modo di parlare, di muoversi, di fare, proprio e particolarissimo; quella che, insomma, conta per chi, turista, archeologo, antropologo, naturali sta, non si accontenta del programmi o del tours proposti dal clepllants delle agenzie di viaggio. E la collina comincia presto. E' sufficiente allontanarsi pochi chilometri da Cagliari per Incontrare le basse colline della Marmtlla e della Trexenta, ricche di grano tenero, che nascondono tutto un mini universo di paesi e paesini la cui economia gravita, appunto, sulla coltivazione dei cereali, coltivazione che, tra l'altro, ha avuto una notevole ripresa da pochi anni a questa parte. Ed è appunto In questi cen tri che si può ritrovare il gu sto di una vita forse più «antica», ma anche più sana, legata alla terra ed al ritmo delle stagioni, una vita che ammette pochi punti di riferimento culturale, pochi e sani principi, una vita, insomma, simile a quella di cinquanta anni fa. che si barcamena tra 11 computer e i «contus de forredda»: 1 racconti che le donne fanno la sera d'inverno, attorno al camino, senza però cadere nel metlcciato culturale del quale soffrono molte al tre società agricole. E salendo di parallelo e di quota si arriva nel vero cuore dell'Isola, perché forse il cuore vero non sono le Barbagie, ma l'Alto Orlstanese, in cui la natura esplode nella sua pienezza nella regione del Mah drollsal Fordonglanus, con le sue terme romane ed il «Castello della Medusa», ultimo avamposto delle legioni di Roma, Aliai, sul rio Araxlxl, Samu gheo. con 11 suo fiorente arti gloriato, Atzara ed i suoi selvaggi ed affascinanti paesaggi, sono alcuni del centri che si incontrano penetrando nel le colline del Man drollsal, interamente ricoperte da lussa reggtantl foreste di querce roveri e roverelle che, d'autunno, s'incendiano di mille colori e si riempiono dei voli del possenti colombacci. E poi più su, a nord-ovest, lago artificiale Omodeo, racchiuso tra le alte colline del Gllclber. con 1 paesi di Borra- dGmgstrIspM dlle, Aldomaggiore, Tadasunl, Ghllarza, Sedilo. E' a Sedilo la maggiore sagra della Sardegna, quella più realmente sentita: s'Arci la di Santi: Alitine, in cui si ritrova la "venerazione per San Costantino Imperatore In una serenata e selvaggia cavalcata che ripropone la battaglia di Ponte Mllvio In chiave incruenta. Ma anche nei paesi limitrofi altre feste e sagre: «Sa carrel 'nantl», di Santulussurglu, sul monte a nord di Oristano, li Carnevale di Scneghe, e pariglie, feste, balli, sagre in tutta la zona. Ma soprattutto natura. In Sardegna la vigna è ancora bassa», 11 grano è coltivato intensivamente, quasi tutte le colture sono a rotazione, ma ciò che è più Importante, le campagne non sono fortemente antroplzzate, l'agricoltore —e oggi anche 11 pastore, che si è motorizzato — risiede in paese. E, quindi, per chi volesse entrare in una struttura agrituristica, vi sarebbero tutti i vantaggi di risiedere in un centro ben attrezzato, pur avendo la campagna e vasti orizzonti ad un tiro di schioppo. C'è, poi, l'osservazione naturalistica. La Sardegna, e specialmente la sua zona collinosa, presenta svariati aspetti geologici, sempre interessanti, ma soprattutto una fauna ricca ed interessante. Infatti se sono diventati famosi 1 fenicotteri delle zone umide costiere, in collina ed in montagna ci si può imbatterò nella poiana, talvolta persino nell'aquila, e, con molta pazienza, anche nel grifone, nel cervo e nel muflone. E si sono citati gli incontri più «éclatantes», dato che non è affatto raro che la strada venga attraversata da una brigata di pernici, o da una lepre, e frequenti sono gli avvistamenti della fauna alata di «passo». Per chi, poi, è interessato a fare un po' di trekking a cavallo, o a praticare la caccia o la pesca, la Sardegna centrale è ancora una terra generosa, che sa dare grandi emozioni: il frullo di una pernice, la pesca di una trotella che non vuole abboccare al primo lancio, una notte passata in una capanna in compagnia del pastori o, può anche capitare, degli abigeatari. Tutto sta nel possedere una buona dose di fantasia Ma per il turista che non volesse percorrere gli itinerari consueti, le strutture agrituristiche di cui prima si è accennato, rappresentano l'optimum, dando, oltre a tutti i servizi, la possibilità di avere ottime basi per mille escursioni, che non escluderebbero 11 mare. Per concludere, un consiglio: la Sardegna è bella d'estate, è bello il suo mare; ma la Sardegna, in autunno ed in Inverno, acquista tutto un diverso fascino, di una natura differente da quella oleograf 1 ca e cllchettlstlca che 11 turi sino balneare le ha dato. a n a

Persone citate: Omodeo