E' una scoperta esaltante la natura del Supramonte

E' una scoperta esaltante la natura del Supramonte E' una scoperta esaltante la natura del Supramonte Se la Sardegna, per la sua maggior parte, è coperta da massicci collinosi, non manca certo la montagna «classica-, quella, cioè, che, nei sussidiari di scuola elementare, si identifica nel rilievo che supera i 500 metri s.l.m. Geologicamente le montagne sarde sono molto più antiche delle Alpi e sembrerebbe che esse facciano parte di una dorsale montuosa di un Ipotetico sub-continente, la Tlrrenlde, che accomunava la Sardegna e la Corsica in ere remotissime. Da ciò si spiegherebbe la loro modesta altitudine (1834 Punta La Marmora, la cima più elevata del massiccio del Oennargentu). La montagna, come la collina, comincia presto. A Capoterra, a Ovest di Cagliari, si hanno i primi rilievi, veramente Interessanti, e per molti versi ancora poco esplorati, di Outturu Mannu e di Monti Nieddu, rotti da profondissime e impraticabili forre, re gno del cinghiale e In cui si In contrailo ancora 1 cervi sardi, razza autoctona che proprio nel monti di Oapoterra ha la sua maggiore consistenza. Seppure vicini a Cagliari, 1 monti di Capoterra sono tra 1 più selvaggi della Sardegna. Solo 1 caprari e le compagnie di caccia grossa osano sfidare gli orridi ricoperti dal' l'Impenetrabile vegetazione di lentischio e corbezzolo, le forre profonde dove scorrono fiumiciattoli Impetuosi, gli ardui passi. Più a Nord di questa zona il massiccio del Monte Linas. Montagna più «classica», non è raro, d'Inverno, vederla coperta di neve. Rappresenta, con Punta Perda de sa Mesa, uno dei massicci più elevati dell'isola, e possiede un suo fascino, seppure meno selvaggio degli altri rilievi sardi. Montagne pressoché sconosciute sono quelle che, al Centro-Sud della Sardegna, s'Innalzano da Laconl per poi sfumare nelle più dolci colline del Mandrollsai. A Laconl vi è un interessante altopiano basaltico, ricco di foreste e selvaggina, poco frequentato dai turisti, ma che realmente merita una visita per la sua selvaggia suggestione, specie in inverno, quando la nebbia vi aleggia, cancellando i contorni delle cose. Altri altipiani Interessanti sono la Clara di Gesturi. che nel suol 72 chilometri quadrati circa conserva gelosamente una grandissima quantità di vestigia del passato protosardo. Purtroppo si vocifera di un «parco della Giara», e 1 Comuni limitrofi fanno a gara nel costruire la «propria strada., sconvolgendo cosi il paesaggio e arrecando disturbo agli ultimi «cavallini» selvaggi che, tutt'oggl, si possono incontrare andando a fare una sana passeggiata a piedi o a cavallo, magari Inerpicandosi su per la cornice dell'altipiano per le «scale» costruite dagli antichi abitatori della zona e mantenute In ordine dal pastori. Non è un turismo «facile», ma non è giusto che, con il pretesto dei «parchi», si sconvolga un habitat che, Invece, si dovrebbe mantenere intatto, senza però sottrarlo alla, fruibilità da parte dell'uomo. Altri monti — e 1 più famosi della zona, se non della Sardegna intera—sono quelli del Supramonte. Il Supramonte è veramente «la montagna» sarda, quella In cui si può sviluppare un turismo Invernale •serio», quella dove sono pienamente giustificate le piste di sci, le installazioni turistiche fisse, la piena fruizione da parte del turista. Ma il Supramonte significa anche natura. Sulle sue propaggini che si immergono nel Golfo di Orosei, sulle rocce più inaccessibili, nidifica ancora il grifone, una specie di avvoltoio, e il falco pellegrino, e, nei recessi più nascosti dell'interno del massiccio formano grandi branchi 1 mufloni, oggi fortunatamente in netta ripresa. I monti del Supramonte sono la tappa obbligata per il naturalista; in essi la caccia fotografica permette di riportare a casa molte ambite •prede». Vale lo stesso, anche se 11 carniere sarà molte più limitato come numero e, soprattutto, specie, anche per la caccia con lo schioppo. Al Nord 1 monti della Gallura. Nel pressi di Ag'gius si possono ammirare le celebri guglie modellale, anzi intarsiate, dal vento di maestrale, e le curiose forme che le rocce basaltiche hanno assunto.

Persone citate: La Marmora, Mesa, Nieddu