Nei rifugi del Conte di Cavour che asparagi, che rane! di Leonardo Osella

Nei rifugi del Conte di Cavour che asparagi, che rane! Nei rifugi del Conte di Cavour che asparagi, che rane! T A Vienna! il pollo i i psi mangia così T HA i personaggi della storia d'Italia. Cavour è uno di quelli elle stanno conoscendo nuova lama (orse a causa di recenti biografie, la più Importante quella dello storico Rosario Romeo. Eppure Cavour resta piuttosto sconosciuto, anche se fu nella mente di questo uomo d'affarl, giocatore di carte c sottaniere, imprenditore agricolo d'avanguardia e buon mangiatore, che l'unita d'Italia divenne progetto. Un itinerario cavourriano può servire a rendere più familiare il grande personaggio e può far conoscere alcuni Interessanti luoghi dove visse. Il viaggio si snoda tutto in Piemonte, anche se il Conte soggiornò per brevi periodi a Genova, nel forte alpino di Bard (Aosta), a Ventimlglia. nonché a Londra e a Parigi, e fu anche in posti storici come Plomblòres non a fare le cure termali, ma a incontrarsi segretamente con Napoleone III. Cavour — Non si sa bene se lo statista abbia mai messo piede in questo paese del quale porla il nome e che è non lontano da Pinerolo. Il casato ne prese il nome in virtù dell'acquisto del feudo da parte di un antenato: vale dunque la pena visitarlo. Tra l'altro il paese è dominato dalla cosiddetta Rocca, un rilievo montuoso nel bel mezzo della pianura. Da lassù si spazia a 360 gradi su un panorama amplissimo e i naturalisti, specialmente gli appassionati di minerali, vi trovano reperti interessanti. Tappa gastronomica La «Trattoria della Posta» (nota anche come «Trattoria dei grassoni» perché una volta vi si svolgeva 11 pranzo del ciccioni, riservato a commensali oltre II quintale di peso) offre antipasti originali, agnolotti, arrosti e faraone, nonché ottimi bolliti. Telefono: 0121-6030. Torino — Praticamente tutto il centro storico è un luogo cavourrlano, dalla casa natale (In via Cavour 8. attuale sede della Corte del Conti: una lapide sul lato di via Lagrangc ricorda l'evento) al Palazzo della Prefettura (piazza Castello) dove lo statista ebbe gli uffici ministeriali, a Palazzo Madama (ex sede del Senato) e Palazzo Carlgnano (già sede della Camera), da ciò che rimane dell'Accademia militare (pochi resti dietro 11 Teatro Regio In via Verdi) ai portici di via Po. dove 1 torinesi guardavano Cavour passeggiare, cercando di capire dal suo volto, pare, se gli affari di Stato andavano bene ornale. Ci sono anche posti meno ufficiali, ma non meno cavourriani. Per esemplo 11 Caffè Fiorio In via Po, l'esclusiva Società del Whist (piazza San Carlo 183) che 11 Conte frequentò con una certa assiduità, 11 negozio di Musy Padre e Figli, gioiellieri in via Po 1 (ha ancora l'insegna dell'epoca) in cui acquistava gli orologi. Inoltre di fianco all'Hotel Sitca in via Carlo Alberto, proprio di fronte al lato sinistro della Madonna degli Angeli, un elegante negozio di pelletterie segna il posto in cui ebbe sede 11 .Risorgimento», il giornale sul qua¬ le il Conte Camillo divulgò le sue teorie politiche. Tappa gastroìiomtca. Ovviamente 11 Ristorante Cambio (tel. 011 - 546.690). proprio di fronte a Palazzo Carlgnano. che vanta assidue frequentazioni di Cavour. Per la verità, fa notare il professor Carlo Pischedda dell'università di Torino, che da anni esamina minuziosamente anche le carte meno Importanti della Fondazione Cavour, non esistono documenti che leghino Cavour a questo locale; ma, data la vicinanza del Parlamento, è verosimile che qui abbia mangiato (e ben bevuto) davvero. Vale comunque la pena di entrarci, perché la cucina 6 quella classica, autentica piemontese e l'ambiente è unico nel suo genere. Grlnzane Cavour — Il Conte fu per 17 anni sindaco di questo paese a pochi chilometri da Alba e ne diresse le sorti dal suo castello. Qui Cavour amministrò oculatamente 1 poderi del padre e lasciò visibili tracce. Oggi il castello è sede dell'Enoteca Regionale Piemontese e una delle sale conserva cimeli cavourrlanl. Da non perdere sono anche la mostra delle contadlnerie, le ambientazioni di antiche cucine albesl. le ..botteghe», 1 documenti relativi al tartufo e al vini langaroli nella romanità. Tappa gastronomica. Il ristorante dell'Enoteca (tel. 0173 - 62.159) è tra i più rinomati del Piemonte. Propone antipasti di squisita fattura, tajarln. arrosti, coniglio con i peperoni, il dolce langarolo che si chiama bo- LA cucina di Vienna è soprattutto una cucina di dessert, che ha però un palo di piatti conosciuti in tutto il mondo: la cotoletta di vitello Impanata (detta «alla viennese», o •alla milanese») e il pollo fritto (che in Francia viene chiamato «all'Inglese»). Pollo alla viennese — Un pollo fritto alla maniera viennese è naturalmente molto diverso da uno preparato alla maniera del sud. Quest'ultimo generalmente viene fatto cuocere con erbe di stagione — raramente anche con farina gialla — Immerso nel grasso bollente (lardo nella ricetta classica). La versione viennese (Wiener Backliendl), è più raffinata ma anche più complicata da preparare. Per quattro persone occorrono 2 cucchiaini di aceto o di succo di limone, mezza tazza di farina, due uova ben sbattute, due tazze di panpesto fresco, una tazza d'olio, due cucchiaini di burro fuso, sale e pepe verde fresco. Tagliare a pezzi il pollo, aggiungere sale e pepe secondo 11 gusto e metterli In una grossa ciotola. Aggiungere l'aceto, girarli e lasciarli riposare brevemente. Dopo qualche minuto, asciugarli e Infarinarli. Mettere le uova In un piatto fondo, aggiungere un po' d'olio e sbattere a lungo. Passare 1 pezzi di pollo prima nelle uova poi nel panpesto, badando che aderisca bene. Friggere qualche minuto In olio bollente e burro e quando 11 pollo ha preso un bel colore dorato, girarlo e ripetere l'operazione. Toglierlo dalla padella, farlo sgocciolare su carta assorbente, posarlo su di una teglia ben unta di burro e passarlo in forno caldo per 20 minuti. Va servito subito, con la teglia portata direttamente in tavola. E' perfetto con una salsa di funghi, facile da preparare In poco tempo. Il castello di Cavour a Grinzane dove lo statista fu sindaco 17 anni c trascorse parte della giovinezza Qualche minuto d'automobile e si trova CastcH'Apertole, frazione di Livorno Ferraris. «Balln - L'ostu del babl» (tel. 0161 - 477.536) è il .•regno» delle rane, che si possono gustare In tutte le preparazioni possibili, Insieme con ricchissimi antipasti. Santena — Il paese (che deve 11 nome di «città» proprio a Cavour) sorge a 17 chilometri da Torino, In direzione di Asti, ed è legato ai momenti estremi della vita dello statista: qui visse da bambino con 11 fratello, trascorrendo lunghe giornate di giochi nel bellissimo parco, e qui è sepolto nella cripta di famiglia. Villa Cavour, passata successivamente alla famiglia Visconti Venosta e poi al Comune di Torino, è sede della Fondazione Cavour ed è aperto al pubblico, cosi come il Museo Cavourrlano rinnovato In occasione di Italia 61: il custode, Cesare Nano, devoto depositarlo di questo importante capitolo di storia patria, accompa¬ gna volentieri 1 visitatori descrivendo il materiale esposto (ricerche genealogiche: documenti sulla formazione scolastica, militare e giornalistica; relazioni internazionali; caricature; amicizie femminili). E' anche stata ricostruita, con 1 mobili autentici portati da Torino, la camera da letto In cui Cavour si spense. Il parco, dopo un lungo periodo di chiusura, è stato riaperto al pubblico. VI sono piante altissime, tra cui alcuni esemplari di Otngko biloba. Tappa gastronomica. Santena è una capitale degli asparagi e quindi merita una visita soprattutto in questo periodo. Il Ristorante Roma (tel. 011 - 949.27.83) tramanda 11 patrimonio del vecchio Plnin e offre gli asparagi in tante gustose ricette (ma si possono assaporare anche da «Andrea», tel. 949.27.83. e al «Caccia Reale da Italo», tel. 949.14.94). net e, In stagione, tartufi. Vini, naturalmente, eccellenti. Leri — E" una grande tenuta nelle campagne di Trino, dove Cavour riscosse I suol più lusinghieri successi come agricoltore (fu tra 1 primi In Italia a importare 11 guano dal Sud America per concimare 1 terreni). Lerl, nel cuore della plana vercellese, era anche 11 «buon retiro» per 1 momenti di difficoltà: quando il padre lo allontanava da qualche ragazza torinese o quando, assunte cariche politiche importanti, sentiva la necessità di sottrarsi alle bufere per meditare in pace. A poca distanza da Leri sorge 11 colle di Lucedlo. singolarmente elevato rispetto al piatto profilo delle risaie, con l'antica abbazia. Da visitare anche 11 vicino bosco della Parteclpanza. oltre mille ettari, molto interessante perché consei va resti dell'antica vegetazione padana in Piemonte. Tappa gastronomica. Salsa di funghi — Per quattro persone, occorrono due tazze di funghi freschi tagliati sottili, succo di mezzo limone, un cucchiaino di burro fuso, tre di scalogno tritato fine, vino bianco secco, panna, noce moscata, pepe di catenna e pepe verde fresco. Spruzzare 1 funghi appena tagliati con succo di limone perché non anneriscano. Far sciogliere 11 burro In una casseruola, friggere lo scalogno e solo quando è dorato aggiungere 1 funghi. Farli cuocere finché non hanno assorbito 11 loro liquido e allora bagnarli con 11 vino bianco, che va fatto evaporare. Condire con panna, noce moscata, pepe e far cuocere ancora per tre minuti. Pierre Franey Copvrìght «The Ne» York Tlmcs Serviceli e per l'Italia «La Stampa» Leonardo Osella o