Alza la vela al vento di maggio

Alza la vela al vento di maggio Alza la vela al vento di maggio ro al rosso, per spegnersi d'estate quando si confondono con la macchia comune. Lo spettacolo è impressionante lungo le coste della Gallura e lungo quelle a sud di Cagliari, verso Capo Teulada. E' visibile, su scala minore, anche al Circeo, all'Argentarlo, sulle rocce delle isole toscane, a Capo Noli e all'Isola Galllnara. Il bordeggio sotto costa con vento da terra che porta 11 profumo della macchia è un piacere da velisti che non si limitano a giocare con attrezzature, strumenti, marchingegni per stringere il vento o sfruttare alla perfezione lo spinnaker e 1 suoi fratelli dal nomi sempre più difficili. Questo tipo di crociera si addice a chi gio può offrire .uno spettacolo Indimenticabile: tra le distese di cespugli verdi spiccano i fiori bianchi del semplice cisto marino, quelli rosa del cisto femmina. Sulle rocce fioriscono mazzetti di timo azzurrino, bianche campanule, gialli finocchi marini. Gli asfodeli arrivano sulle spiagge, dove sbocciano gigli rosei profumati. Lunghi tratti delle coste corse, e ancor più di quelle della Sardegna, si accendono di colori vivacissimi, tra l'arancio e il violetto: siamo vicini al tempo della fioritura dell'euforbia arborea. Migliaia e migliaia di cespugli a forma di cuscino tondeggiante, alti fino a 2 metri, passano dal giallo tene¬ naviga con gli occhi aperti su tutto, paesaggio costiero in primo plano. Le occasioni sono innu-, merevoll. Dall'Argentario o da Roma a Capo Carbonara e Cagliari, per scendere fino a Porto Teulada rasentando la spettacolosa costa di Chia, mettendo 11 naso nelle insenature di Capo Spartlvento e Capo Malfatene dalle acque blu e viola su fondo bianco. Dall'Elba e dalle coste toscane la Corsica è vicina. Con tempo stabile, alte pressioni, la traversata della Liguria è un'impresa relativamente facile. Da Capo Mele a Capo Corso si impiegano 15-18 ore, con un po' di aluto del motore se il vento non è sufficiente. MAGGIO-GIUGNO: questa è la stagione migliore per le crociere a vela, non l'estate. Le giornate sono sempre più lunghe, la temperatura è piacevole. I venti sono più generosi. Nel porti si trova sempre un ormeggio e si manovra senza affanno. A terra il pesce è fresco, non congelato, e persino il «fritto misto» ha sapore di mare. Ma, c'è qualcosa di più invitante: la natura stessa sembra vestirsi a festa per accogliere il navigante con un tripudio di colori e di aromi assolutamente sconosciuti d'estate, quando la macchia mediterranea va a riposo. • L'arrivo a Capo Corso In una bella giornata di mag¬ In Corsica l'Itinerario più facile e suggestivo in questa stagione è quello settentrionale, con primo approdo a Maclnagglo o Saint Fioroni (San Florenzu). Questo è un ottimo porto, congestionato in piena ostate, tempre accogliente invece a maggio e giugno. Sulla banchina si può comprare il pesce dai pescatori locali; 11 vino bianco delle colline è straordinario. A ovest di Saint Plorent, verso la punta della Mortella, si aprono Insenature sabbiose con dune fiorite e piccoli stagni. Molto bella la selvaggia costa che si allunga fino a Ile Roussc (ancoraggio non riposante con venti da ovest) e Calvi (porto turistico ben protetto). Ancora a nord dibile anfiteatro di rocce rosse a strapiombo sul mare, completerà la giornata. Più a sud Campo Moro e l'insenatura di Figari, poche miglia da Bonifacio, sono da includere nella crociera primaverile come tap- ' pe obbligate. Chi non possiede una barca da crociera oppure non l'ha ancora messa in mare, non si arrenda. Il noleggio con skipper offre la possibilità di compiere crociere fuori stagione a prezzi molto convenienti. Meglio se lo skipper è un amante della natura e conosce bene 1 luoghi. L'organizzazione «Rascal-Velanatura» (Alasslo, 0182-43971, Informazioni anche al Circolo Nautico sul porto), compie crociere suggerirei, se le condizioni del mare lo consentono, la navigazione a poche centinaia di metri dal Capo Corso fino a Maclnagglo, porto Incredibilmente affollato nell'alta stagione, in questi mesi molto tranquillo nella sua cornice di alture fiorite. Chi ha più tempo a disposizione si spinga da Calvi alla Girolata, tesoro naturale invlvlblle d'estate, per trasferirsi a Porto con il motoscafo (l'ancoraggio della barca nel profondo golfo di Porto è assolutamente sconsigliabile, anche con tempo buono) salire poi alla foresta di Evlsa, distante pochi chilometri (si trovano automobili a noleggio). Un pranzo nel borgo di Plana, affacciato sull'Incre¬ NON è un semplice yacht, è un mito allo stato puro. Ma può essere vostro per 552 mila lire al giorno, che costituiscono da ogni angolo, la città e la sua laguna sono docili da ritrarre e sembrano presentarsi come complici d'ogni capriccio. Niente di più difficile al contempo: mi sono accorto osservando le foto mie e quelle altrui che al pericolo dell'Immagine banale, del Oéjà vù, (mille volte), delle cadute di gusto tipo la cartolina postale, un'insidia ben maggiore minaccia l'incauto fotografo; la presunzione di raccontare una Venezia insolita. Occorre che il fotografo si ponga, di fronte a questa città, In un atteggiamento di totale umiltà: non condizionato (né tantomeno offeso) dai milioni di scatti che l'hanno preceduto; ma al contrario, rassicurato nel convincimento d'essere il primo ad avere davanti agli occhi e all'obbiettivo un 'inesauribile fonte di ispirazione. Una volta alcuni anni fa decisi di arrivare a Venezia seguendo la rotta del suoi pescatori. Se fossi vissuto cinque secoli prima (e già allora avessi avuto al collo la mia Hasselblad) avrei voluto giungervi seguendo le rotte delle galere, dalla Dalmazia, dal Medio Oriente, dall'Egitto, sino alla Oiu• decca, all'Arsenale, alla •punta della Dogana del Mar. Cosi ho scelto come guida i pescatori, per arrivare a Venezia attraverso 11 suo elemento e vederla da lontano poggiata sull'acqua. Specchio deformante, molte volte; o anche solo riflettente, quando ci raccon¬

Persone citate: Chia, Figari, Fioroni, Rascal