Il «caso Fromm»: essere e vendere

H «caso Fromm»: essere e vendere H «caso Fromm»: essere e vendere rieri Frollini SI vende nuovo. Si vende ristampato. Si vende nelle librerie universitarie. SI vende nelle stazioni. Si vende sempre. Fromm ha attraversato il grande dissenso, gli anni di piombo, il ritorno al privato, perfino la crisi del libro e ne è uscito ogni volta indenne. In vent'anni, oltre un milione e mezzo di copie vendute in Italia. Dove gli altri cadono, lui passa. Non esiste altro pensatore che. abbia avuto un simile successo, nei nostri tempi; e cosi a lungo. Il suo titolo più famoso, «L'arte d'amare», ha già raggiunto le ventiquattro edizioni dal Saggiatore, oltre 600 mila copie; e continua la sua marcia vincente. «Quando non appare nelle classifiche della Demoskopea — avverte Laura Boselli, titolare della casa editrice — è perché non siamo riusciti noi a rifornire le librerie». «Avere o essere?» pubblicato da Mondadori nel '77, è ora alla ventisettesima edizione, 400 mila copie complessive. Se pure in proporzioni meno clamorose, anche gli altri titoli di Fromm chiamano il pubblico, sui tempi lunghi. Sempre da Mondadori, si sono esaurite tre edizioni di «Grandezza e limiti del pensiero di Freud» (50 mila copie), due di «La crisi della psicoanalisi». (24 mila). «L'amore per la vita», appena uscito in libreria, è stato tirato in 35 mila copie: e già a Segrete stanno provvedendo alla ristampa. Da Bompiani «Il linguaggio dimenticato» e «La rivoluzione della speranza» sono stati ripresi di recente in tascabile, a 20 mila copie l'uno. «L'umanesimo socialista» è arrivato alla quarta edizione Rizzoli Bur. a colpi di dieci e di cinquemila copie si esaurisce regolarmente. Il caso più sintomatico riguarda Comunità, una editrice poco familiare con II best seller, per la stessa natura delle sue scelte. Ma i quattro titoli che la casa di Olivetti si era assicurata negli Anni 60 continuano a ristamparsi, anche due volte l'anno. «Fuga dalla libertà» (100 mila copie) e «Psicoanalisi della società contemporanea» (oltre 60 mila) sono alla diciassettesima edizione. «Psicologia e religione» 'è sopra le 40 mila copie, «Dogmi, gregari e rivoluzionari» sulle 30 mila. Perché piace tanto questo scrittore? «Perché è un alto divulgatore, che sa dire cose importanti a livello piano, su temi sentiti dal pubblico», risponde Evaldo Violo, editor della Bur. Paolo Parlavecchia, responsabile della saggistica mondadoriana, individua due gruppi di lettori: «C'è sicuramente un pubblico giovanile, che vede in Fromm un maestro, nel senso di rapporto fra maestro e discepolo, un maestro di vita. E c'è un pubblico di fede cattolica, che attraverso Fromm può accostarsi alla psicoanalisi, fino a ieri rifiuta¬ ta». Ma non bastano questi suggerimenti a spiegare un fenomeno assolutamente unico, e per il quale non c'è flessione: «Quando un libro passa le centomila copie, deve attraversare tutte le fasce di letture. Fromm è uno dei pochi autori che riescono ad avere questa penetrazione trasversale. Sartre, come Marcuse, è legato alla saggistica di impegno politico, che oggi è completamente scomparsa. Perfino Freud va meno. E Fromm, che è pur sempre un continuatore, resiste». Laura Boselli trova una spiegazione attraverso le varie ristampe de «L'arte d'amare», che riflettono la storia del movimento giovanile, dal '68 a oggi: 30 mila copie nel '68, 35 mila nel '71; poi, lungo gli anni caldi della protesta politica e del terrorismo, un abbassamento della richiesta; che torna a risalire, con un balzo improvviso, nel '79 (130 mila copie). E, da allora, non sono mai meno di 40 mila copie annuali. «Evidentemente — osserva la Boselli — hanno deciso di amarsi; avevano bisogno di un libro sui sentimenti. E Fromm presenta un duplice vantaggio: gli offre un libro semplice e chiaro, scritto da un filosofo molto serio»; Poiché le generazioni dei giovani cambiano ogni tre anni, «L'arte d'amare» continua: fra un mese, arriva la venticinquesima edizione. g.c.

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