La Sardegna di Deledda

La Sardegna di Deledda La Sardegna di Deledda ; -, A VRO' fra poco \\./"\.vent'anni, a trenta voglio aver raggiunto il mio scopo radioso qual è quello di creare da me sola una letteratura completamente ed esclusivamente sarda-. Lo «scopo radioso» di cui parlava Grazia Deledda In una lettera a Maggiorino Ferraris (ora In Versi e prose giovanili, ed. Virgilio, Milano) non fu certo mai raggiunto, né poteva esserlo con 1 soli suol mezzi, a parte l'estrema improbabilità se non impossibilità del disegno, peraltro nient'affatto •radioso», concepito com'era nel termini di una sardità ad oltranza. Ma certo la Deledda scavò a lungo nell'ortlcello sardo, per lei davvero hortus conclusus, visto il suo 'costante rigetto della cultura nazionale «ufficiale e libresca», scegliendo Invece «quell'altra cultura originarla, ... costituita dal mondo tra biblico e omerico», come scrive Mario Massaiu, uno studioso sardo di Grazia Deledda. In un bel saggio tra storico e sociologico, intitolato Sardegnamara, Massaiu offre al critico futuro tutti gli

Persone citate: Deledda, Grazia Deledda, Maggiorino Ferraris, Mario Massaiu

Luoghi citati: Milano, Sardegna