Il killer sonnambulo uccide la noia

Il killer sonnambulo uccide la noia Il killer sonnambulo uccide la noia donna sola contro le ingiustìzie appena usciti SETTE romanzi, un volume di racconti satirici, una monografia critica su Calvino e una brillante raccolta di saggi, dal titolo Tecniche dell'inganno, uscita dieci anni fa ma ancora attualissima per decifrare 1 meccanismi della nostra Industria culturale. Con questo consistente bagaglio di libri alle spalle, Giuseppe Bonura propone ora ai lettori Il segreto di Alias, una storia di efferata e silenziosa vloleza da thriller americano. Non è un giallo, anche se 11 colpo di scena e l'identità dell'assassino vengono rinviati al finale, e non è neppure un romanzo sul terrorismo, anche se certi meccanismi psicologici e la catena del progetti criminosi potrebbero farlo supporre. E' la vicenda di un'anima grìgia, immersa nell'Indifferente aridità del nostro tempo e obbediente ad un freddo automatismo di gesti e parole. Alias è un killer che uccide per professione e quindi deve sottostare a regole precise. Incaricato di sopprimere 1 colleglli delle aziende concorrenti e avversarle, questo «solitario travet dell'omicidio», messe tra parentesi la moglie e la figlia, vive chiuso in una stanza d'albergo, con la pistola e la bottiglia di whisky come unica compagnia. Tra una missione e l'altra, per tener lontani 1 fantasmi della noia e dell'Inattività, riempie la sua esistenza con «monologhi travestiti da dialoghi». Il suo difetto caratteriale è una sorta di amnesia sui dettagli decisivi per cui talvolta sbaglia bersaglio. L'atmosfera opprimente, intrisa di lunari freddezze e deserti affettivi, in cui agisce questo personaggio sonnambollco che forse sogna una lontana Innocenza; è uno specchio dell'universo disumano e violento della nostra vita. La storia di Alias, costruita con uno stile secco e Incisivo di agghiacciante tendo¬ BENE ha fatto l'editore Marietti a fare seguire ad un classico della narrativa ungherese dell'inizio del secolo — La corriera cremisi di Gyula Krrldy — un'altro «classico» della stessa letteratura Colori e anni di. Margit Kaffka. Il roiHanzo è su per giti della stessa epoca e dedicato anch'esso' a creare l'immagine dei protagonisti e dell'atmosfera di un ambiente sociale non disslmile da quello che illustrò Knidy; ed àv^l.somigltan te (assai pìù di quanto non penserebbe il lettore italiano/ ad un tipo di convivenza alto-borghese (o piccolonobiliare) della provincia, diffuso anche da noi e predominante, in quel tempo,, in tantipaesiéuropei. Per di plit, si tratta dell'opera forse piti caratteristica ed incisiva di questa scrittrice che, dopo tanti anni, è ancora considerata, per opinione'concorde degli storici, come una delle. figure più eminenti della prosa narrativa magiara. Nata nel 1880 da una famiglia appartenente, per il ramo materno, alla -gentry- provinciale ancora tutta concentrata sulla consapevolezza e sulla boria di un passato prillante, ma ormai impoverita, Margit Kaffka morì 'precocemente, insieme ài figlioletto, di febbre spagnola, a soli 38 anni, dopo un'ampia e nivaclssima attività letteraria, coronata da un successo quasi immediato. Gli esordi della scrittrice, soprattutto poetici, furono, per la verità, piuttosto incerti: ma già predominano in essi i Uriti di uri pessimismo esistenziale, della delusione, le situazioni mode¬ ne narrativa, viene narrata una sera di pioggia, in una casa di campagna, da un vecchio a un giovane armato di pistola. Come Sheherazade, anche 11 vecchio è condannato a morte quando sarà giunto al termine del racconto. Sarà cosi o no? Massimo Romano Giuseppe Bonura, «Il segreto di Alias», Editoriale Nuova, 199 pagine, 18.CO0 lire. strumenti per verificare, sulla pagina, quanto di quella Sardegna sia passato nell'opera della scrittrice; e riesce intanto nel progetto, qui lucidamente perseguito, di dimostrare che 11 mondo sardo della Deledda è tutt'altro da quel mondo fermo, immobile, mitico, che certa critica ha messo in evidenza, ma un mondo vivo, vero, fermentante e dinamico e, in questo senso si, davvero, sardo e universale Insieme. Angelo Mundula Mario Massaiu «Sardegnamara», Introduz. di Ines Scaramucci, Istituto Propaganda Librarla, Milano, 241 pagine, 8000 lire. stamente umane sopra le illusorie mitizzazioni religiose, sociali, patriottiche e falsamente sentimentali. L'espressione di Margit kaffka è contrassegnata dà una vivace presa di posizione contro le ingiustizie sociali; in un tono, tuttavia, riservato, sotto voce, che, nonostante l'evidente e confessata influenza di E. Ady, finisce con l'acquistare una maggiore forza di convinzione, soprattutto nell'opera di poesia. . Tuttavia, Margit Kaffka s'impone in modo assai più * - \ •'• :»V>. «»'\ ■'■'■fti'W incisivo con questo suo primo romanzo vero e proprio (dopo una serie di volumi di racconti): forse la sua opera di maggior pregio, tutta animata com'è di una nostalgia che — nella nostra coscienza di posteri — si tinge di toni tragici. Come in tutta l'opera dell'autrice, predominano due temi: la disgregazione della piccola nobiltà provinciale, insieme alla caduta del suo potere su una società ormal tutta anacronistica, e l'evoluzione della condizione femminile agli inizi del secolo nuovo. Come è stato scritto a proposito della narratrice, «la concretezza storica della descrizione mette nel massimo rilievo il messaggio sociale del romanzo. Colori e Anni è una vera e propria enciclopedia della vita della "gentry" magiara alla fine del secolo e segue anche 11 corso del movimenti sociali di quell'epoca». Bisogna però aggiungere che, grazie alla tessitura -impressionistica-, alla ricchezza delle risorse linguistiche, allo straripare passionale, questo romanzo possiede anche le virtù di una lettura godibilissima e di vn invito alla riflessione. La traduzione, veramente eccellente, aderentissima, di questo testo tutt'altro che facile è di Marinella D'Alessandro, valida componente di quel piccolo ed operoso gruppo di magìarlsti e finno-ugristi che opera all'Istituto Universitario Orientale di Napoli sotto la guida di Nullo Minissi. Paolo Santarcangeli Margit Kaffka, «Colori e anni», Marietti, 296 pagine, 20.000 lire. ffka L'uomo del parco. E' il titolo dell'ultimo romanzo di Francesca Sanvttale, l'autrice di -Madre e figlia- (Mondadori, pp. 215. L. 15.000). La storia ruota attorno ad una malattia ed una guarigione della coscienza della protagonista Giulia, che compie un viaggio in Grecia e fa un incontro determinante in un parcopienodi incantesimi. Una storia semlmondana. 71 rapporto sentimentale fra una matura ed opulenta cortigiana in lotta con il Tempo che corrompe la bellezza, ed il giovane evanescente protagonista maschile -Chériche dà il titolo a questo romanzo di Colette, uscito nel 1920 e ora ristampato da Adelphifpp. 170, L. 7000). Poesia medievale. Di Guillaume de Lorris, poeta francese vissuto agli inizi del 1200, esce -Il romanzo della rosa-, la sua unica opera conosciuta, poema narrativo simbolico sull'amor cortese. (Edizioni Novecento, pp. 180, L. 10.000). A cura di Gina D'Angelo Matassa. Barocco spagnolo. Del grande poeta secentesco spagnolo Luis de Góngora escono le -Solitudini- prima traduzione integrale italiana con testo a fronte delle sue più note poesie. Pubblicate nella prima metà del '600, sono una riflessione sulla solitudine come morte della vita o come rinascita di una vita nuova. (Guanda, pp. 150, L. 14.000). Il silenzio, la voce. E'il titolo del volume di poesie di Mario Luei. uscito in occasione della serata a lui dedicata a Firenze in cui sono state lette sue poesie da Ilaria Occhlni, Orazio Costa e dall'autore stesso (Sansoni, pp. 70, L. 10.000). Le poesie sono accompagnate da introduzioni e commenti di Luzt, inediti e composti appositamente. Poesia contemporanea. -Chi non tocca i fili campa, di Cesare Alfieri comprende brevi liriche sulla condizione umana (Seledizionl, pp. 105, L. 7000); -Strade a pezzi- del giovanissimo torinese Sergio Combina è un libro di poesie di matrice surrealistica, scrìtte tra il 1980 e il 1983 (Italscambi, pp. 33, L. 5000). Critica cinematografica. Gilles Deleuze, l'autore di -Anti-Edlpo- e di -Rizoma-, propone una nuova estetica del cinema nel suo saggio -Ltmmagine-movimen to(Ubulibri, pp. 268, L. 25.000). Ricorrendo a psicanalisi, pittura, letteratura e teatro, l'autore legge in chiave alternativa i materiali del linguaggio filmico. I poteri della razionalità. In che misura e con quali risultati agisce -La ragione nelle vicende umane- nel suggestivo saggio di Herbert H. Simon (Il Mulino, pp. 156, L. 12.000). L'autore dimostra fra l'altro quanto stano fragni l meccanismi razionali in rapporto per esempio ai problemi di ordine emotivo. Autismo infantile. Questo grave disturbo mentale è oggetto dello studio del neuropstchiatra Michele Zappetta -Non vedo, non sento, non parlo- (Mondadori, pp. 190, L. 12.500). L'autore presenta applicazioni e risultati di una nuova terapia basata su un rapporto corporeo, fra genitori e figli, aggressivo e violento per liberare i blocchi psichici del bambino. II logico e il detective — Un gruppo di semiologi e linguisti di fama internazionale coordinati da Umberto Eco analizzano, net saggi del volume «fi segno dei tre-, il metodo deduttivo adottato dall'eroe di Conan Doyle, Sherlock Holmes, alla luce della moderna logica di Peirce. (Bompiani, pp. 309, L. 25.000). TUTTOLIBRI Nuora serie Anno X'-N. 406 11 numero di oggi 12 maggio 1984 è uscito in 522.817 copie

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