Cendrars zingaro della letteratura

4/5 4/5 Tutto libri L'avventurosa figura dello scrittore francese in una biografia della figlia Miriam Cendrars, zingaro della letteratura PARIGI — Esce in Suesti giorni in Francia alle edizioni del Seuil il primo romanzo di Francois Maspero, uno dei leader dell'editoria di sinistra negli anni della contestazione studentesca. Il romanzo di Maspero si intitola «Il sorriso del gatto», ma non è, come si potrebbe pensare, un diario dell'editoria impegnata, o un documento di trent'anni di impegno politico, fra indipendenza algerina e difesa dei Paesi dell'Est. «Il sorriso del gatto» è una storia di infanzia e adolescenza nei primi Anni 40, in una famiglia di studiosi. Cè la guerra, i nazisti, i campi di concentramento, i ragazzi che si sforzano di vivere la giovinezza sotto il fuoco delle bombe, un padre che scompare nell'inferno di Buchcnwald, un fratello che abbraccia la causa marxista, una madre, che si lascia consumare' nel dolore. Maspero dice che non è una autobiografia, ma il ritorno romanzesco «ad una infanzia chefu». BLAISE Cendrars mori quasi dimenticato 11 21 gennaio 1961; aveva settantaquattro armi Nel 1915, al fronte, gli avevano amputato 11 braccio destro: 11 suo moncone, e la superstite «main arnie., erano diventati famosi nel mondo letterario tra le due guerre. Vagabondo inquieto, clochard di genio, maudlt barocco, clown amaro come gli altri straordinari! del suoi tempi di cinema muto, aveva avuto successi, cadute e resurrezioni: unico ritmo regolare nella sua vita. Rivale in poesia dì Apollinare nel 1912. Inventore dell'antiromanzo nel 1926. Scrittore passato ai quotidiani negli Anni 30. E poi Apollinaire aveva pubblicato Alcools. E poi erano detonati i romanzi di Celine ; poi gli Inviati anglosassoni avevano fondato un vero mestiere. Quando nel dopoguerra scaricò in tre, quattro libri 1 suoi Insonni romanzi «contro» la letteratura, romanzi che diceva «di vita», i giovani preferivano la riflessione di Camus e di Sartre. C'era sempre stata, ad ogni tappa del vivere di Cendrars, una intuizione: che poi qualcun altro approfondiva davvero. Cendrars Insomma era sempre l'avanguardista o l'Inventore di ieri. Era un fanatico del vivere, e il sopravvissuto di se stesso: come gli arditi dei tempi di guerra. Futurista; borghesemente ambizioso, alla Boccioni; «fuorilegge» che nessun poliziotto ricercava; lui si recitava nel ruolo di coatto, ma in baracche alla Charlot perse tra i cavoli, le indivie, i crescioni della prossima periferia parigina. La tuttavia con la sua mano sinistra, con la bottiglia, con il suo monologare da Tartaiino, trasformava tutto in un lungo «arcipelago dell'insonnia», come diceva | Henry Miller. E ta quelle tatermlhablli hottrii"'credeva uno dei propri eroi: Don Yocfc sulle banchise di Gordon Pym, o August Su ter imperatore della California travolto dalla febbre dell'oro; o l'idiota assassino Moravagtne nelle foreste e giungle americo-tadiane e nelle crudeli periferie industriali europee. Come un Salgari ebbro dei Buoi «marsalini» e delle enciclopedie biascicate nel tepore delle biblioteche pubbliche. E se quello era un Sandokan sull'Adige (o al massimo sul piccolo Po torinese) 1 giovani e crudeli surrealisti scherniranno proprio il precursore Cendrars chiamandolo «11 pirata del Lago Le mano». Era nato svizzero, difatti, a La Chaux de Fonds, nel 1887 e col nome di Frederich Sauser; figlio di una figlia di timorati albergatori, e di un padre che piti antisvizzero non si poteva: spendaccio¬ no quasi completo, totale avarizia affettiva. Per 1 due maschi il rapporto col padre fu come è giusto difficile. Fu la femmina — questa Miriam — ad essergli più vicina, quando era vecchio. Ma fu soprattutto vicina a Raymone, la sposa morganatica di Cendrars lungo 1 decenni. Cosi, nel libro, testimoniano solo le due spose: la prima, polacca, che si dissanguò sempre per lui avendone solo tre gravidanze; la seconda, Raymone, francese, attrice con Jouvet (che Cendrars utilizzò crudamente assieme alla terribile Marguerite Moreno — già moglie di Marcel Scwob — nel suo 'Emmene-moi au bout du monde'), che pare non gli si concesse mal ma lo custodi fino all'ultimo e cercò di custodire anche i suol figli d'uomo da circo, da vagabondo, da Ligabue aggeliate dalla Svizzera a Parigi come fosse una Bassa dove rifugiarsi. Si resta sempre, insomma, senza la testimonianza proprio di lui, di Cendrars: e nella biografia lui parla — come sapeva fare — soprattutto attraverso un rimontaggio del suol romanzi. «Ma insomma» — chiese una volta 11 bretelluto Pierre Lazaréff — «lei su questa Transiberiana c'è stato, o no?». «Cosa importa» — avrebbe risposto Cendrars — «dal momento che vi ci ho fatto viaggiare tutti?». Fu malgrado l'egocentrismo, la automania, una vita di «fastosa miseria» come quella del signor Mlcawber, nel Davide Copperfield. Di sbornie istintive, da «crucco»: ma relate a Villon, a Rabelais, ai fantasmi di Villlers, a Nèrval (e con un gran fondo simbolista di sentimentalismo catto-maltaconlco alla Verlalne). Come arrivò, insomma, alla poesia? Ce lo spiega, il librone? Lo ricaviamo noi, fuori dell'agiografia; per pigrizia, inquietudine . esistenziale, vagabondaggio, autodidattismo ambizioso. Come da un circo, dove si tira a campare, ma sotto 1 riflettori. Per disperazione, infine, calvinista del sentirsi «diverso». Frederich Sauser studia commercio, medicina, filosofia; scappa di casa (ma resta sempre in treno: attraversa tutta la Germania come un muro veloce di officine, telegrafi, scambi, riflettori, ruote, acciaio, elettricità, binari, lune che nascono crudelmente dalle ciminiere); va come Boccioni in Russia sperduto; si sperde nel simbolismo barocco di Bruxelles (come un pre-Simenon e 81menon forse prenderà proprio da lui la frase corta e secca, 11 piacere del bassifondi, la solitudine, la scrittura .antiletteraria»). La mattina del 7 aprile 1912, fredda, senza una lira, è a New York; il viaggio glie¬ Milano lo ha pagato quella che sarà poi la prima moglie, Felicla, e lui invece le ha fatto perdere amici ed impiego. Rientra in un loro tugurio e di colpo la poesia gli esplode dentro: tSeigneur, c'est oujourd'hui le tour de votre Nom... je descends à grandi pas veri le bas de la ville». E' Les Paques à New York, il viso di Cendrars è biondo, non è ancora quel grugno da vecchio boxeur della bottiglia che gli conosciamo. E l'anno dopo, 1913, nasce «La prose du Transiberien et de la petite Jeanne de France', poema-simultaneo stampato su due metri di carta assieme a Sonia Delaunay. «Apollinaire» — schernisce Cendrars — .pendant ùnse ans, seul poéte de France». Adesso c'è difatti anche lui. Ma, come poi sempre, come succedeva al suo povero padre svizzero anomalo, 1 conti finiranno col non tornare: 11 perché di questo bisognava chiedersi nella biografia; ma questo non può farlo una amorevole figlia, per intelligente e seria che sia. Schiaffi a Rilke Viene tutto, poi: 11 aereo iement nelle periferie, nei Kremlln-Bicètre dove due carrozzoni di zingari gli fan scrìvere le Rapsodie gitane; 1 feuilletons di un altro naif Le Rouge, che gli faranno esplorare Verne e Fantòmas. Vengono gli schiaffi all'esile Rilke, perché è esile, letterato e educato (non sono citati, nella biografia); vengono i romanzi in rivolta degli Anni 20; gli anni di tuttofare per 11 regista Abel Oance, 11 film girato a Roma nel 1921, Venus noire, perduto; 1 reportages di «Rhum» sulla tranche-de-vie politico-finanziaria dello scandalo Oalmot; 11 romanzo su Su ter «L'Or» che gli viene rubato e filmato dal famigerato Luis Trenker, altoatesino protetto da Hitler e Mussolirflfjflì!'1 armi in Brasile a far nulla; il ritiro ad Aix durante la guerra, gli ultimi, fittissimi romanzi (Bourlinguer, La main coupée, Trop-c'est-trop, L'homme foudroyé), che apprezzano solo i vieni de. la velile come lui. Poi più niente. Galleggiano nelle sue brume Alfa Romeo e Paris-Soir d'anteguerra, i vecchi icebergs di Dan Yack, le foreste velenose di Moravagine, la morte e gli stagni nebbiosi della Champagne, Barbusse, Poe e il capitano Grant, Nerval e Fantòmas. Ventisette periferìe lebbrose, e dieci capitali, tutte inventate. Due guerre, e due eterni dopoguerra. «La mort. La vie. Deglutition.. Ed è tutto. La trasmissione, che si voleva sempre in diretta, cala invece anche lei il suo sipario. Claudio Savonuzzl