Bravo Merli! Adesso anche la Chatterley

C'è un C'è un virus in Park Avenue Un nuovo film tratto dal celebre romanzo di David Herbert Lawrence Bravo Merli! Adesso anche la Chatterley Accanto all'immagine del Petrassi compositore, la rassegna aquilana ha presentato quella del didatta. Alla scuola di composizione di Petrassi si sono formati allievi provenienti dal mondo intero, alcuni dei quali occupano nella vita musicale d'oggi posizioni di prima fila. Nessuna idea migliore dunque di quella di organizzare un concerto con musiche composte per 1' occasione da ex allievi prelevati fra varie generazioni. Tocca alla giovane Ada Gentile aprire la serie degli omaggi al maestro con un Trio per flauto, clarinctto e corno, nel quale una scrittura limpida e delicata ottiene con la sottigliezza delle dinamiche e con sapienti effetti di trasposizione timbrica sensazionali dilatazioni dello spazio sonoro. E' poi il turno di Marcello Panni, autore di un Settimino che utilizza il medesimo organico strumentale del recente Grand Scptuor del maestro. La scrittura di questo pezzo è cosi abile ed elegante negli effetti di divisionismo timbrico alternati a flussi melodici da far pensare che 1' autore potrebbe essere anche lui un eccellente maestro di composizione, ma Marcello Panni il suo tempo lo utilizza quasi tutto per fare il direttore d'orchestra. Seguono tre raffinate liriche per soprano e pianoforte composte da Roman Vlad su testi di Alberto Bevilacqua cantate molto bene dal soprano Orietta Manente accompagnata dall'autore e quindi un drammatico componimento di Fausto Razzi per voce di basso e quartetto d'archi con pianoforte. La serie degli omaggi, tutti redatti con finezza compositiva degna dell'alta scuola dalla quale derivano, si conclude con due lavori cameristici dovuti all'americano Robert Mann e all' ungherese Zoltan Jeney. Enzo Restagno tacolo ma separatamente. Non intendiamo istituire paralleli improponibili, ma evidente è apparsa ancora la freschezza interpretativa e l'elasticità tecnica del nostro danzatore che si è inserito agevolmente nel contesto del Ballet Royal du Wallonic come artista ospite per presentare la novità di Jorgc Lefévre •Chant de la terre». Gli spettatori più avvertiti e meno sensibili al divismo si sono giustamente entusiasmati per la prova del corpo di ballo belga e del nostro grande artista. Nella creazione condotta sul lieder di Mahler «Das lied von der Erde» si rilevano ancora connotazioni béjartianc, inevitabili per la formazione del coreografo e del protagonista nell'ambito del Ballet du XX.me siede, ma anche nuove ricerche. Suggestiva la messa in scena di Joelle Roustan, con le due Madri immobili come simulacri etruschi di Campigli sullo sfondo, mentre In primo piano si svolge una sorta di rito non lontano dalla suggestione della «Sagra della primavera... Bortoluzzi non ha difficoltà nel declinare la complessa grammatica classlco-moder-na della coreografia con un'estrema disponibilità corporale e duttilità interpretativa. Spiritoso «cntr'acte» quello offerto infine dal Ballet du Wallonie su una partitura di Britten «Doublé croche.. (Biscroma) con coreografia del venezuelano Viccnte Ncbrada. Creazione di brillante dinamismo, condotta essenzialmente su suggerimenti musicali, vale a coniugare con una punta di affettuosa Ironìa un esteso vocabolario accademico di danza e dà modo di ammirare la più prestigiosa solista della compagnia, Menta Marlncz, elegante e scattante come 1 giovani che la circondano e che hanno ottenuto calorosi riconoscimenti dal pubblico. I «latin lovcr» faranno salti dì gioia. Non c'è più dubbio alcuno: l'amante di Lady Chatterley, celebrato nel famoso romanzo di David Herbert Lawrence, non era un guardacaccia inglese, ma un Italiano, e per di più un bersagliere: il capitano Angelo Ravagll. Ed eccolo qui, davanti a noi, nella persona dell'attore Maurizio Merli che In una nuova versione cinematografica dal titolo Priest of love (Sacerdote d' amore), ne sostiene il ruolo. Diretto da Christopher Mllcs uscirà presto anche sul nostri schermi per l'interpretazione di Ava Gardner, amica-ospitante, e Janet Suszman, moglie-peccaminosa. Maurizio Merli, l'ex Garibaldi televisivo di diversi anni fa e poi cinematografico poliziotto tuttofare, diventato ora il focoso amante latino, spiega che la vera identità del faunesco Mellors scaturisce da una raccolta di lettere dello stesso Lawrence. «Come avviene per molti autori il romamo è in parte autobiografico — dice — e la vicenda riguarda appunto sua moglie Frida e il gagliardo bersagliere quando i due coniugi furono ospiti nel castello di S])otorno, dove fu scritto il romanzo. Lawrence ha soltanto modificato i nomi dei personaggi: lei è diventata Lady Chatterley e il Ravugli l'ha trasformato nel guardacaccia Mellors. Ma io lo interpreto secondo la verità dei fatti*. ■ Il film, dunque, più che seguire la versione romanzata racconta la vicenda come fu nella realtà... «E'cosi: e la cosa importante, e se vogliamo divertente, è che Lawrence, venuto a conoscenza del rapporto FridaAngelo non protesta, ma ami si lega in stretta amicizia col bersagliere, tanto da dargli lezioni di inglese, contraccambiando le lezioni d'amore che l'italiano ha dato alla donna. E il titolo del film sta a significare sacerdote, docente d'amore*. — Fra I due amanti poi ci fu una separazione, una rottura? «No, tutto il contrario. Quando Lawrence muore, il Ravagli sposa Frida e con lei va a vivere in Messtco, dove siamo stati per girare parte del film*. — Lei l'ha già visto il film? E' venuto bene? Le scene ci' amore sono molto spinte? «Si, l'ho visto e debbo dire che è stato realizzato con mano inolio felice da Miles. che è un vero cultore di Lawrence, tanto che ha già fatto la versione cinematografica di un altro suo romanzo. La vergine e lo zingaro... Non ci sono situazioni erotiche spinte, le scene d'amore sono assai delicate, molto velate. E' un film di impegno culturale perché riguarda la vita dello scrittore e vi si raccontano le sue traversie dopo la pubblicazione del romanzo, il processo — Il fatto che lei, ultimamente, più che ruoli di amante ha ricoperto quelli di poliziotto, non ^ stato un ostacolo alla sua scelta? -No, perché all'estero non si è cosi classificati come in Italia: Per un po' di tempo, siccome avevo fatto Garibaldi, mi venivano rifiutati altri ruoli. Altrove si è giudicati soltanto per quel che si vale*. — Lei non conosceva Ava Gardner? Come sono stati i rapporti con lei? Si dice che spesso va in escandescenze, che si ubriaca... «Io non la conoscevo di persona ed avevo sentito anch'io queste storie, ma debbo dire invece che si è comportata in modo delizioso, che non ha mai provocato baruffe, non l' ho mai vista ubriaca. S'è comportata da grande professionista, una donna affascinante e stupenda. Io avevo portato con me mia figlia Michele, di cinque anni. E' nato fra loro due un simpaticissimo rapporto, giocavano spesso insieme*. — Lei, Merli, adesso cos'altro sta facendo? •Ho terminato di registrare per la televisione Notturno, sette puntate per la Raiuno, del genere spionaggio-psicologico diretto da Giorgio Bontempl, con Tony Musante, Omero Antonutti, Claudio Cassinola e Fiorenza Marche' giani*. — Tornando a Lady Chat' terley, secondo lei perché !a moglie di Lawrence si Inna moro subito dell'italiano? •Era una donna piena di vita ma repressa sessualmente, con un marito dal fisico debilitato. L'italiano possedeva invece una forte carica erotica. Eppoi si mostrò a lei la prima volta in divisa da bersagliere, con le piume al vento. Dovette sembrarle una apparizione divina*. In un'intervista da Cannes, il regista Sergio Leone ne parla come di un morbo che sta dilagando anche nel cinema: • Hanno dato cinque Oscar ad un film che è un cocktail di "Dinasty". "Sentieri" e roba simile: se va avanti così, per il cinema è finita*. E' il >mal di sceneggiato», viene dalla tv e i sintomi sono quelli del romanzo popolare o feuilleton. Non che le storie d'oggi abbiano la suspense del Conte di Montecrlsto, V intrigo dei Due sergenti, la grandiosità dei Misera bili, ma 11 successo non è minore. Se di morbo si tratta, c' è da preoccuparsi perché un tempo si manifestava solo due o tre volte la settimana, mentre ora questa frequenza e quotidiana. L'ultimo virus infettivo si chiama 79, Park Avenue ed ha tradotto in una lenta ed esasperante agonia di immagini, le perlomeno incalzanti frasi scritte da Harold Robbins in una rivisitata (quanto patinata e inventata) celebrazione del «sogno americano;. Questa democratica situazione, una volta era innocentemente esem plificata dalla constatazione che qualunque mi serabilc strillone di gior nale, oltre Oceano, aveva la possibilità di diventare un grande e temibile direttore. Robbins è andato ben oltre, dimostrando come anche la più insignificante delle ragazze di leggeri costumi possa, dopo le traversie di rito, aspirare al titolo di rispettabile squillo dei quartieri alti. Attenzione però, che non siano più corrotti o suggestionati del tempi in cui furoreggiavano le signore definite dames sans merci. Il tumulto dei sensi, l'impatto tra il Bene e il Male, le scelleratezze, 1 turbamenti, ../e nudità lungamente agognate*, ebbene sono le stesse. L'eroina di Dumas, Sue, Hugo, addirittura la Moli Flanders di Defoe datata 16B3, si specchia infatti senza deformarsi in quella di Robbins. Una è disegnata in bianconero, con vitino da vespa e in abito primaverile, mentre in una stanza da letto (a una piazza) con baldacchino, in presenza di genitori atterriti, proclama indic ndo un crocifisso ad un signore in marsina e cilindro: «Su questa immagine santa, ghiro die sono innocente di qualsiasi colpa*. L'altra, in technicolor, indossa un abito di seta più impudico di una sottoveste, in un deprecabile budoire Anni Trenta perversamente illuminato da un' abat-jour, strusciandosi in un languido slow ad un fusto mafioso, confessa: «Farò qualsiasi cosa per te, tranne quello...*. Siamo nel 1984, sono le 22,20 circa di una domenica su Rai Due, eppure accettiamo che lui trasecoli al punto da chiederle: «Giurato... E' nella logica delle cose che, in un infausto destino, detta Marja non segua le orme della Margherita di Carolina Invernizio (che, alla morte dell'amante, «andò ricuperando quel senso d' onore e quel nobile orgoglio die prima la dominavano*), bensì accoltelli il patrigno violentatore e accetti come meta agognata quella prostituzione d'alto bordo che, una malattia della madre, aveva allontanato costringendola a perder tempo in scurrili quanto nobili spogliarelli. La macchina gratificatoria alla base di ogni intrigo da feuilleton, nella versione moderna assume (da Dallas fin giù a Plamlngo Road) il senso più mercenario: far soldi e con essi mantenersi In vista. A passeggio in Park Avenue, c'è addirittura De Sade. In un saggio che gli ha dedicato, Roland Barthes Infatti ci ricorda: 'La società sadiana non è cinica, non dice bisogna che ci siano i poveri perché ci siano i ricchi; dice il contrario. La ricdwzza è necessaria perché trasforma la sfortuna in spettacolo*. Rudolf Nureyev (ìoffrido Pctrassi

Luoghi citati: Cannes, Dallas, Italia