Dietro le quinte del perbenismo l'anima svizzera cova la nevrosi

Nel Paese dove le «lucciole» pagano regolarmente le tasse Nel Paese dove le «lucciole» pagano regolarmente le tasse Dietro le quinte del perbenismo l'anima svizzera cova la nevrosi Scontro ad Aosta Morti due ragazzi I maschi negano il votfemministe e non ne ZURIGO — Stanno nel 'quartiere 4, detto anche latino, lo stesso dove vivono anche molti italiani, e soprattutto i lavoratori più umili, portoghesi, turchi, greci e arabi in gene-' re, ma sono numerose anche nella città vecchia. Sono giovani e belle, una di loro è amica personale di Federico Fellini che, quando viene a Zurigo, la cerca sempre, perché il celebre regista vuole aggiornarsi sul mestiere più antico del mondo, clic c in continua evoluzione. Infatti le 1570 prostitute di Zurigo sono perfettamente inserite in questo Paese democratico, esemplare e ordinato, dove ogni cittadino partecipa a pieno diritto alla vita pubblica e, ovviamente, esercita un controllo sulle istituzioni. A differenza delle lucciole italiane, queste svizzere pagano le tasse allo Stato, con un sistema proporzionale ai loro guadagni. Sere fa, a Milano, in un dibattito in diretta su Radio Uno, «Stanotte la tua voce», le due prostitute Pia e Carla, di Pordenone, invitate alla trasmissione, hanno pubblicamente ammesso che le tasse non le pagheranno mai, anche per essere in linea con coloro che già se ne astengono. Quale differenza con le serie professioniste dell'erotismo elvetico. Qui il sesso femminile rivendica i suoi diritti, ma ci sono alcune zone rimaste arretrate, tra questi 26 Cantoni: infatti nei scmicantoni di Appenzello interno e esterno, di Nidwal Convegno nazion oto alle donne ma que hanno nostalgia - Il do, di Obwaldo e del Canton Clarona avviene ogni anno una sorta di assise popolare, in piazza, alla quale partecipano migliaia di elettori. Ebbene, pochi giorni fa, Appenzello esterno che si pronunciava sul diritto o meno di voto da estendersi alle donne, ha detto no. E' la quinta volta consecutiva, dal 1970, che gli uomini, coalizzati, hanno dato parere negativo, desiderando mantenere intatti gli antichi privilegi: loro a far politica, e le mogli a casa, attaccate al focolare e alla famiglia. Sembra che questo responso non abbia inciso molto sulle femmine. L'amico giornalista Eros Costantini della televisiosvizzera, dice addirittura che le donne di Appenzello esterno sono meravigliate di suscitare tanto interesse e stu porc, e che se la tradizione dell'assise in piazza fosse soppressa, loro non potrebbero più indossare i magnifici costumi che usano portare prò prio in quel giorno. Eppure anche in Svizzera le donne sono in numero maggiore, comparate ai maschi, però non vogliono la lotta, non amano le battaglie femministe. Lavorano, si divertono, vivono la loro vita, direi, filosoficamente, sono fataliste, quando amano, programmano con scrupolo ogni cosa, spesso non hanno nemmeno voglia di sposarsi, per non cumulare i redditi, quindi pagano i loro tributi ragionevolmente, ma non sconsideratamente. A Zu ale del «movimento» ste non si sentono offese: ignorano le lotte puritanesimo calvinista è solo apparente? rigo, città soprattutto commerciale e bancaria, gli impiegati guadagnano benissimo, non cercano nemmeno di frequentare l'Università per una laurea, non hanno la mania italiana del titolo. Parlano però parecchie lingue, e ci sono gli appassionati del nostro Centro di Studi Italiani in Svizzera, diretto dal professor Augusto Traversa, coadiuvato da Giorgio Camaiani e da Paolo Giomini. L' Italia esercita sempre un gran fascino, si sta leggendo ovunque il libro «Dcr Fall Italica» (Il caso Italia), scritto dallo svizzero Theodor Wicscr, corrispondente a Roma della Nzz, con Frederic Spotts, storico americano, pubblicato da Wòrncr. Sabato, nella sede dell'Università, a cura del Centro, ha avuto luogo un convegno di studi sul tema «Le ani, le lettere, il costume oggi in Italia tra continuità e mutamento» al quale sono stala invitata anch'io, con una relazione. Il programma ha interessato gli zurighesi, che già conoscono molti nostri scrittori, da Moravia a Eco, dalla Ginzburg a Manganelli, da Sciascia a Malerba; nel pomeriggio ha avuto luogo anche una tavola rotonda molto vivace, alla quale ha partecipato tra gli altri, il regista Franco Brasati. Soltanto cultura, allora? Tradirei me stessa se non raccontassi di avere passeggiato per Zurigo, inseguendo anche ricordi, le parole di Tristan » al Teatro Tenda Avevano diciotto anni - Erano su una motocicletta che si è scontrata con un'auto AOSTA — Due giovani valdostani sono morti e altri due sono rimasti gravemente feriti in un incidente stradale accaduto la notte tra sabato e domenica nel tratto di statale che da Aosta conduce a Quart. Le vittime sono i diciottenni Gigi Lillaz e Walter Arlian, residenti a Quart, e i feriti Romano Menegatti e Fulvio Dufour, diciassettenni, pure di Quart. I quattro piovani viaggiavano su due motociclette e stavano rientrando a casa dopo avere trascorso la serata di sabato ad Aosta. Erano le 2 del mattino, pioveva, l'asfalto reso sdrucciolevole dalla pioggia, scarsa la visibilità. Per cause in corso di accertamento, le due motociclette si sono scontrate con un'auto •Renault' guidata da Andrea Létey, 19 anni, residente a Etroubles e attualmente in servizio militare ad Aosta. Sull'auto viaggiavano altri due giovani: Aldo Dlémoz e Guido Létey, ambedue residenti a SalnUOyen, nella Valle del Gran San Bernardo. L'urto è stato violentissimo e t quattro giovani che viag giovano sulle motociclette sono stati scaraventati sull' asfalto a notevole distanza V uno dall'altro. Due di essi sono morti all'istante a segui to delle gravi fratture crani che riportate, mentre gli altri due riportavano ferite gratrtssime. g. m. • Ferrara — Tre morti e un ferito grave sono il bilancio di una collissione fra due auto a Coccanile, frazione a 25 chilometri da Ferrara. Sono morti tre parmensi: Claudia Tonelli, di 24 anni, di Montechiarugolo; suo padre Mario, Tzara, il poeta che conobbi a Parigi e che mi parlava del caffè Voltaire nella Spiegelgasse, e del caffè Odeon, presso piazza Bellevuc, i templi del dadaismo, dove tanti artisti si incontravano e si scambiavano idee. Su Zurigo c'era in questo weekend un'aria di revival o meglio di sogno. Capitai alla fine della Bahnhofstrasse, in corrispondenza dell'imbarcadero, e vidi stranamente il giovane Ganimede, il fanciullo rapito da Zeus, in forma di aquila, e trascinato nell' Olimpo, per fungere da coppiere al Dio, che si era innamorato di lui. Era una statua in bronzo, dove il suo nudo adolescente era raffigurato accanto al rapace. Non c' erano ragazzi gay lì intorno, ma tranquilli pensionati, seduti sulle panchine. Sulla base del monumento, c'era una scritta con lo spray, in tedesco, che diceva: «Aiutateci». Di chi era l'invocazione? Mi informai, nessuno seppe rispondermi, qualcuno però mi disse che l'austera Zurigo, patria di Ulrico Zwingli, il riformatore, nato nel 1484, ma vivo ancora oggi in certi strati sociali, è in realtà una città inquieta, e persino nevrotica. Il cosiddetto puritanesimo zurighese sarebbe allora soltanto apparenza? Confesso che dopo questa scoperta ho guardato la gente con altri occhi, cercavo i suoi risvolti umani, i suoi segreti, l'ho sentita insomma meglio inserita in un contesto universale. Milena Milani di 54 anni, di Basillcanova; il suocero della ragazza. Tonino Tuff anelli, di 57 anni, di Montechlarugolo. All'ospedale Sant'Anna di Ferrara è ricoverata con prognosi riservata per trauma cranico e frattura dell'omero rinterro una bambina di nove anni, Francesca Galluzzo, abitante a San Bagnolo in Piano (Reggio Emilia). • Udine — Un giovane friulano è morto e altri quattro sono rimasti feriti a seguito di uno scontro frontale fra due automobili avvenuto in una doppia curva lungo la strada Pavia di Udine-Percoto. La vittima è Adriano Romanello, di 27 anni, di Carniacco il quale guidava une delle due automobili. Al termine della p