«Lavorare è bello» dicono ai giovani i premiati con la medaglia di fedeltà

Al Teatro Carignano i riconoscimenti assegnati dalla Camera di Commercio Al Teatro Carignano i riconoscimenti assegnati dalla Camera di Commercio «Lavorare è bello» dicono ai giovani i premiati con la medaglia di fedeltà Lavoratori dipendenti, artidell'anno» per i suoi studi Il lavoro e la vita economica di Torino in scena al Carignano, ieri mattina, per i premi «Per la fedeltà al lavoro e per il progresso economico; assegnati dalla Camera di Commercio a dipendenti e imprenditori secondo una tradizione giunta al suo trentaduesimo anno. In platea 258 lavoratori pensionati o ancora attivi con alla spalle da 36 a 51 anni di impegno, mescolati a ventuno tra fondatori od eredi di ditte segnalate per un'attività in alcuni casi superiore al secolo e comunque collaudata da molti decenni. Tutti quanti accolti, con una cronometrica puntualità in sintonia con il valore dell'incontro, dal presidente della Camera di Commercio Enrico Salza e da autorità tra Cui V onorevole Paola Cavlgllasso in rappresentanza del Cover no, il sindaco Novelli, 11 presi dente della Regione Viglione, 11 prefetto Sparano, l'animi nistratore delegato della Fiat Romiti, il vicepresidente piemontese dell'Associazione Lavoratori Anziani Melloni. In prima fila Rita evi Montalclni: -Torinese uell' anno- in omaggio tagli importanti risultati scientifici conseguiti in Italia e all'estero nel campo delle più avanzate ricerche neurobiologiche». Nell'ambito di una pre stiglosa, appassionata attività «attraverso gli anni bui della guerra e della persecuzione razziale, il ventennale lavoro di ricerca universitaria in America, il ritorno in Italia e l'attuale impegno presso lo stesso istituto di biologia di cui è stata direttore*. Per festeggiare lei e gli altri premiati i vari interventi ufficiali sono stati semplici e concreti: 11 miglior complimento per gente che dopo una vita di lavoro non merita né retorica né nostalgia e che resta oggi al suo posto, capace di affrontare la realtà con un carica di esperienza e di partecipazione preziosa. Cosi, la rapida carrellata degli oratori ha preferito le statistiche agli encomi e le previsioni alle memorie. Si evidenziano sintomi di ripresa, il lavoro che ha permesso di arrivarci non è stato sprecato: «Grazie dunque», in questa prospettiva densa di problemi e di speranze, «per guanto avete dato e per guanto ancora vi chiediamo-. Poi 11 futuro ha ceduto il posto al presente, con i premiati chiamati per la consegna di medaglia e diploma e con una commozione sottolineata dalla linearità del cerimoniale. Ha detto Rita LeviMontalclnl in un silenzio profondo: «Vi sono grata e mi sento accomunata ai torinesi presenti. Sono una di loro e ho avuto una vita piena di gioia. Non c'premio più bello di un lavoro in cui si crede, auguro ai giovani la stessa vita intensa e felice*. Subito dopo, i «protagonisti» della Torino che é abi- La denuncia di tigiani, piccoli industriali, accomunati dalla stessa commozione - Rita Levi-Montalcini, «Torinese di neurobiologia: «Ho lavorato per cose in cui credevo, auguro ai giovani di poter fare altrettanto» si». Come Andrea e Luca, i nipotini che adesso si stringono al nonno elettrizzati e intimiditi. Confessa 11 pensionato Antonino Balbonl, 37 anni alle presse della Fiat che ha raccolto Ieri la più alta percentuale del premiati: «Questo premio è la prova che sono servito a qualcosa, lo trovo giusto e bello. Ho la famiglia, un po' di terra, la passione per il collezionisìno di minerali. Tutte cose create poco alla volta, da quando ho cominciato a lavorare a 14 anni. In mezzo, ci metterò questa medaglia». Solo Arturo Tormen, oltre 51 anni di attività presso un vivaio in cui continua ad essere amico di titolari e rose, non ha commenti. Allarga le braccia, ha il groppo in gola. «Ho avuto un infarto tre anni fa», si scusa trepido, e gli occhi lucidi parlano da soli. Intanto, Rita Levi-Montalcini si allontana con garbo soni' messo. Si rifarà viva domani con 11 presidente Salza, è 1' anticipazione di chi le è vicino, «perché, prendendo al l'olo con la solita energia l'occasiojie del premio, conta di coinvolgere lui e altre auto rita nella sua battaglia con tro la sclerosi multipla». Rita Levi-Montalcini, Felice Escosse e Libero Vcmoli premiati per una vita di continuo lavoro Libero Vernoll, alle dipendenze della Amlantlfera di Balangero per oltre 47 anni, «più altri cinque non conteggiati, prima di andar militare nel '27*. Sostiene: «Il lavoro fa bene, per non inaridirsi basta considerarlo una corsa senza traguardi. Son dirigente ma ho fatto la gavetta, a Balangero ho collaborato a spostar una montagna. E difendo i giovani, che secondo me sanno essere meraviglio¬ consiglio del medico. Spiega Il nipote'Marco Albera: «In ufficio però è sempre presente. Con la stessa grinta che gli permise negli Anni 20 di intuire le enormi potenzialità del tungsteno. E con la stessa inventiva per cui il nostro archivio conserva ancora cartoline indiane, stampate da lui a Torino e rivendute laggiù battendo la concorrenza inglese-. E tanti applausi anche per tuata a rimboccarsi le maniche hanno avuto il loro momento. A partire da Felice Escosse, titolare a Forno Canavese della trattoria Italia nata nel 1880: «Cosa provo? Fa effetto, ecco la verità. Penso a mio padre e mio nonno che mi hanno preceduto, penso ai miei figli che mi daranno una mano». Mentre Alessandro Baggio. 88 anni e una ditta di import-export che ne ha 62, è rimasto a casa su Luisella Re Roberto Ravazzani, enigmatico personaggio con l'ossessione di compiere un

Luoghi citati: America, Balangero, Forno Canavese, Italia, Torino