Noi più deboli

Colloquio col Nobel Hayek Colloquio col Nobel Hayek Noi, più deboli Friedrich von Hayek, austriaco, 85 anni, cugino di Ludwig Wittgenstein e premio Nobel per l'economia nel 1974, è uno dei massimi teorici del liberismo contemporaneo. Sostenitore della libertà di mercato contro ogni tipo di pianificazione e intervento statale, Hayek è stato invitato qualche tempo fa a Torino dal Cidas per una serie di conferenze. — Professore, è d'accordo con Revel: la democrazia è sempre più debole nel difendersi dal totalitarismo? «SI, sono sostanzialmente d'accordo. E' più debole perché stanno diventando sempre più forti coloro che vogliono disarmarla: quelli che dicono che 11 totalitarismo rappresentato-dàlia politica di espansione dell'Unione Sovietica non rappresenta alcun pericolo». — Riuscirà la democrazia a vincere la sfida? «Me lo auguro, ma non sono ottimista. Ripeto: nel Paesi occidentali, costoro stanno diventando sempre più forti. E ciò che mi preoccupa non è tanto una futura guerra: mi preoccupa che alcuni Paesi europei stiano diventando sempre più dipendenti dall'Urss per quel che riguarda le fonti di energia. E Mosca non potrà non approfittarne». — Come giudica i partiti comunisti occidentali? «Alcuni, come quello Italiano, sono In mano a uomini abili, molto abili, ma lo mi auguro che non arrivino mal al potere; I frinii a essère disillusi sarebbero pròprio i'.lortjr più accesi sostenitori», m. a. ....3^" ■ ; 11 Nobel per l'e dall'apatia» ca dove ti pacifismo non può neanche esistere. Ma ti vero obiettivo, mi dispiace per Revel, deve essere la distensione; anche se va garantita, questo si, con la sicurezza militare. La distensione è possibile, e sarà vera e salda quando saremo sicuri che l'Unione Sovietica non ci può nuocere; noi europei invece, litighiamo per il latte». — Torniamo a Toynbee e alle fosche previsioni di Revel. Questo secolo può finire davvero con la morte delle democrazie e 11 trionfo del comunismo sovietico? •No. Vedrà coesistere il comunismo sovietico e le democrazie. Questo è l'elemento dt fiducia che vorrei introdurre nel pessimismo cupo di Revel, perché la democrazia non arretra dove già esiste; semmai arretra nei Paesi in bilico tra Occidente e Oriente, e si tratta di Paesi sottosviluppati in Africa, Asia e America Latina. L'Occidente, dunque, dovrebbe fare un esame di coscienza e riconsiderare la propria politica nei confronti di questa parte del mondo»*

Persone citate: Friedrich Von Hayek, Hayek, Ludwig Wittgenstein, Revel, Toynbee

Luoghi citati: Africa, America Latina, Asia, Mosca, Torino, Unione Sovietica, Urss