Eduardo Pulcinella nella Tempesta di Fulvia Caprara

Eduardo. Pulcinella nella Tempesta DE FILIPPO HA PRESENTATO A ROMA IL SUO SHAKESPEARE IN NAPOLETANO Eduardo. Pulcinella nella Tempesta L'autore ha commentato la «traduzione» in antico dialetto partenopeo, proponendone alcuni brani in lettura registrata ROMA — Una grande voce, versatile, multiforme, una lettura che è una messa in scena, un teatro senza rappresentazione, un attore che è mille attori, un testo che rinasce, riscoperto, valorizzato nelle venature più popolari: ieri pomeriggio nell'Aula Magna dell'Università di Roma, è stata presentata una scelta di brani de La tempesta di Skakespeare, nella versione napoletana di Eduardo De Filippo. Ad ascoltare la registrazione, in non perfette condizioni acustiche, c'erano più di quattrocento persone. Dietro la cattedra, sul palco con De Filippo, i-professori Agostino Lombardi, Ferruccio Marotti e l'attrice' Imma Piro. In sala, oltre alla maggioranza di studenti, attivati per godersi uno spettacolo che in fondo era dedicato. proprio a loro, studiosi,', appassionati, amici e anchcjiersohaggl del mondo delloipettacolo, come Piera degli Esposti e Monica Vitti. Annunciato per le 17, lo spettacolo si è iniziato poco prima delle 18: uno scrosciò di applausi, lunghissimo, ha salutato l'entrata di Eduardo. Lui, occhiali molto scuri e una sciarpa quasi appallotto- lata tra le mani, ha ringraziato 11 pubblico con un breve gesto della mano, quasi a voler chiedere 11 silenzio, la calma necessaria per dare 11 via all'Incontro. 'Un'opera teatrale ha soprattutto bisogno di un pubblico cui rivolgersi — ha detto Agostino Lombardi presentandola —, un pubblico popolare, come quello che affollava il primo teatro di Skakespeare "The Globe", un pubblico forse distratto e qualche volta ilare, ma comunque appassionato e pronto a calarsi nell'anione drammatica». Pensando a questo pubblico De Filippo ha tradotto «La tempesta» In napoletano: perché a diciannove anni, quando recitava nella compagnia di Vincenzo Scarpetta, aveva messo in scena una «féerie» del '600, intitolata .La collana d'oro» che gli ri cordava per l'uso del fantastico, per la presenza di esseri soprannaturali e per la ricchezza inventiva, proprio quest'opera, l'ultima compo sta da Skakespeare. ili napoletano scelto da De Filippo — ha continuato Lombardi — è quello del '600, usato però come può usarlo un uomo che vive oggU. La registrazione presentata ieri all'Ateneo è nata con uno scopo didattico: 'Doveva essere un lavoro riservato agli alunni — ha spiegato Marotti — ma mentre ci lavoravamosi è trasformato: è diventato uno spettacolo completo, da ascoltare a occhi chiusi». Eduardo, che in questa realizzazione è interprete di tutti i ruoli, ha accettato come unica voce femminile quella di Imma Plro, nella parte di Miranda. Il supporto musicale è stato affidato al maestro Slnagra. Nella scelta di brani De Filippo è stato Prospero, padre affettuoso e comprensivo di Miranda, ma anche Ariele 'Scugnizzo furbo e burlone», uno spirito che è un po' Pulcinella, e anche Callbano, lo 'Schiavo fetente», animalesco e ubriacone e poi Ferdinando e i marinai travolti dalle onde della tempesta. Più volte, durante la registrazione, sono arrivati gli applausi, intrattenibili, entusiasti, spesso In corrispondenza delle parti comiche. Quelli più lunghi se li sono meritati la tarantella «e mò fullette e farfariello, fatelle e spirltiello mo ce vò nù ritornello» e il canto di Calibano ubriaco. Fulvia Caprara . o ò e o Eduardo ha recitato brani de «La tempesta» da lui tradotta

Luoghi citati: Miranda, Roma