La Trevisin accolta a Roma come una diva degli Anni 50

La Trevisin accolta a Roma come una diva degli Anni 50 La Trevisin accolta a Roma come una diva degli Anni 50 Nella sala Vip del Leonardo da Vinci erano ad attenderla un centinaio di fotografi trattenuti a stento dalla polizia - E' apparsa stanca ed emozionata - «Ringrazio tutti, ma soprattutto l'ambasciatore» ■ «Voglio tornare a Sofia per prendere Paolo» ROMA — Salutata dalle autorità bulgare con onori degni d'un ospite di riguardo, più che d'una spia per quanto redenta, Gabriella Trevisin ha lasciato Ieri Sofia e, commossa ed emozlonatlsslma, è arrivata a Roma, accolta come una diva degli Anni Cinquanta: mazzo di rose rosse sulla scaletta, un centinaio tra fotografi e operatori. tv che l'hanno presa d'assalto, fin quando, quasi svenuta, non è stata portata in salvo da agenti e carabinieri a passo di carica. Scriverà un libro di memorie, autorizzerà un film sulla sua esperienza? In aereo ha detto di non sapere cosa farà in futuro. Ma una star, magari anche contro la sua volontà, lo è già diventata. ••Chi è arrivato, Maratona?', domanda sbigottito un Impiegato dell'aeroporto di Fiumicino, mentre la Trevisin guarda spaurita gli obiettivi che a grappoli le vengono puntati In volto. Sono le 17,40 e dopo 21 mesi di carcere in Bulgaria l'improbabile 007 è di nuovo in Italia, definitivamente libera. Era partita da Sofia due ore prima, accompagnata da un funzionario del ministero degli Esteri: la direzione dell'aeroporto le aveva messo a disposizione la sala riservata ai Vip. E a Fiumicino 11 primo ad accorrere, quando il Tupolev si è posato sulla pista, è stato il direttore della Balkan Air, le linee aeree bulgare di cui è vlcecaposcalo Serghej Antonov, imputato nell'inchiesta sull'attentato contro 11 Papa. Dopo il carcere duro, il processo, la condanna, le privazioni e le pressioni, il regime bulgaro mostra un volto gentile e suadente." Il salone degli arrivi di Fiumicino, appena atterra l'aereo della Balkan Air, sì trasforma in set; macchine fotografiche e telecamere atten¬ dono schierate in riga la protagonista Involontaria di una storia che ha tutti gli ingredienti per un prodotto da grande pubblico. 'Eccola, eccola; grida qualcuno, e reporter e cineoperatori rompono i ranghi concordati con la polizia per lanciarsi contro la porta di vetro pronta ad aprirsi. Gabriella Trevisin è dentro una macchina rossa dell'aeroporto. Vestito estivo, viso largo, occhi sgranati, forse anche per lo stupore per quel grande agitarsi al di là della vetrata. Tra le braccia, il mazzo di rose rosse che le ha appena consegnato Gabriele Doraziotto, sindaco di Roncade, suo paese natale. ^.Gabriella, Gabriella-, urlano i fotografi e l'avvolgono di flashes. «Ringrazio tutti, per primo l'ambasciatore Battistini, che è stata la persona-chiave della mia liberazione-, sussurra nel microfono che le viene puntato sotto il naso, e fatica a trattenere le lacrime. 'Adesso aspetto la liberazione di Paolo, voglio andare a prenderlo a Sofia, se me lo consentiranno», dice ancora riferendosi a Paolo Farsetti, suo fidanzato e compagno in questa vicenda amara. Prima di partire avrebbe voluto incontrarlo (Farsetti è nel carcere di Sofia) o almeno mandargli un biglietto e due stecche di sigarette, . ma la burocrazia bulgara non ha autorizzato. Ancora qualche monosillabo, qualche frase mormorata: «^desso voglio dimenticare... quando mi hanno detto che ero libera non ci credevo, solo ieri mi sono convinta che non si tratta di un sogno». Poi perde quasi 1 sensi, mentre ancora i fotografi gridano •Gabriella, Gabriella-, Allora 1 poliziotti che la circondano partono sorreggendola e tutti dietro in un gran galoppo attraverso le sale di Fiumicino, fino ad una scala davanti alla quale gli agenti fanno' muro. Poco più tardi, lontani i reporter, Inizia 11 viaggio in macchina per Treviso. Anche in Bulgaria, come in Italia, la tv ha trasmesso Immagini della vicenda. Riprese girate prima della scarcerazione: Gabriella Trevisin, reclusa modello, spia ravveduta, che ringrazia le autorità bulgare per le buone condizioni di detenzione. L'ultimo pedaggio per riacquistare la libertà. Guido Rampoldl

Persone citate: Antonov, Balkan, Battistini, Farsetti, Gabriella Trevisin, Leonardo Da Vinci, Paolo Farsetti