Anche alla polizia piace l'ipnosi di Franco Giliberto

Anche alla polizia piace l'ipnosi Duecento specialisti concludono il convegno sul rilancio di un'antica pratica Anche alla polizia piace l'ipnosi Negli Stati Uniti è sorto qualche problema perché la si vorrebbe usare su arrestati e testimoni: in «trance» darebbero versioni più genuine - Ma come difendersi dai simulatori? Solo venti persone su cento sarebbero ipnotizzatali, le più fragili psichicamente - Illustrate esperienze per far rinsavire gli stupratori DAL NOSTRO INVIATO ABANO — Qualsiasi individuo può essere ipnotizzato? Non c'è stata risposta a questa curiosità nemmeno nell' ambito del terzo congresso internazionale di «Ipnosi in psicoterapia e in medicina psicosomatica- che si conclude oggi ad Abano, presenti duecento specialisti di vari Paesi. Alcuni congressisti affermano che soltanto due individui su dieci sarebbero lpnotizzabili, altri studiosi sostengono che la percentuale è sicuramente più alta. Ipnologl americani ed europei sono comunque d'accordo su una constatazione: nella pratica ipnotica la disponibilità, e la collaborazione del paziente sono importanti quanto il grado di persuasione, quanto l'ascendente che il medico riesce a esercitare. Constatazione un po' pirandelliana, che non aluta la statistica. D'altro canto, per molti anni s'è pensato, e c'è ancora chi lo crede, che l'ipnosi sia più facilmente praticabile su soggetti dal gracile sistema nervoso, su uomini e donne con qualche propensione isterica. Se pur fosse cosi, si tratterebbe di un serbatolo di popolazione di notevole entità sul quale lavorare. E non sarebbero da trascurare gli interventi terapeutici in stato di trance, ammesso che quello stato favorisca la imposizione di talune guarlgio< ni, come si è sostenuto ad Abano. I relatori ufficiali del congresso hanno illustrato loro esperienze risolutive in obesità, vizio del fumo, fobie, anestesia senza farmaci in odontoiatria, nevrosi cardia¬ che, depressioni: ne abbiamo parlato in un precedente articolo. Ma la psicoterapia in ipnosi è stata applicata anche in casi particolari di donne adulte con varie turbe per aver subito violenze sessuali quando erano adolescenti (Nell Malcom, relatore del General Hospital di Leduc, Canada); per insegnare a le¬ nire senza farmaci i dolori ricorrenti in gravi malati di tumore (Michael McKee, relatore statunitense; e Kaszab, Balazs e Zsombor dell'Università di Budapest); per indurre a più civili comportamenti un gruppo di stupratori (Prans Lohman, Severalls Hospital di Colchester, Inghilterra); per abbassare la pressione arteriosa senza medicine (CA. Ringrose, relatore canadese). E via di questo passo, fino ai trattamenti in ipnosi che aluterebbero chi ha disturbi renali. Possibile che tanta strada abbia fatto questa pratica da quando qualche miglialo di anni fa — testimonianza decifrata da un antichissimo papiro — ne beneficiò un paziente egiziano un po' invasato? L'impressione è che le esperienze di ipnoslterapla siano ancora molto limitate e che non ci si possa chiaramente pronunciare né sulla loro intrinseca bontà né sulla durata di eventuali risultati. Almeno in Italia, non slamo certo alla vigilia d'una esplicita autorizzazione dell'ipnosi da parte delle Usi. Nei Paesi scandinavi, in Inghilterra e soprattutto negli Stati Uniti le cose sembra vadano in modo diverso: c'è una massa di operatori, non soltanto medici e psicologi, che lavorano nel campo dell'ipnosi at> tirando una crescente clieiv tela. E poiché' chiunque,' anche senza specializzazione o laurea, può cimentarsi nella pratica, sorgono a volte note voli problemi. Per esemplo, sta prendendo piede In alcuni settori della polizia statunitense, ricorda il professor Gualtiero Guantlerl, l'abltu dine di adoperare l'ipnosi per ottenere confessioni e testimonianze genuine. Ma il primo atroce dubbio che sorge è questo: ammesso che un poli zlotto possa diventare un buon ipnotizzatore, come esser certi che fra 1 criminali e 1 testimoni non vi siano molti ottimi simulatori, capaci di fingersi addormentati, di raccontar fandonie mimando lo stato di trance? lì congresso di Abano non ha stimolato soltanto queste riflessioni. Sul plano delle tecnica ipnotica si sono ascoltate numerose, Interessanti relazioni, come quella del dottor Guglielmo Gulotta che ha citato a più riprese Milton Erlckson, lpnologo statunitense di fama mondiale. I non addetti al lavori hanno avuto qualche sorpresa nell'apprendere che la semplicità (ma una deliberata, molto ragionata semplicità) sta alla base del successo di Erlckson. Durante la buona induzione ipnotica il tono è tedioso, monocorde, ripetitivo. Il vocabolario povero, limitato. Dice Gulotta: .Mentre il linguaggio comune è destinato essenelalmente.a trasferire contenuti dall'emittente al ricevente, quello Ipnotico è diretto soprattutto a sollecitare emozioni e fantasie e a controllare il ricevente. Meglio evitare nomi astratti, meglio usare nomi concreti e semplici che, lo si è potuto dimostrare sperimentalmente, hanno un alto valore d'immagine: Insomma, anche nell'ipnosi moderna si sottolinea l'efficacia del nomi concreti, ben conosciuta dal retori nell'evocare emozioni. Erlckson dà grande peso ad avverbi e congiunzioni, proposizioni causali e interrogative. E' già un benemerito dell'lpnoslterapia, ma potrebbe anche passare alla storia come un restauratore della concretezza sintattica. Franco Giliberto

Persone citate: Balazs, Gualtiero Guantlerl, Guglielmo Gulotta, Gulotta, Leduc, Lohman, Malcom, Michael Mckee, Milton Erlckson

Luoghi citati: Abano, Inghilterra, Italia, Stati Uniti