Un summit dei giudici a Fiuggi per la legge sui mafiosi pentiti di Giuseppe Zaccaria

Un summit dei giudici a Fiuggi per la legge sui mafiosi pentiti trenta magistrati hanno espresso i loro problemi e le loro proposte Un summit dei giudici a Fiuggi per la legge sui mafiosi pentiti Un articolo in più per assegnare al giudice ampie discrezionalità nel determinare la pena per chi ha collaborato - Non sono mancate le perplessità ROMA — In un tranquillo albergo di Fiuggi, tra 11 pomeriggio di venerdì e la mattinata di ieri, è nata probabilmente la nuova legislazione sul «pentiti» di mafia e camorra: quella legislazione, almeno, che i giudici chiedono sia varata al più presto, In un incontro che si voleva segreto, una trentina di magistrati giunti da tutt'Italla hanno espresso negli ultimi due giorni a Niccolò Amato — direttore generale degli istituti di prevenzione e pena al ministero di Orazla e giustizia — 1 loro problemi e le loro proposte. Quel che ne è risultato è un progetto che ormai attende solo di essere tradotto In disegno di legge. Non una norma speciale, né «a tempo», com'era accaduto per 11 terrorismo: solo un articolo In pltì. Un articolo, però, che assegni al giudice discrezionalità mal cosi ampie nella determinazione della pena per chi ha «collaborato». Le perplessità, anche a Fiuggi, non sono mancate. Fra i giudici che hanno partecipato alla discussione c'è stato chi si è detto fortemente perplesso sull'opportunità di una nuova leggina sul «pentiti». Personaggi — basta pensare a Pasquale Barra, Giovanni Pandico o qualcuno del loro numerosi emuli — che rispetto al terroristi non hanno da far valere neppure una fede politica, per quanto improbabile, ma solo una capacita di delazione che è direttamente proporzionale al ruolo, e alle capacità sanguinarle, spiegati nell'organizzazione. Al dibattito, però, insieme col sostituti DI Pietro e Di Persia — autori della gigantesca retata del giugno scorso contro la «Nuova camorra organizzata» — partecipavano altri magistrati di Napoli, Reggio Calabria, Salerno. Anche se meno univoca di quanto si sarebbe potuto prevedere, la conclusione è stata d dunque egualmente chiara. Il codice penale ha bisogno di un altro «bis»: esattamente come, con l'aggiunta di un secondo articolo, erano state ampliate le previsioni del 416 (l'associazione per delinquere ha trovato specificazione nella formula «a sfondo camorristico o mafioso», con possibilità di Intervento molto più ampie) cosi 1 giudici più impegnati nelle indagini contro la criminalità organizzata propongono adesso di aggiungere un'altra norma all'articolo che parla delle circostanze attenuanti. Nel nostro codice sembra delincarsi la nascita di un «114 bis», o comunque di un nuovo comma (il quarto) da Inserire di circostanze attenuanti ma fissa alla loro applicazione limiti ben precisi. Grazie all'.agglunta» proposta ieri a Fiuggi si dovrebbe invece consentire al giudici di applicare a qualunque imputato, quali che siano i suol precedenti, di qualunque reato si sia reso responsabile, uno «sconto» di straordinarie proporzioni. Nel caso di un camorrista come Pasquale Barra, 11 cumulo delle condanne unite al meccanismo premiale potrebbe portare la condanna ad un massimo di 15 anni. Pochi? Certamente si, se confrontati alle pene che ogni giorno vengono fissate per reati molto meno gravi. A giudizio del magistrati napoletani, invece, comunque troppi per chi con le sue rivelazioni ha reso possibile In pochi mesi quello che si era Inutilmente tentato per anni. Dall'estate scorsa ad oggi (l'ultimo «blitz» è del marzo scorso) a Napoli sono finite In carcere quasi 2400 persone, tutte per legami col gruppi della camorra, organizzazioni che sembravano Invincibili sembrano sull'orlo della sconfitta. E tutto grazie alle confessioni di non più di venti «pentiti». Barra, Pandico, o gente come Pasquale D'Ami co, Mario Incarnare, Salvatore Zanetti, Achille Lauri, Michelangelo D'Agostino, Mauro Marra, Pasquale Scotti, hanno consentito da soli di individuare gli autori di 150 omicidi. Il fenomeno — questa la conclusione dei giudici più impegnati nelle inchieste sulla camorra — va quindi incentivato, anche senza di mentleare le profonde differenze che esistono fra terrò rlsmo e organizzazioni criminali. Esiste già un problema di collocazione del «pentiti» di assegnazione dei più im portanti a carceri «sicure» ma anche di questo si discuterà presto. Nel frattempo è stata la frase che a Fiuggi si è sentita ripetere più volte — bisogna trovare per questa gente un'«uscita di sicurezza», sull'esempio di quanto il sistema americano o Inglese prevedono per chi si dichiara responsabile di un reato e collabora alla scoperta di al tri colpevoli. Fra pochi giorni con la requisitoria napoletana contro i 700 presunti com ponenti la «Nuova famiglia le rivelazioni di Barra e soci avranno un primo riscontro. Nel frattempo al ministero si è già cominciato a lavorare per un nuovo disegno di legge. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Achille Lauri, Di Persia, Di Pietro, Giovanni Pandico, Mario Incarnare, Mauro Marra, Michelangelo D'agostino, Pasquale D'ami, Salvatore Zanetti

Luoghi citati: Fiuggi, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Salerno