Scoppia Fignon, esplode il nuovo Moser di Gian Paolo Ormezzano

Scoppia Fignon, esplode il nuovo Moser GIRO D'ITALIA Al Block Haus è primo un grande Argentin, ma Francesco (2°) torna «maglia rosa» Scoppia Fignon, esplode il nuovo Moser Il francese controlla la corsa fino a due terzi della salita, poi perde più di un minuto dai migliori • Bene anche Visentini, Beccia, Contini, mentre Saronni (11° a 42") si difende DAL NOSTRO INVIATO BLOCK HAUS — Moreno Argentin, in maglia tricolore, primo ieri al Block Haus; Moser, tatuato dal record dell'ora, secondo e conquistatore della maglia rosa: neanche un consesso di architetti del miglior ciclismo, un concorso per progetti ideali di tappa, avrebbe potuto far scaturire qualcosa di meglio. La paura è persino che, slombati dal poco Oiro del giorni scorsi, adesso noi giornalisti si sia impreparati a raccontare tante cose belle. Cosi com'erano impreparati, nel freddo e sopra la neve della Majelletta, sotto la casa di pietra (Block Haus), 1 tifosi abruzzesi: urlavano soltanto «Fraìicescooo!». E agitavano sciarpe moserlane rossoblu (i colori della Ols) quasi identiche a quelle sampdorlane, di' menticavano Argentin, dimenticavano Beccia, Visentini e Contini bravi, dimenticavano persino di insultare Sa roiini, bravino nella giornata di quei due bravissimi, e capace comunque, finendo a 42' da Argentin, di dare 23" a Fignon. Il francese ha dovuto lasciare la maglia rosa negli ultimi due chilometri, quando Beccia e poi Moser hanno cominciato a scattare. Beccia scattava credendo che si trattasse di tappa di salita, come annunciato dalle altlmetrle del Oiro, le stesse che ieri l'altro avevano trascurato le autentiche montagne fra Ancona e Numana, distruggendo Maxon e facendone, di un amerlcanone, un amerlcanino. Moser scattava cosi come scatta visivamente 11 più forte alla fine dei 100. del 200 metri a piedi: i cronisti scrivono di accelerazione finale, di ultimo guizzo, ma semplicemente si tratta del fatto che lui, ricco di classe e di forza, decelera meno degli altri. L'unico scatto vero, preciso, scattoso diremmo, è stato di Argentin, che ha preso e superato Moser, vincendo la sua seconda tappa, anche stavolta con arrivo in salita: S. Luca di Bologna e Block Haus, metà di questa orografia speciale è cosi consumata, restano Qardnnecchla, a essere generosi, e Val Gardena. Moser un anno fa si staccava ad ogni cavalcavia. Argentin era ritenuto, sino a domenica, secondo taluni anche dopo la vittoria a S. Luca, un trillo da pianura, da collinette, un velocista. Moser e Ar- 1 gentin sono i due corridori più assistiti dalla «sclentla nova» del ciclismo: Moser con tutte le legittime fanfare pubblicitarie. Argentin in un segréto totale, che prelude o a una clamorosa rivelazione di una qualche firma del settore medico, o al candido annuncio che nulla di speciale c'è (e la seconda ipotesi ci pare quella più valida): nulla di speciale perché non è o almeno non deve essere cosa sensazionale il ricorso a sistemi di allenamento e di nutrizione che altri sport meglio avanzati del ciclismo praticano da lustri. Comunque al Block Haus ha vinto un ciclismo del quale i pedalatori tradizionali, e 1 lóro cortigiani antiqui, non sapevano e non sanno ancora nulla. La loro linea di difesa verte sulla facilità di questa salita, mozzata a 1600 metri contro i 2200 di una volta, quando vinsero Merckx e Bodrero e Fuente, e su strada assai migliorata, a curvone morbide. Ma, a parte 11 fatto che in tutto il mondo le stradacce devono sparire, di Oiro 1984 facile si sapeva, o almeno qualcuno ne aveva scritto, dissociandosi dal coro classico il giorno della presentazione (Milano, 19 febbraio: e 11 nostro dire di corsa assolutamente non tremenda parve a qualcuno una bestemmia, il Giro è tremendo sempre, guai a chi lo nega). Cosa quei due hanno fatto prima di questo Giro d'Italia, dentro se stessi, e cosa faranno nei prossimi giorni, dentro il Giro, Moser magari curando 11 cronometro e Argentin rapinando abbuoni, è più interessante di cosa hanno fatto ieri per dominare. La cronaca del Block Haus in fondo sta quasi tutta nella volata di due italiani, separati da 2" e da dieci anni di età, davanti a quattro stranieri, Da Silva, Lejarreta, Magro e Breu, cioè i protagonisti dei primi allunghi, 1 detentori del primo vero vantaggio (28" ai 6 km), dòpo ìa—prona' vera azione della giornata, quella che ha causato la reazione degli ita llani. E a proposito di stranieri, Fignon è arrivato a 1' 05" da Argentin: ridimensionato? Oggi si va a Foggia, tappa facllotta, con una classifica generale (Moser, Argentin, Visentin!, Fignon) che esalta 11 ciclismo nuovo e senz'altro piace al ciclo fili vecchi: che si vuole di più? Gian Paolo Ormezzano

Luoghi citati: Ancona, Bologna, Foggia, Italia, Milano, Numana