Anestesia, bestia nera per pazienti e dentisti

Anestesia, bestia nera per pazienti e dentisti Se ne discute al centro odontostomatologico di Torino Anestesia, bestia nera per pazienti e dentisti TORINO — A leggere le cronache quotidiane, si direbbe che la bestia nera dei dentisti sia abbastanza sjtesso la pratica dell'anestesia. Anestesia che talvolta è all' origine di Incidenti lievi o meno lievi, in qualche caso con implicazioni giudiziarie se il paziente per un collasso o per una manifestazione d' intolleranza al farmaco anestetico ritiene di non essere slato assistito con le dovute cautele. E' di grande attualità dunque il convegno che domani sera si terrà al Centro odonto-stomatologico, presieduto dal professor Franco Ruspa, sul tema: «Aggiornamenti sulle protesi fisse e sulla anestesia locale». Tra i relatori vi saranno il professor Ugo Delfino e Mar¬ co Trompeo, che dirigono rispettivamente il Servizio della terapia del dolore e 11 Servizio di rianimazione all'Istituto di Anestesiologla dell' Università di Torino. Il convegno avrà dapprima nel professor Jean Dubrullle, dell'Università di Parigi, un relatore d'eccezione sulle tecniche pili raffinate di applicazione delle protesi fisse, grazie all'accurata preparazione degli elementi-pilastro con corone cosiddette «a tre quinti» per denti cuspidati, vivi. L'argomento è strettamente tecnico, ma d'estrema importanza — sostiene il dottor Aldo Ruspa — perché sottolinea un criterio fondamentale della moderna stomatologia: il tessuto sano d' ogni dente-pilastro deve essere risparmiato nella maggiore misura possibile, sia per non provocare inutili lesioni permanenti, sia perché l'abile sfruttamento di porzioni integre del dente ha riscontro sempre in una più accentuata funzionalità. Cosi, quando l'intervento è possibile, anziché la corona tradizionale, che copre tutto il dente, è assai utile l'appi! cazione della corona a tre quinti, che lascia In ogni caso scoperta la superficie masti cante (purché sia In buone condizioni) con notevoli van laggl per il paziente. L'uso di materiali sempre più affidabili come le resine porcellanate completa adeguatamen te l'aplicazione. Ma non sempre si può procedere alla preparazione di una cavità o di un moncone per protesi su denti vitali senza addormentare la parte. E se esistono numerosi pa zienti, diciamo cosi, stoici che rifiutano l'Iniezione, parecchi altri devono essere sottoposti ad anestesia locale per forza dì coso, incapaci come sono di sopportare un po' di dolore. Quale consiglio danno gli specialisti per non incappare in spiacevoli incidenti? Si tratta ovviamente di precauzioni di massima, visto che ciascun individuo ha una propria, particolare sensibilità sia al dolore che all'anestetico e gli Imprevisti sono sempre possibili. Tuttavia, a grandi linee, hanno notevole valore lo scrupolo e la preparazione professionale del dentista: ogni paziente deve essere conosciuto anche grazie a una serie di esami di laboratorio, se necessario, che escludano per esempio malattie cardiovascolari in corso; la quantità di anestetico da iniettare deve essere minima, poiché è provato che sovente sono sufficienti dosi anche dieci volte inferiori a quelle che si usavano anni addietro; devono far parte del bagaglio tecnico dello stomatologo alcune precise (semplici ma importantissime) manovre assistenziali d'urgenza per trarre dai guai un paziente che manifesti una lipotimla, un piccolo svenimento o una reazione allergica. f. gii.

Persone citate: Aldo Ruspa, Franco Ruspa, Jean Dubrullle, Trompeo, Ugo Delfino

Luoghi citati: Torino