Nulla la sentenza del caso Dozier Savasta rischia un aumento di pena

Nulla la sentenza del caso Dozier Savasta rischia un aumenta di pena La Cassazione ordina un nuovo processo d'appello ai rapitori del generale Nulla la sentenza del caso Dozier Savasta rischia un aumenta di pena Con la Libera, anch'essa pentita, sperava di tornare presto in libertà -1 giudici veneziani non avevano applicato le aggravanti per il sequestro della moglie dell'ufficiale Usa DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Gli autori del sequestro del generale americano James Lee Dozier, compresi i «pentiti.., rischiano condanne ben più severe di quelle subite nel marzo dello scorso anno al termine del processo d'appello a Venezia. La Corte di Cassazione, infatti, ha annullato la sentenza di secondo grado perché i giudici non applicarono agli imputati raggravante prevista dalla legge per i rapimenti compiuti a scopo terroristico, anche per il sequestro della moglie di Dozier, tenuta sotto la minaccia delle armi mentre l'ufficiale veniva portato via dall'abitazione. Chi rischia di più per il nuovo processo sono Antonio Savasta ed Emilia Libera, 1 «superpentiti.. delle Br che attendevano con ansia l'esito di questo giudizio della Cassazione dal quale dipendeva la possibilità di tornare in libertà. Condannati rlspettivamen te a nove e sette anni di re clusione, i due ex brigatisti avrebbero potuto, in caso di conferma della sentenza di Venezia, sollecitare il «cumulo., di questa pena con quella avuta al termine de) processo Moro ed ottenere in breve tempo la scarcerazione in base alla legge sui «pentiti... Ora, invece, è tutto rinviato per lo meno di un anno. Infatti, la Suprema Corte ha ordinato la celebrazione di una altro giudizio dinanzi ad una diversa sezione della Corte d'appello di Venezia. La conclusione del processo in Cassazione costituisce una vittoria della Procura Generale di Venezia, che aveva ricorso contro la sentenza d'appello, sostenendo che agli Imputati non era stato attribuito il reato più grave (quello previsto dall'articolo 289 bis del Codice Penale) anche per l'azione dei brigatisti contro la moglie di Dozier, rimasta nelle loro mani durante i momenti del rapimento del generale della Nato. La norma in questione, in¬ trodotta dopo la tragica conclusione del caso Moro, prevede una condanna massima di trent'annl di reclusione per chi commetta un rapimento a fini di terrorismo e di eversione. Pena ben più grave degli otto anni di carcere con cui viene punito dall'articolo 605 il semplice se- questro di persona contestato ai brigatisti per l'azione contro la signora Dozier. La Corte di Cassazione, sempre seguendo le richieste della Procura Generale, ha annullato anche l'assoluzione di un imputato minore, Roberto Zanca, ^infermiere delle Br». dall'accusa di aver partecipato al sequestro del generale americano. Anche per lui ci sarà un nuovo processo a Venezia. Quanto al ricorsi degli accusati essi sono stati respinti in blocco dalla Suprema Corte. Il processo d'appello si era concluso con una generale riduzione delle pene già inflitte dal Tribunale di Verona. I «pentiti» si erano visti quasi dimezzare le precedenti condanne mentre gli altri, come Marcello Capuano e Pietro Vanzi, ebbero 25 anni, e Ce sare Di Lenardo, il brigatista che fece incriminare e con dannare &Ii uomini dei Nocs per le violenze da lui subite, ebbe 26 anni di carcere.

Luoghi citati: Emilia, Roma, Usa, Venezia, Verona