Preoccupazione, non allarmismo alla Cee L'Italia ha petrolio per oltre 100 giorni di Renato Proni

Preoccupazione, non allarmismo alla Cee L'Italia ha petrolio per oltre 100 giorni Preoccupazione, non allarmismo alla Cee L'Italia ha petrolio per oltre 100 giorni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il Consiglio dei ministri dell'Industria e dell'Energia della Cee ha espresso ieri in un comunicato la sua 'Viva preoccupazione- per la crisi nel Golfo Persico, che minaccia seriamente i rifornimenti di greggio all'Europa. Il sottosegretario Nicola Sanese, tuttavia, ha dichiarato che non c'è alcun «motivo di allarmismo». Infatti, dal 1974, i Paesi comunitari svolgono prudenti politiche energetiche che comportano risparmi nei consumi e il mantenimento di forti riserve di greggio. «Le esperienze del passato», ha detto l'onorevole Sanese, «ci soyio state utili. Ora siamo premuniti. Crediamo, quindi, che ci sarà possibile superare le attuali difficoltà». L'Italia ha scorte petrolifere per 102 giorni, più la scorta strategica, gestita dall'Eni, per altri quattro giorni. Simili scorte posseggono tutti gli altri Paesi della Cee. In più, siamo prossimi all'estate, quando i consumi di certi prodotti energetici calano. I ministri non temono neppure una impennata dei prezzi, almeno per il momento. Infatti, ieri, sul mercato spot di Rotterdam i prezzi del greggio a pronta consegna sono leggermente diminuiti. I ministri della Cee non hanno affrontato i problemi politici inerenti alla guerra Iran-Iraq né quelli di carattere militare sulle forniture di armi ai Paesi belligeranti. Questi problemi sono stati però menzionati dallo sceicco Yamanl nei suol incontri di ieri con il commissario per 1' Energia della Cee, Etienne Davlgnon, e con il presidente di turno del Consiglio dell' Energia, il francese Ouroux. Secondo fonti non ufficiali, 11 ministro Yamanl ha detto al suol interlocutori europei che l'Arabia Saudita è disposta a fornire alla Cee il petrolio che le venisse a mancare Il sottosegretario Sanese si riferiva a questa assicurazione di Yamanl quando ha dichiarato al giornalisti italiani che «noi non facciamo finta che nulla stia succedendo ma ci rendiamo conto che adesso, a differenza di dodici anni fa, esiste un dialogo amichevole con i Paesi del Oolfo, c'è la disponibilità alla collaborazio¬ ne, e infine abbiamo l'agenzia internazionale per l'energia». Il petrolio che arriva dal Oolfo è pari al 20 per cento del fabbisogno dell'Occidente, cioè circa 9 milioni di barili al giorno. L'Italia imporla il 35 per cento del suo greggio dalla zona del Oolfo ma solo 1120 per cento passa attraverso lo Stretto di Hormuz, che è la via marittima insidiata dai cacciabombardieri iraniani e iracheni. Alla Cee, Ieri sera, nessuno parlava, dunque, di «una nuova crisi petrolifera», forse anche per esorcizzare un pericolo che potrebbe minacciare l'incl piente ripresa economica in Europa, sia per l'aumento del prezzi del greggio sia per V eventuale penuria del rifornimenti. Renato Proni

Persone citate: Etienne Davlgnon, Nicola Sanese, Sanese

Luoghi citati: Arabia Saudita, Bruxelles, Europa, Italia