II governo: Il caso Longo si discuta dopo iI 15 luglio di Ruggero Conteduca

II governo: Il caso Longo $1 discuta dopo II 15 luglio Si vogliono conoscere le conclusioni della commisione P2 II governo: Il caso Longo $1 discuta dopo II 15 luglio Ma il pei insiste perché il dibattito si faccia entro questo mese - Domani ne discutono i capigruppo a Palazzo Madama - Quasi certo che la decisione sarà presa in aula ROMA — Quasi certamente il «caso Longo» sarà affrontato subito dopo il 15 luglio prossimo, con la relazione definitiva della commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia P2: questo l'orientamento emerso ieri sera dal Consiglio di gabinetto convocato dal presidente Craxi per discutere di questo e di altri problemi. La linea del governo attende però a questo punto l'avallo dei capigruppo di Palazzo Madama, che domani pomeriggio si riuniranno per stabilire la data della discussione in aula delle mozioni con cui comunisti e missini chiedono le dimissioni del ministro del Bilancio.. Ogni decisione, al riguardo, dev'essere presa all'unanimità se si vuole evitare che a fissare tempi e modi della discussione sia l'aula. I disaccordi, com'è evidente, sorgeranno soprattutto da parte comunista e missina: proprio ieri, in un comizio a Roma, Berlinguer ha detto che la questione Longo sarà discus sa prima del 28 maggio. La posizione di attesa sembra ispirarsi fra l'altro al giudizio espresso di recente da Sandro Pertini: anche il presi¬ dente, infatti, pur rammaricandosi per la fuga di notizie, aveva espresso apprezzamento per il lavoro della commissione P2 e nello stesso tempo l'auspicio che della vicenda Longo si riparlasse solo a inchiesta completata. «Siamo per la linea Pertini — ha dichiarato infatti il ministro Spadolini al termine del Consiglio di gabinetto — e ci atteniamo al suo ammonimento, che è quello di aspettare le conclusioni della commissione d'inchiesta-. Anche lo stesso Longo si è dichiarato soddisfatto. «C'è stata — ha detto — una sostanziale identità di vedute. La linea del governo mi sembra estremamente corretta-. Se dunque prevarrà la tesi del rinvio, tutto resterà legato alle conclusioni della relazione, che proprio da stamani comincerà ad essere discussa. Oltre ai democristiani, già repubblicani e liberali hanno dato al lavoro di Tina Anselmi 11 loro assenso di massima. Più cauti, per motivi diversi si sono mostrati invece socialisti e comunisti. Contrari radicali e missini. Prima di dare inizio alla di scusslone, i commissari do vranno però risolvere un en nesimo problema: quello della pubblicità da dare o no ai lavori. Quest'ultimo orientamento era emerso dall'ufficio di presidenza al quale avevano preso parte rappresentanti del pei, della de e della sinistra indipendente, ma è rimasto sostanzialmente allo stadio di proposta che proprio a partire da oggi la commissione dovrà vagliare. Alla pubblicità dei lavori si oppongono i socialisti: secondo il senatore Formica «non si è mai visto die una relazione sia stata ìnessa a punto attraverso un dibattito pubblico-. Anche l'on. Salvo Andò, dello stesso partito, si mostra contrario. «La legge istitutiva della commissione — afferma va rispettata in ogni sua parte. Del segreto, 1 socialisti fanno una pregiudiziale importante, al punto da dirsi disposti anche a non firmare la relazione di maggioranza se la loro richiesta non venisse accolta, anche perché alla discussione che sta per aprirsi intendono legare un bilancio di tutto quel che finora sì è chiarito sulla loggia segreta e' di tutti i punti rimasti oscuri. Lo stesso si ripromettono di fare i deputati e senatori comunisti, che proprio ieri si sono riuniti per concordare in commissione una precisa linea di condotta. A loro giudizio, molti punti della bozza di relazione preparata dalla Anselml non sarebbero stati adeguatamente sviluppati, ed altri invece non interpretati nella maniera giusta. Propongono aggiunte con riferimenti più precisi (un elenco, molto dettagliato, sarebbe già stato stilato) soprattutto rispetto alla vicenda Cirillo, ai collegamenti tra P2 e mafia internazionale, al ruolo dei servizi segreti e a quello degli apparati di spionaggio d'oltre Atlantico. Ruggero Conteduca

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