Perché resti il consolato di Francia

Perché restì il consolato di Francia Perché restì il consolato di Francia Il voluminoso dossier che raccoglie le proteste contro la decisione del ministro degli e'steri Cheysson di chiudere il consolato francese a Torino, si è arricchito nei giorni scorsi di nuovi documenti. Si moltiplicano le lettere delle aziende dipendenti dal governo parigino (l'ultima, in ordine.;- di tempo, è della Télénvécanique) e la comunità d'Oltralpe residente nel capoluogo piemontese ha inviato una petizione al proprio ambasciatore perché si faccia interprete della necessità di non sopprimere l'ufficio consolare. -E' un elemento decisivo — si legge nello scritto — per il mantenimento di reiasioni privilegiate». Numerosi elettori francesi che dovranno votare a giugno per il parlamento europeo, hanno detto che non si presenteranno alle urne per protesta. Il direttore dell'Ufficio provinciale del lavoro, dott. Trusolino. sottolinea gli • incowenfen/t che ne deruberebbero sotto il profilo sociale, economico e del lavoro». Il sindaco, Diego Novelli, afferma: «Mercoledì ho parlato con il capo gabinetto Valliant della segreteria personale del primo ministro Mauroy. il quale mi Iva assicurato l'interessamento del Primo ministro e una risposta nel giro di pochi giorni». Il presidente della giunta regionale, Aldo Vlglione, ha in corso un fitto carteggio con il ministro degli Esteri Andreotti, con l'ambasciatore francese Martinet e. con lo stesso Mauroy, che è anche presidente della Federazione delle città gemellate. Sostie ne Viglione: -Sopprimere un consolato di frontiera non Ita senso, soprattutto adesso die si sviluppano le iniziative comuni tra i due Stati. Chiederò la votazione di un ordine del giorno da parte del Const glio regionale». tlgsA1vneCento Tb

Persone citate: Aldo Vlglione, Andreotti, Diego Novelli, Martinet, Mauroy, Trusolino, Viglione

Luoghi citati: Francia, Torino