Il governo francese ferma 2000 licenziamenti Citroën

Il governo francese ferma 2000 licenziamenti Citroen Interviene Beregovoy, saranno sgombrate le fabbriche? Il governo francese ferma 2000 licenziamenti Citroen DALLA REDAZIONE DI PARIGI PARIQI — Il governo francese rifiuta, «per il momento», duemila licenziamenti chiesti dalla Citroen. Il ministro degli Affari sociali, Pierre Beregovoy, ha dichiarato ieri di poter accettare soltanto quattromila tagli sotto forma di prepensionamenti e ritorno al paese d'origine di lavoratori immigrati. L'azienda aveva chiesto seimila soppressioni d'impiego, quasi tulle nella regione parigina. Da otto giorni quattro stabilimenti Citroen sono occupati. L'ordine di sgombero emesso dal tribunale non è stato per ora eseguito. Le dichiarazioni di Beregovoy sono state accolte con un certo favore dui responsabile della federazione metallurgica Cgt, all'origine delle occupazioni. • £' una presa di posizione non trascurabile — ha detto André Sainjon —, Forse le nostre forme di lotta dovranno cambiare-. Sainjon ha indirettamente sollecitato lo sgombero degli stabilimenti: «Se il governo in futuro deciderà di accettare i licenziamenti, saremo in grado di continuarela lotta-. Secondo Beregovoy «la ripresa del lavoro è ormai necessaria, nell'interesse di tutti, alla Citroen-. Il ministro ha detto che la direzione ha proposto «misure per favorire i prepensionamenti e il ritorno degli immigrati- sulle quali sono stati raggiunti «risultati positivi-. Nessun negoziato, al contrarlo, è per ora possibile sulla riduzione del tempo di lavoro. Le dichiarazioni del mini stro sono state commentate con favore anche dalla Cfdt da Force Ouvrlère.

Persone citate: André Sainjon, Beregovoy, Pierre Beregovoy

Luoghi citati: Parigi