La terra trema ancora in Abruzzo case danneggiate, torna la paura

La terra trema ancora in Abruzzo case danneggiate/ torna la paura Una scossa (ore 11,57) del quarto-quinto grado con epicentro nel parco La terra trema ancora in Abruzzo case danneggiate/ torna la paura Gli esperti: «La fase terminale può durare due mesi con la possibilità di sismi come questo» • I sindaci della zona: «Vogliamo gestire direttamente la ricostruzione» - Le proposte di Zamberletti in progetto di legge - La situazione NOSTRO SERVIZIO IIOMA — Ancora paura. La terra ha tremato poco prima di mezzogiorno nel parco d'Abruzzo. Una scossa violenta, tra il quarto e 11 quinto Krado della scala Mcrcalli, con un epicentro simile all'ultimo sussulto che ha colpito quest'arca: tra la Val di Sandro e il monte Marsicano. Quasi una maledizione. Dicono gli esperti: -La fase terminale può durare ancora due mesi con movimenti strumentali ma con la possibilità di sismi più forti. Come quello di questa mattina». La gente ci crede ma diffida. Ogni tremito genera nuove angosce. Qualcuno rimette In discussione la decisione di riaprire domani tutte le scuole. Altri danni sono segnalati agli edifici di Scontronc, Villetta Banca c di altri paesi della zona. Un boato ha accompagnato l'ultima scossa. Erano le 11,57.1 senzatetto si trovavano all'esterno dei rifugi prov visori, quasi tutti facevano la coda davanti al centri di ristoro organizzati dall'eserci io. Ad Alfedena, duramente colpita dal terremoto (Il 90% degli edifici sono lesionati) la gente era incolonnata per il pranzo nella -taverna del IT reggimento di fanteria'. A Pescasseroli. dove la terra ha tremato con maggiore vlolen zìi. le crocerossine della sezione femminile dell'Aquila stavano distribuendo il materia le didattico al bambini delle scuole elementari. Ma più di un genitore ha invitato le au . (.orila a ripensarci. Molti si chiedono: è opportuno ri srhiare oppure c meglio al (rudere che il sisma si pia chi? 11 vertice dei sindaci del parco d'Abruzzo, tenuto ieri mattina a Pescasseroli, ha affrontato anche questo prò blema. Quando 11 terremoto li.i lutto tremare l'edificio in cui era in corso la riunione, nessuno è fuggito. Né gli amministratori, né i cittadini presenti, né i giornalisti. Per evitare altri allarmismi. Ma cosa hanno deciso I sindaci di Opi, Pescasseroli, Barrea, Civllclla Alfedena, Alfe dona e Villetta Barrea? Dalla discussione è scaturito un pacchetto di proposte da presentare ai ministri della Protezione civile Zamberletti e dell'Ambiente Biondi. Eccole: costituzione di un comitato tecnico di coordinamento, senza Regione ed Ente Parco, per elaborare un progetto pilota unico che consenta di ricostruire i centri storici distrutti dai terremoti; una norma particolare del decre¬ to Zamberletti che si occupi della riserva nazionale; la concessione di mutui a tasso zero o al massimo al tre per cento per ricostruire le abitazioni e facilitare la ripresa produttiva. I sitidacl dui Comuni del Parco, in sostanza, chiedono 11 riconoscimento della peculiarità di queste aree. «/ danni subiti dai paesi del Parco non possono essere paragonati a quelli dei centri del Pescarese e del Chietino». Avverte il primo cittadino di Pescosseroli, Palmiro Costrini: «Ci j>uo7e un rapporto diretto Stato-Comuni per evitare dispersione dei fondi e drammatici ritardi. Beco perché respingiamo la proposta della Regione di istituire un dipartimento per la rinascita dei Comuni terremotali d'Abruzzo». Costrini aggiunge: «L'incontro col ministro Zamberletti è stato deludente proprio percìié si tenta di disperdere in mille rivoli gli aiuti che dovrebbero arrivare dai 250 miliardi di lire già stanziati». I sindaci sono convinti che le loro proposte possono affrettare I tempi della rlcostruzlone di ciò che è posslbl- le, evitando alterazioni dell' ambiente. E senza costringere all'esodo chi è nato e vive tuttora nel parco. - Chiunque abbia progetti diversi — dicono gli amministratori — si scontrerà con le nostre volontà». In i»che parole, i sindaci pretendono di rimettere in piedi l'azienda Parco al più presto in tutti i suoi aspetti: sociali, economici e turistici. E chiedono di svolgere un ruolo di protagonisti e non di subalterni. Zamberletti, dal canto suo, non rallenta il ritmo dell'intervento del suo ministero. Annuncia che 1 tecnici incaricali di verificare i danni sono al lavoro. E ha autorizzato i presidenti delle Regioni colpite dal sisma a utilizzare le risorse del propri bilanci, non Impegnate, per gli interventi urgenti e per rimuovere le situazioni di pericolo. Cosi potranno essere eseguite le opere necessarie a delimitare le zone lnaglbill, a puntellare gli edifici pericolanti, a riattivare le vie di comunicazione all'interno e all'esterno del centri abitati. Il ministro, sulla base delle indicazioni emerse dagli incontri con gli amministratori, sta preparando 11 provvedimento legislativo che sarà esaminato nella prossima riunione del Consiglio dei ministri. Il progetto è articolato in due parti: concessione ai privati del contributi che consentano di rendere abitabili gli edifici lesionati In modo non grave. Questi Interventi saranno attuati con procedure rapide già speri incutale in Campania. La seconda parte del piano prevede misure a medio e lungo termine per ricostruire 11 patrimonio edilizio completamente distrùttp e per lo sviluppo economico. Nel frattempo la gente attende nelle sistemazioni provvisorie. E si aggrappa a due speranze: il miglioramento delle condizioni del tempo e una definitiva stasi del terremoto. r. s

Persone citate: Palmiro Costrini, Zamberletti